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[edit] 17. Il governo civile

Noi crediamo che il governo civile sia ordinato da Dio (122) per il benessere della società umana, per promuovere e proteggere il bene e per punire il male (123).

Noi riteniamo quindi sia dovere del cristiano di pregare per i governanti e per coloro che sono in autorità (124), di rispettarli (125) e di ubbidire ad essi con ogni lealtà, di pagare le imposte stabilite (126) e di votare per eleggere le persone più adatte per ricoprire cariche pubbliche.

Noi crediamo che un cristiano, secondo i doni particolari che ha ricevuto da Dio, abbia il dovere di partecipare attivamente alla vita politica e sociale e di testimoniarvi i principi della legge stabiliti da Dio sulla società umana e secondo i quali egli vive (127). Quando però avviene che ciò che la legge civile stabilisce contraddica palesemente la legge suprema e la volontà di Dio rivelata, il cristiano ha il diritto ed il dovere di opporvi obiezione di coscienza e di resistervi (128), essendo prioritaria la lealtà verso Dio (129).

[edit] Note

  • (122) “La cosa è decretata dai guardiani e la sentenza viene dalla parola dei santi perché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini, egli lo dà a chi vuole e vi innalza l'infimo degli uomini” (Da. 4:17).
  • (123) Ro. 13:1-7.
  • (124) “Ti esorto dunque prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità” (1 Ti. 2:1-4).
  • (125) “Paolo rispose: Non sapevo, fratelli, che egli fosse sommo sacerdote, perché sta scritto: "Tu non dirai male del principe del tuo popolo" (At. 23:5). “Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona” (Tt. 3:1). "Sottomettetevi dunque per amore del Signore ad ogni autorità costituita: sia al re come al sovrano, sia ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per lodare quelli che fanno il bene” (1 Ti. 2:13,14).
  • (126) Mt. 22:17-21.
  • (127) “Cercate il bene della città dove vi ho fatti condurre in cattività e pregate l'Eterno per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere” (Gr. 29:7). Vedi l’esempio del patriarca Giuseppe e di Daniele, come pure il principio del “Date a Cesare quel ch’è di Cesare”. Il dovere della testimonianza cristiana può assumere pure forme politiche e sociali.
  • (128) “Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio” (At. 4:19).
  • (129) Noi crediamo che l’insegnamento della Scrittura imponga ai credenti di amare i loro nemici, di fare del bene a quelli che li odiano, di vincere il male con il bene e, per quanto possibile, vivere in pace con tutti. Quindi ne concludiamo che non sia giusto per un cristiano promuovere o ingaggiare battaglia fra nazioni, classi, gruppi o individui. Riaffermiamo così l’insegnamento biblico sulla non-resistenza sia in guerra che in pace (1 Gv. 2:6; Mt. 5:38-41,43-48; 26:50-52; Lu. 6:27-29; Gv. 18:36; 2 Ti. 2:3,4; Ro. 12:17-21; 13:8; 2 Co. 10:3,4; Fl. 3:18-20; Ga. 5:22).



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