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[edit] 18. Missione ed evangelizzazione

Noi crediamo sia compito permanente del singolo cristiano come della Chiesa rendere testimonianza130 della verità rivelata e proclamare, verbalmente (131) e con una vita vissuta coerentemente, l’Evangelo della salvezza in Gesù Cristo; e questo al fine di chiamare uomini, donne e bambini senza distinzione alcuna al ravvedimento ed alla fede (132). La proclamazione attiva dell’Evangelo è, infatti, il mezzo che Dio ha scelto per chiamare efficacemente i Suoi eletti. Il cristiano può e deve utilizzare ogni mezzo a lui disponibile per rendere pubblico questo messaggio, fatta salva la compatibilità con i principi biblici.

Noi crediamo sia inoltre nostro dovere entrare in rapporto con la cultura del nostro tempo testimoniando una concezione del mondo tipicamente cristiana, biblica e riformata (133). Noi crediamo, infatti, che la fede cristiana non riguardi solo "la sfera religiosa" della vita, ma ogni suo aspetto. Per questo riteniamo necessario sviluppare e praticare la disciplina dell'apologetica (134) e promuovere una filosofia specificatamente cristiana, biblica e riformata.

[edit] Note

  • (132) Oltre al nostro dovere di crescere nella nostra comprensione della fede, le Scritture ci esortano a condividerla con gli altri. Dobbiamo essere pronti a rendere conto della nostra fede a chiunque ce ne domandi ragione (1 Pi. 3:15), dobbiamo essere zelanti a far si che i nostri amici non-cristiani, famiglie e vicini odano il messaggio di Cristo crocefisso (Ro. 10:14-15) aspettandoci con fiducia e preghiera che Dio si compiaccia di chiamare molti alla fede nel Suo Figlio attraverso il ministero della Sua Chiesa.
  • (133) "Egli dunque discuteva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie, e ogni giorno sulla piazza con quelli che incontrava. Con lui discutevano pure alcuni filosofi epicurei, e stoici. Alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E gli altri: Egli pare essere un annunciatore di divinità straniere, perché annunziava loro Gesù e la risurrezione" (At. 17:17,18). "affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo" (2 Co. 10:5).
  • (134) "anzi santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi con mansuetudine e timore" (1 Pi. 3:15). "Or io dico che Gesù Cristo è diventato ministro dei circoncisi a difesa della verità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri" (Ro. 15:8); "Ed è giusto che io senta questo di voi tutti, perché vi ho nel cuore, voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell'evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia" (Fl. 1:7). Per quanto riguarda l'apologetica, noi valutiamo come sommamente utile l'approccio presupposizionalista, inteso a rivelare i presupposti delle concezioni del mondo concorrenti, la loro irrazionalità ed incoerenza.



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