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68. Soltanto gli eletti sono chiamati efficacemente?

R. Tutti gli eletti, ed essi soltanto, sono chiamati efficacemente, per quanto altri possano essere, e spesso lo sono, chiamati esteriormente dal ministero della Parola, e condividano alcune comuni operazioni dello Spirito. Questi ultimi. per loro volontaria negligenza e disprezzo della grazia offerta loro, essendo giustamente lasciati nella loro incredulità, non vengono mai veramente a Gesù Cristo..

Riferimenti biblici

  • Tutti gli eletti sono chiamati efficacemente e a suo tempo credono in Cristo. "Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero" (Atti 13:48).
  • Per quanto molti siano esteriormente chiamati dall'Evangelo, solo una parte di essi sono efficacemente chiamati dallo Spirito Santo. "Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti" (Matteo 22:14).
  • Coloro che sono chiamati esteriormente dall'Evangelo, possono e spesso godono di comuni operazioni dello Spirito. "Molti mi diranno in quel giorno: 'Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?'" (Matteo 7:22; 13:20-21); "Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia" (Ebrei 6:4-6).
  • Coloro che hanno solo la chiamata esterna dell'Evangelo e le comuni operazioni dello Spirito, e mancano della chiamata efficace dello Spirito, inevitabilmente trascurano la grazia offerta loro, e vengono giustamente lasciati nell'incredulità. Essi non vengono mai veramente a Cristo, e sono da considerarsi perduti. "affinché si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? A chi è stato rivelato il braccio del Signore?». Perciò non potevano credere, per la ragione detta ancora da Isaia: «Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito i loro cuori, affinché non vedano con gli occhi, e non comprendano con il cuore, e non si convertano, e io non li guarisca»" (Giovanni 12:38-40); " Essendo in discordia tra di loro, se ne andarono, mentre Paolo pronunciava quest'unica sentenza: «Ben parlò lo Spirito Santo quando per mezzo del profeta Isaia disse ai vostri padri: "Va' da questo popolo e di': 'Voi udrete con i vostri orecchi e non comprenderete; guarderete con i vostri occhi, e non vedrete; perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile, sono divenuti duri d'orecchi, e hanno chiuso gli occhi, affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi, non comprendano con il cuore, non si convertano, e io non li guarisca'" (Atti 28:25-27); "Ma tra di voi ci sono alcuni che non credono». Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre" (Giovanni 6:64-65); "Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha ubbidito. Perciò li abbandonai alla durezza del loro cuore, perché camminassero secondo i loro piani" (Salmo 81:11-12).

Commento

Benché ci sia comandato di rivolgere a tutti indistintamente l'annuncio dell'Evangelo, soltanto quei peccatori ai quali Dio ha deciso di conferire la grazia della salvezza ne ricevono efficacemente i benefici. Di fatto, loro soltanto sono coloro che lo Spirito Santo rigenera, dando loro volontà e capacità di ravvedersi e di affidarsi di tutto cuore al Signore e Salvatore Gesù Cristo. La Scrittura non lascia dubbi al riguardo di coloro che giungono autenticamente alla fede: "Tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero" (Atti 13:48). Allo stesso modo Gesù stesso afferma: "Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti" (Matteo 22:14).

L'annuncio generalizzato dell'Evangelo produce due tipi di risposte: quella di chi lo rifiuta e quella di chi lo accoglie. Anche, però, fra chi lo accoglie vi sono due categorie di persone: quelli che lo accolgono solo esteriormente (i cristiani formali, nominali) e quelli che lo accolgono interiormente (i cristiani sostanziali, gli eletti). C'è modo e modo, infatti, di "accettare Cristo". Si opera così una distinzione fra la "chiamata esteriore" e la "chiamata efficace" (o interiore). I cristiani formali sono molti: essi accolgono il messaggio cristiano esteriormente perché ritengono che sia in qualche modo loro conveniente appartenere ad una chiesa (la chiesa visibile) e che essa faccia del bene. Così facendo, sicuramente essi traggono dei benefici delle operazioni generali dello Spirito di Dio che opera in ed attraverso la chiesa visibile, ma essi non sono veramente convertiti.

