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[edit] 24. MATRIMONIO E DIVORZIO

1. Il matrimonio deve essere contratto fra un uomo solo e una donna sola. Non è lecito avere più di una moglie, né ad una donna avere più di un marito contemporaneamente (468).

  • (468) "Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne" (Genesi 2:24); "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre, e si unirà con sua moglie, e i due saranno una sola carne"? Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi»" (Matteo 19:5-6); "...che ha abbandonato il compagno della sua gioventù e ha dimenticato il patto del suo Dio" (Proverbi 2:17).

2. Il matrimonio fu istituito per l'aiuto reciproco fra marito e mo­glie (468), per l'accrescimento del genere umano per mezzo di una discendenza legittima, e della chiesa per mezzo di figlioli santi (469), e per impedire l'immoralità (470).

  • (468) "Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»" (Genesi 2:18).
  • (469) "Ma, direte voi, non ce n'è uno che fece così? E tuttavia, lo Spirito rimase in lui. Ma perché quell'uno lo fece? Perché cercava la discendenza promessagli da Dio. Badate dunque al vostro spirito e nessuno agisca slealmente verso la moglie della sua giovinezza" (Malachia 2:15).
  • (470) "...ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito ... Ma se non riescono a contenersi, si sposino; perché è meglio sposarsi che ardere" (1 Corinzi 7:2,9).

3. Possono legittimamente sposarsi persone d'ogni gente che siano in grado di dare il proprio consenso con giudizio (471). I cristiani, però, hanno il dovere di sposarsi nel Signore (472); quindi, quelli che professano la vera religione riformata non devono sposarsi con miscredenti, Papisti, o altri idolatri. Le persone pie non devono neppure mettersi sotto un giogo che non è per loro sposandosi con chi notoriamente si conduce malvagiamente nella sua vita o sostiene eresie degne della condanna di Dio (473).

  • (471) "Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri" (Ebrei 13:4); "Essi vieteranno il matrimonio e ordineranno di astenersi da cibi che Dio ha creati perché quelli che credono e hanno ben conosciuto la verità ne usino con rendimento di grazie" (1 Timoteo 4:3); "Ma se uno crede far cosa indecorosa verso la propria figliola nubile se ella passi il fior dell'età, e se così bisogna fare, faccia quello che vuole; egli non pecca; la dia a marito ... Perciò, chi dà la sua figliola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio" (1 Corinzi 7:36‑38); "Allora dissero: «Chiamiamo la fanciulla e sentiamo lei stessa». Chiamarono Rebecca e le dissero: «Vuoi andare con quest'uomo?» Ed ella rispose: «Sì, andrò»" (Genesi 24:57-58).
  • (472) "La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di sposarsi con chi vuole, purché lo faccia nel Signore" (1 Corinzi 7:39).
  • (473) "Dissero loro: «Questo non possiamo farlo; non possiamo dare nostra sorella a uno che non è circonciso; perché ciò sarebbe per noi un disonore" (Genesi 34:14); "...prenda delle loro figlie per i tuoi figli, e le loro figlie si prostituiscano ai loro dèi e inducano i tuoi figli a prostituirsi ai loro dèi" (Esodo 34:16); "Non t'imparenterai con loro, non darai le tue figlie ai loro figli e non prenderai le loro figlie per i tuoi figli, perché distoglierebbero da me i tuoi figli che servirebbero dèi stranieri e l'ira del SIGNORE si accenderebbe contro di voi. Egli ben presto vi distruggerebbe" (Deuteronomio 7:3-4); "Al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gli fecero volgere il cuore verso altri dèi; e il suo cuore non appartenne interamente al SIGNORE suo Dio, come il cuore di Davide suo padre" (1 Re 11:4); "Li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro, e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. 26 E dissi: "Salomone, re d'Israele, non peccò forse proprio in questo? Eppure, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio lo aveva fatto re di tutto Israele; tuttavia le donne straniere fecero peccare anche lui. Allora dovremmo forse permettervi di commettere un male altrettanto grande, e così divenire infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?"" (Neemia 13:25-27); "Giuda si è dimostrato infedele e l'abominazione è stata commessa in Israele e a Gerusalemme; perché Giuda ha profanato ciò che è santo al SIGNORE, ciò che egli ama, e ha sposato figlie di dèi stranieri. A colui che fa questo, il SIGNORE sterminerà dalle tende di Giacobbe chi veglia e chi risponde, e chi offre l'oblazione al SIGNORE degli eserciti!" (Malachia 2:11-12); "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre?" (2 Corinzi 6:14).

