Sommario

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Sommario della conoscenza salvifica

Breve sommario della dottrina cristiana, contenuto nelle Sacre Scritture, e proposto nella Confessione di Fede e nei Catechismi, insoeme con l'uso pratico che se ne può trarre. Testo originale

Il "Sommario della conoscenza salvifica" fu il prodotto della collaborazione dell'erudito David Dickson (1583-1663), ministro di Dio a Irvine, e di James Durham - successore di Dickson come professore di teologia all'Università di Glasgow, e pubblicato nel 1650. Benché completamente dipendente dai Canoni di Westminster tanto da esservi legittimamente accluso, non è stato riconosciuto ufficialmente come della stessa autorità degli altri documenti.

"Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

Contenuto

L'uso della conoscenza salvifica

Conferme e motivazioni per credere

Evidenze della vera fede

Commento

Il termine "warrant" potrebbe tradursi con: conferma, conforto, prova, garanzia. Una "warranted belief" è una credenza confermata, confortata dai fatti, dimostrata da prove che la sostengono. Io provo la verità di ciò in cui credo con delle dimostrazioni, presento quelle che io credo essere evidenze incontrovertibili che le mie affermazioni sono vere per persuaderti che ho ragione. Si può anche parlare, in altro contesto, di "accuse confortate dai fatti".

Nel caso del documento "warrants to believe", gli autori intendono offrire al "credente debole" ed ancora dubbioso, ulteriori prove biblichei che gli possono comprovare come l’Evangelo che gli è stato annunciato corrisponda a verità e che davvero, se lui lo accoglie, egli può avere la certezza che effettivamente riceverà i benefici che vi sono promessi.

Le evidenze ulteriori che si intendono, corrispondono, nel caso, ad oggettivi appelli di Dio a credere contenuti nelle Sacre Scritture che ne ribadiscono le promesse. Si tratta perciò di conferme oggettive che, nel documento, saranno seguite anche da evidenze soggettive. Il credente che vuole trovare conferma della realtà della sua fede, può trovare nella Scrittura dei criteri di verifica per comprovarlo.

Possiamo quindi adeguatamente tradurre "warrant" con "conferme (oggettive)" ed intendere la sezione successiva come "conferme soggettive" della realtà della fede nella persona del credente stesso.

Che queste conferme possano di fatto persuadere l’incredulo è un altro discorso. L’incredulo, di fatto, è spiritualmente morto e non vi saranno mai "prove incontrovertibili" che possano scuoterlo dalla sua incredulità. Solo lo Spirito Santo di Dio può persuaderlo rigenerandolo spiritualmente, "aprirgli gli occhi della mente". Le conferme di cui parliamo servono per rafforzare, confortare, confermare nella fede coloro che già sono stati illuminati e che ancora non hanno una fede salda, matura.

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