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67. Che cos'è la chiamata efficace?

R. La chiamata efficace è opera dell'onnipotenza e della grazia di Dio, per la quale Egli (sulla base del Suo speciale amore per i Suoi eletti e non perché abbia trovato in loro alcunché l’induca a farlo), nel tempo che ritiene più opportuno, li invita e li attira a Gesù Cristo mediante la Sua Parola ed il Suo Spirito, illuminando in maniera salvifica la loro mente e potentemente rinnovando la loro volontà. In questo modo essi (sebbene in loro stessi siano morti nel peccato) sono resi volenterosi e capaci a ripondere alla Sua chiamata e ad accogliere ed abbracciare la grazia così offerta e trasmessa..

Riferimenti biblici

  • La chiamata efficace è operata dalla grazia e dall’onnipotenza di Dio. "In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno" (Giovanni 5:25); "...egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza. Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo" (Efesini 1:18-20); "Non aver dunque vergogna della testimonianza del nostro Signore, né di me, suo carcerato; ma soffri anche tu per il vangelo, sorretto dalla potenza di Dio. Egli ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non a motivo delle nostre opere, ma secondo il suo proposito e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù fin dall'eternità" (2 Timoteo 1:8-9).
  • La chiamata efficace procede dall’amore libero e immeritato che Dio ha verso i Suoi eletti, e non dipende in alcun modo dal loro carattere ed opere. "Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo" (Tito 3:4-5); "Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. 9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:4-9); "...poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione" (Romani 9:11).
  • Coloro che sono chiamati efficacemente vengono uniti a Cristo a tempo debito. "Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio" (2 Corinzi 5:20) da confrontare con "Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza». Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!" (2 Corinzi 6:1-2).
  • Gli eletti non sono semplicemente invitati o condotti, ma attratti efficacemente a Cristo. "Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Giovanni 6:44).
  • Gli eletti vengono uniti a Cristo mediante la Parola e lo Spirito di Dio. "Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo" (2 Tessalonicesi 2:13-14).
  • Nella chiamata efficace lo Spirito Santo illumina la mente tanto che la persona possa conoscere ed accettare la verità. "...per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati"" (Atti 26:18); "A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate" (1 Corinzi 2:10-12).
  • Nella chiamata efficace lo Spirito Santo efficacemente rinnova e determina la volontà affinché la persona voglia venire a Cristo. "Io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò dal loro corpo il cuore di pietra, e metterò in loro un cuore di carne ... Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni" (Ezechiele 11:19; 36:26-27); "È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio". Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me" (Giovanni 6:45).
  • Nella chiamata efficace, coloro che in sé stessi soni morti nel peccato, sono portati a volere e resi capaci di rispondere con favore alla chiamata, tanto che essi di fatto ricevono Cristo e la Sua salvezza. "...anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati" (Efesini 2:5); "infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo" (Filippesi 2:13); "Il SIGNORE, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore dei tuoi discendenti affinché tu ami il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua, e così tu viva" (Deuteronomio 30:6).

Commento

Il Signore Gesù Cristo ha affidato alla Sua chiesa il compito di andare per tutto il mondo ad annunciare l’Evangelo della grazia di Dio in Gesù Cristo. Dopo avere proclamato la sovranità universale di Dio, ciò che Egli legittimamente si aspetta da ogni creatura umana, le inadempienze e la ribellione dell’umanità e la sua condizione di condanna, essa annuncia la grazia di Dio per chiunque si ravveda dai propri peccati e si affidi alla Persona ed all’opera di Gesù Cristo.

Questo annuncio, questo appello (chiamata) al ravvedimento ed alla fede in Gesù Cristo, è rivolto a tutti senza distinzione. Come mai, però, soltanto una parte delle persone che lo ascoltano ne risultano persuase e di conseguenza accolgono questo appello rispondendovi con il ravvedimento e la fede in Cristo?

A questa domanda molti risponderebbero indicando la presenza di diverse variabili come il contesto più o meno favorevole in cui avviene l’annuncio, la maggiore o minore adeguatezza di chi lo fa e la maggiore o minore disponibilità di chi lo riceve. Non mancano oggi gli "analisti" e gli "esperti" della comunicazione di massa, di psicologia e di sociologia della religione, pronti non solo a darci le loro puntuali analisi dei vari contesti dell’evangelizzazione e dei vari tipi di comunicatori e ricettori, ma anche a consigliarci le migliori strategie comunicative e le più sperimentate tecniche di persuasione che potremmo usare per "essere efficaci" ed "avere successo".