4. Non bisogna contrarre matrimonio entro i gradi di consanguineità o affinità vietati dalla Parola (474). Tali matrimoni incestuosi non possono mai essere legittimati da una legge umana o dal consenso delle parti in modo da permettere che i contraenti vivano insieme come marito e moglie (475). L'uomo non può sposare membri della parentela di sua moglie che abbiano un grado di consanguineità stretto quanto i propri parenti, né può la donna sposare membri della parentela del marito che abbiano un grado di consanguineità stret­to quanto i propri parenti (476).

  • (474) "Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre!" (1 Corinzi 5:1); "...perché desiderano veder la polvere della terra sulla testa degli indifesi, violano il diritto degli umili, e figlio e padre vanno dalla stessa ragazza, per profanare il mio santo nome." (Amos 2:7). Leggere Levitico 18.
  • (475) "Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello!" (Marco 6:18); "Non vi contaminate con nessuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si sono contaminate le nazioni che io sto per cacciare davanti a voi ... Badate che, se contaminate il paese, esso non vi vomiti come ha vomitato le nazioni che vi stavano prima di voi" (Levitico 18:24‑28).
  • (476) "Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella di tuo padre; chi lo fa, vìola la sua stretta parente; tutti e due porteranno la pena della loro iniquità. Se uno si corica con la moglie di suo zio, vìola l'intimità di suo zio; tutti e due porteranno la pena del loro peccato; moriranno senza figli. Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità; egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figli" (Levitico 20:19‑21).

5. L'adulterio e la fornicazione scoperti dopo un contratto e scoperti prima del matrimonio sono un motivo legittimo perché la parte innocente possa annullare il contratto (477). Nel caso di adulterio dopo il matrimonio, la parte innocente può legittimamente iniziare una causa di divorzio (478) e, dopo il divorzio, sposare un altro come se l'offensore fosse morto (479).

  • (477) "La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo" (Matteo 1:18-20).
  • (478) "Fu detto: "Chiunque ripudia sua moglie le dia l'atto di ripudio". Ma io vi dico: chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione, la fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è mandata via commette adulterio" (­Matteo 5:31-32).
  • (479) "Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio»" (Matteo 19:9); "Infatti la donna sposata è legata per legge al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, è sciolta dalla legge che la lega al marito. Perciò, se lei diventa moglie di un altro uomo mentre il marito vive, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera da quella legge; così non è adultera se diventa moglie di un altro uomo" (Romani 7:2-3).

6. Anche se la corruzione dell'uomo è tale che tende a trovare motivi per separare ingiustamente quelli che Dio ha unito in matrimonio, tuttavia nessun motivo, tranne l'adulterio o l'abbandono volontario tale che non possa essere riparato né dalla Chiesa né dall'autorità civile, è una causa sufficiente per la dissoluzione del legame matrimoniale (480). Nel fare ciò bisogna seguire un procedimento pubblico ed ordinato e far si che le persone coinvolte non siano abbandonate alla propria volontà o discrezione per quanto riguarda il loro caso (481).

  • (480) "Gesù disse loro: «Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandare via le vostre mogli; ma da principio non era così. Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio»" (Matteo 19:8-9); "Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono obbligati a continuare a stare insieme; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace" (1 Corinzi 7:15); "Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l'uomo non lo separi" (Matteo 19:6).
  • (481) "Quando un uomo sposa una donna che poi non vuole più, perché ha scoperto qualcosa di indecente a suo riguardo, le scriva un atto di ripudio, glielo metta in mano e la mandi via ... il primo marito, che l'aveva mandata via, non potrà riprenderla in moglie, dopo che lei è stata contaminata, poiché sarebbe cosa abominevole agli occhi del SIGNORE. Tu non macchierai di peccato il paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà come eredità" (Deuteronomio 24:1‑4).




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