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La quarta conferma e speciale motivazione per credere in Cristo è l'assicurazione di vita abbondante che viene data agli uomini nel caso che essi ubbidiscano al comando di credere, come pure una temibile certificazione di distruzione nel caso che non ubbidiscano, così come è presentata in Giovanni 3:35-36:

"Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui".

In questo testo ci vengono presentate le seguenti cinque dottrine:

  • (1) Che il Padre si compiace dell'impegno del Figlio, resosi Redentore e Garante, di pagare il riscatto dei credenti e di perfezionarli nella santità e nella salvezza. Egli dice infatti: "Il Padre ama il Figlio" per il fatto che Egli si ponga come Mediatore in nome nostro, realizzando il perfezionamento della nostra redenzione in ogni suo punto. "Il Padre ama il Figlio", vale a dire, di tutto cuore Egli accetta la Sua offerta di compiere l'opera di redenzione, e di Lui Egli si compiace. Egli Lo rende così "ricettacolo dell'amore, della grazia e del Suo beneplacito" a disposizione di chi crede in Lui.
  • (2) Che, per compiere il Patto della Redenzione, il Padre ha dato al Figlio (nella Sua capacità di Mediatore, o come Dio incarnato, Parola fattasi carne) ogni autorità in cielo e sulla terra, tutte le provvigioni delle ricchezze della grazia, di spirito e di vita, con ogni potere e capacità. Tutto questo in forza della Sua unione della natura divina con quella umana, o della pienezza dell'Essenza divina dimora sostanzialmente nella Sua natura umana, oppure dell'indivisibile auto-sufficienza ed onnipotenza dell'inseparabile, onnipresente Trinità, oppure ancora che l'opera della redenzione possa conseguire. Egli dice, infatti, "Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano", per realizzare, cioè, la Sua opera.
  • (3) Vita certa ed abbondante è offerta a tutti coloro che di tutto cuore accolgono Cristo e l'offerta del patto di grazia e riconciliazione per Suo mezzo: "Chi crede nel Figlio ha vita eterna". Essa, infatti, è congiunta strettamente a Lui:.
  • (4) Secondo i propositi ed irrevocabile decreto di Dio, dato che il credente è una persona destinata alla vita:
    • (a) Attraverso la chiamata efficace che Dio gli rivolge. Egli, infatti, è un Dio fedele e lo farà.
    • (b) Attraverso la promessa e un patto eterno, giurato da Dio, che Egli darà al credente forti consolazioni in vita ed in morte. Si tratta quindi di un fondamento immutabile.
    • (c) Da un pegno ed investimento sotto il grande suggello del sacramento della Cena del Signore, ogni qual volta il credente giungerà a ricevere i simboli ed i suggelli della vita.
  • (5) In Cristo, la fonte ed il capo della vita, che ne è entrato in possesso, in qualità di avvocato, per il credente. In Lui la vita è stata posta come in un contenitore, e a Lui essa non sarà mai sottratta.
  • (6) Il credente ha cominciato a godere di vita spirituale e rigenerazione, come pure di un regno che consiste di giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, e questo come caparra del pieno possesso della vita eterna.

Vien data pure la temibile certificazione che se uno non riceve la dottrina al riguardo della giustizia e della vita eterna ottenibile attraverso Gesù Cristo: "Chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita", cioè neanche comprenderà che cosa significhi.

Egli certifica così ulteriormente che se uno non riceve la dottrina del Figlio di Dio, egli sarà aggravato due volte dell'ira di Dio. Una volta come ribelle così nato per natura, egli dovrà portare la maledizione della legge, o Patto d'opere. Inoltre, Egli dovrà portare una più grande condanna, perché la luce è di fatto venuta nel mondo, e gli è stata offerta, ma lui l'ha respinta ed ha amato le tenebre più che la luce. Questa doppia ira sarà legata e fissata irremovibilmente a lui, fintanto che rimarrà nella condizione di incredulità: "l'ira di Dio rimane su di lui", egli dice.

Per questo il credente debole potrà rafforzare la sua fede ragionando in questi termini:

"Chiunque crede nella dottrina trasmessa dal Figlio di Dio, e trova sé stesso in parte attirato potentemente a credere il Lui alla sola vista della vita che dimora in Lui, in parte dal timore dell'ira di Dio, a così aderisce a Lui, potrà essere sicuro che attraverso di Lui giustamente godrà vita eterna.

Per quanto peccatore ed indegno (potrà dire il credente debole) io credo alla dottrina trasmessa dal Figlio di Dio, e mi sento in parte attirato potentemente a credere alla sola vista della vita che dimora in Lui, in parte dal timore dell'ira di Dio. Aderisco così a Lui.

Posso quindi essere sicuro che riceverò e parteciperò alla vita eterna grazie a Lui.


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