Il pragmatismo delle moderne agenzie evangelistiche e della loro offerta alle chiese raggiunge oggi livelli spesso molto sofisticati. Il fatto sta, però, che la realtà mette a dura prova anche le più "comprovate strategie": i risultati sono spesso insoddisfacenti. Solo pochi rispondono veramente e diventano "cristiani militanti", oppure molti che avevano risposto favorevolmente all’evangelizzazione rimangono credenti passivi e superficiali o, peggio,"ritornano nel mondo". Ed ecco così cristiani e chiese che si danno da fare per trovare giustificazioni a questo "strano fenomeno", correndo ai ripari e richiamando gli "esperti", revisionando le loro strategie, oppure teorizzando giustificazioni teologiche.

Tutto questo moderno pragmatismo evangelistico, però, per quanto ragionevole e responsabile possa essere, è del tutto ridicolo, non meno ridicolo e patetico di quanto un tempo avveniva allorché le autorità politiche e religiose "battezzavano" a forza intere popolazioni decretando che tutta la nazione era "ormai diventata cristiana"!

Perché tutto questo è ridicolo e del tutto patetico? Perché queste chiese e questi cristiani non conoscono le Scritture o non le prendono abbastanza sul serio quando esse affermano chiaramente che la conversione a Cristo, l’efficacia della chiamata, dipende non tanto dalle nostre tecniche e strategie evangelistiche, e nemmeno dalla volontà umana di per sé stessa, ma dalla potente opera rigenerante di Dio che, dove, come e quando Egli vuole, porta coloro ai quali da ogni eternità ha deciso di accordare la grazia della salvezza, i Suoi eletti, al ravvedimento ed alla fede in Cristo, così com’è scritto: "Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre,ma da Dio che fa misericordia" (Romani 9:16).

L’evangelizzazione è necessaria perché essa è il mezzo che Dio ha scelto per raccogliere in Cristo i peccatori eletti, ma la sua efficacia, quello che la rende una "chiamata efficace", dipende solo da Dio che agisce in prima persona attraverso il Suo Santo Spirito per convertire i peccatori eletti. È quindi errato dire che noi si possa convertire qualcuno e tanto meno noi stessi. Dire, per esempio, "mi sono convertito" è assurdo e rasenta la bestemmia. Bisognerebbe piuttosto dire: "Dio si è compiaciuto di convertirmi e di usarmi così misericordia". Ogni gloria va a Dio.

La risposta alla domanda 67 del Catechismo maggiore di Westminster specifica così i termini e la dinamica di quella che chiama "chiamata efficace".

1. La chiamata efficace è opera dell'onnipotenza e della grazia di Dio. L’umanità è condannata e ogni suo membro, a causa del peccato, è spiritualmente morto ed asservito al peccato che corrompe ogni sua facoltà. La sua volontà non è da considerarsi libera perché è rivolta sempre e solo a compiacere sé stessa. Siamo tutti, infatti, inclini al peccato ed ostili al Dio vero e vivente. Sottomettersi a Dio ed al suo Cristo "va contro natura" e non lo faremmo mai autenticamente. Potremmo semmai accettare un vangelo "conveniente" o un Cristo di comodo e compiacente verso il nostro amor proprio. "Scegliere Cristo", però, e ravvedersi dal proprio peccato, può solo essere un miracolo dell"onnipotenza divina che infrange l"asservimento al peccato e "raddrizza la schiena" affinché non guardiamo più al nostro ombelico, ma a Dio.

2. La chiamata efficace è fondata sullo speciale amore di Dio per i Suoi eletti e non perché abbia trovato in loro alcunché che lo induca a farlo. Non c’è nulla nel peccatore eletto a salvezza che abbia potuto o possa spingere Dio ad accordargli la grazia, né di fatto, né potenzialmente (in previsione di futuri meriti). Dipende solo da Dio, che amando il Cristo, pure ama tutti coloro che sono in Lui. Dio non ama tutti ugualmente ed allo stesso modo. La Bibbia parla di due tipi di amore di Dio. In primo luogo c’è un amore generalizzato che impartisce svariate benedizioni, ma non comporta salvezza eterna. La Bibbia parla, poi, di uno speciale amore di Dio che non è dato a tutti, ma che è riservato solo agli eletti. È quest’ultimo a comportare la salvezza. Cfr. Romani 9:13; Giovanni 17:9; Geremia 31:3. In questo non c’è alcuna ingiustizia prchê se tutti dovesseto ricevere quel che è giusto, tutti senza eccezione sarebbero condannati. La grazia non è un indulto generalizzato ma, per sua stessa natura non è imparziale, ma basato sulla sovrana scelta di Dio di impartirla se, come ed a chi vuole. Cfr. Romani 9:14-18.

