Erme-12

From Diwygiad

Indice - Articolo XI - Articolo XIII


Articolo XII

Affermiamo che coloro che traducono la Bibbia o l’insegnamento nel contesto di ogni cultura debbano utilizzare delle equivalenze fedeli al contenuto dell’insegnamento biblico.

Respingiamo come illegittimo ogni metodo che non tiene conto delle esigenze della comunicazione tra culture differenti o che distorce iI senso del testo biblico.


Mentre nell'articolo precedente si trattava della traducibilità della verità divina, questo Articolo parla dell'adeguatezza delle traduzioni. E' ovvio che non ogni espressione in un'altra lingua possa comunicare in modo appropriato il significato della Scrittura. Da qui l'esortazione a che il traduttore rimanga fedele alla verità delle Scritture tradotte attraverso una scelta appropriata delle parole che traducono l'originale. Quest'articolo tratta la questione dell'equivalenza "funzionale". Spesso non vi può essere un'equivalenza attuale o letterale fra le espressioni di una lingua e la traduzione parola-per-parola in un'altra lingua. Il significato espresso è lo stesso, ma come esso viene espresso (le parole usate) sono diverse. La Negazione chiama alla sensibilità nelle questioni culturali, cosicché si trasmetta la stessa verità anche se essa è espressa con parole differenti. Senza questa consapevolezza, l'attività missionaria potrebbe essere pregiudicata.

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