Anche durante il ministero terreno di Gesù molti Lo seguivano, ma non tutti per "il motivo giusto", non tutti erano credenti "nel modo giusto". E' Gesù stesso ancora a rilevarlo quando dice ai Suoi discepoli: "'Tra di voi ci sono alcuni che non credono'. Gesù sapeva infatti fin dal principio chi erano quelli che non credevano, e chi era colui che lo avrebbe tradito" (Giovanni 6:63-64). Gesù era in grado di leggere i cuori e sapeva riconoscere l'autenticità della fede. Gesù non scaccia nessuno di coloro che Lo seguono. Nel giorno del giudizio, però, le cose saranno diverse. "Molti mi diranno in quel giorno: 'Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?' Allora dichiarerò loro: 'Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!'" (Matteo 7:22-23). Sorprendente: queste persone potevano persino vantare di aver ricevuto e di praticare autentici carismi spirituali, godevano delle operazioni straordinarie dello Spirito Santo, ma quello stesso Spirito non aveva operato in loro quella rigenerazione che conta ai fini della loro salvezza eterna. Nonostante le loro opere, persino d'ordine miracoloso, essi saranno respinti come persone che Gesù "non ha mai conosciuto", vale a dire come persone con le quali Egli non aveva mai avuto autentica comunione spirituale e trasmesso i benefici della Sua opera redentrice.

Da notare come nonostante eventualmente le loro "grandi opere", la loro vera identità spirituale appaia anche durante la loro vita come difettosa. Essi sono volontariamente negligenti, trascurati, nell'uso dei mezzi della grazia: negligenti nel nutrirsi regolarmente della Parola (lettura e predicazione della Parola di Dio): negligenti nella partecipazione ai sacramenti; negligenti nella preghiera (privata e comunitaria). Di fatto l'Evangelo per loro non è qualcosa che abbiano debitamente "introiettato". Di fatto, non premurandosi di averlo bene inteso e realmente accolto, lo disprezzano.

I cristiani nominali, persino dopo aver gustato i benefici impartiti da Dio alla chiesa visibile, non raramente si allontanano definitivamente dalla chiesa visibile, trovando più desiderabile il mondo: "Infatti quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia" (Ebrei 6:4-6). Di fatto non avevano mai compreso veramente come il Cristo fosse il valore supremo e tutto il resto, come si esprime l'apostolo Paolo, "solo spazzatura" (Filippesi 3:8). Preferendo, in ultima analisi, il mondo, essi "crocifiggono di nuovo per conto loro" il Figlio di Dio, ritenendo che la Sua Persona ed opera abbia un valore inferiore a quel che il mondo offre.

Sono i cristiani "dall'animo doppio" di cui parla Giacomo, persone che in cuor loro dubitano e sono divisi fra il Cristo e il mondo: "...perché chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 7 Un tale uomo non pensi di ricevere qualcosa dal Signore, 8 perché è di animo doppio, instabile in tutte le sue vie" (Giacomo 1:5).

Approfondimento

Le operazioni dello Spirito Santo devono essere distinte fra "salvifiche" e "non salvifiche". Le operazioni salvifiche dello Spirito Santo sono quelle che Egli fa nell'ambito della rigenerazione degli eletti, quelle "non salvifiche" quelle che Egli opera nell'ambito della chiesa visibile. Fra le operazioni non salvifiche dello Spirito Santo nell'ambito della chiesa visibile sono comprese: (1) suscitare la consapevolezza di essere peccatori, condurre i criminali ad una vita morale accettabile dalla società, il tenere a freno il male ed il peccato, condurre le persone a fare atti di misericordia e di solidarietà sociale. Queste opere dello Spirito sono da distinguersi dall'innestare una persona in Cristo conducendola al ravvedimento e ad una vera fede. Fintanto che una persona non "nasce di nuovo", vale a dire viene rigenerata spiritualmente, una persone inevitabilmente si dimostrerà negligente o abuserà delle operazioni ordinarie dello Spirito Santo. Nulla di meno che la nuova nascita può portare una persona alla fede salvifica in Cristo.

Qualcuno potrebbe contestare dicendo che "non è giusto" che Dio dispensi a delle persone le operazioni ordinarie dello Spirito Santo, escludendoli dalle operazioni salvifiche. Al che rispondiamo mettendo in rilievo come la salvezza sia questione di grazia e non di debito. Dio non è obbligato a salvare nessuno. Se Egli sceglie di salvare alcuni ma non tutti, questo non implica ingiustizia da parte di Dio. Dato che Dio non deve la salvezza a nessuno, Egli è perfettamente libero di impartirla come un dono ad alcuni e di non fare altri oggetto di grazia salvifica.


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