3. La chiamata efficace avviene nel tempo che Dio ritiene più opportuno per ciascuna persona. Potrebbe essere nell’infanzia, in un momento particolare della nostra vita o prima di morire. ma gli eletti di Dio giungeranno tutti con certezza al ravvedimento, alla fede ed alla salvezza. Qualsiasi "strategia evangelistica" è futile e vana se Dio non decide eventualmente di avvalersene secondo i Suoi propositi quando e dove Egli ritiene più opportuno. Essa può senz"altro essere sensata dal nostro punto di vista, ma di per sé non garantisce l’efficacia. Il cristiano sicuramente deve cercare in preghiera la volontà specifica del Signore quando evangelizza e deve premurarsi che i suoi metodi siano compatibili con l’insegnamento della Parola, ma il successo di quel che intraprende dipende solo da Dio, il quale agisce spesso nonostante o in modo diverso da come abbiamo progettato.

4. La chiamata efficace avviene quando Dio invita e attira i Suoi eletti a Gesù Cristo mediante la Sua Parola ed il Suo Spirito. Dio ha scelto di avvalersi dell’annuncio della Parola biblica per realizzare efficacemente i Suoi propositi di salvezza. Nessun umano ragionamento o argomento persuasivo che prescinda da quella Parola può sperare di avere successo. Le modalità dell’annuncio di quella Parola possono essere diverse (non necessariamente sempre la predicazione formale). "Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo" (2 Tessalonicesi 2:13-14). È l’azione misteriosa e diretta dello Spirito di Dio che persuade le persone, ed essa si deve sempre invocare. Dio, inoltre, non salva nessuno contro la sua volontà, ma agisce perché la sua volontà lo voglia senza essere condizionata più dal peccato che l'avrebbe inevitabilmente determinato a dire di no.

5. Nella chiamata efficace Dio illumina in maniera salvifica la mente degli eletti con potenza rinnovando la loro volontà. La mente del peccatore è oscurata e annebbiata dal peccato. Solo lo Spirito di Dio le può dare luce e chiarezza. In questo modo essi (sebbene in loro stessi siano morti nel peccato) sono resi volenterosi e capaci a rispondere alla Sua chiamata e ad accogliere ed abbracciare la grazia così offerta e trasmessa. È lo Spirito di Dio che attiva volontà e capacità di ravvedersi e di credere in Cristo. La Parola e lo Spirito sono inviati: "...per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati"" (Atti 26:18)

Approfondimenti .

1. Il seme della fede sarebbe presente in tutti? Alcuni sono persuasi che ciascun essere umano porti in sé il seme della fede e che in qualunque momento tutti abbiano la capacità, se vogliono, di determinare il proprio destino esercitando la fede. Questo è il tipico pensiero della maggior parte dei cristiani evaengelici. Esso presume che la mente e la volontà umana siano predisposte a riconoscere la bellezza e la desiderabilità di Cristo. Non è così: la Bibbia insegna esattamente l'opposto. E' Dio che dispone i Suoi eletti all'ascolto dell'Evangelo ed a rispondervi con fede. "Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo" (Atti 16:14).

2. Il naturale nostro Pelagianesimo. L'accento che così tanto oggi viene posto sulle capacità umane non è nuovo. Pelagio, monaco del IV secolo, insegnava che tutti possono fare il primo passo verso la salvezza senza alcuna assistenza da parte di Dio. Questo insegnamento non ha mai cessato di fiorire rigoglioso, ma non è biblico. E' Agostino, suo contemporaneo, a smontare le tesi di Pelagio e a mostrare come la Bibbia riveli altrimenti. Le argomentazioni di Agostino sono inoppugnabili, ma ogni generazione sembra destinata a ripetere gli errori di Pelagio ed a rivendicarli con forza, tanto che si può dire che "si nasce tutti pelagiani": sono le illusioni della presunzione umana che solo la Parola di Dio ha la forza di contraddire per abbassarla fino a terra e farla tacere.La Parola di Dio è inequivocabile su questo punto per chiunque abbia occhi per vedere: "In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno" (Giovanni 5:24-25). E' Dio ad illuminare la mente tanto da far sì che la confusione della mente sia ordinata ed il peccatore possa discernere rettamente (giudicare) la verità. Dio rinnova la mente umana (vale a dire la parte dell'anima che fa sì che noi si voglia fare qualcosa) cosicché possa accogliere ed abbracciare l'Evangelo.

3. Le capacità sono impartite da Dio stesso. E' Dio che chiama a Sé i Suoi eletti attraverso la predicazione dell'Evangelo fornendo loro la capacità di rispondervi. Questa chiamata o vocazione è efficace perché di fatto è essa che suscita la loro risposta fiduciosa ed ubbidiente, altrimenti cadrebbe solo su orecchie incapaci di udire e quindi di trasformarla in azione.

4. La Wikipedia sulla "Chiamata efficace". .

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