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D. 104. Quali sono i doveri imposti nel primo comandamento?

R. I doveri imposti nel primo comandamento sono:

(1) Dobbiamo conoscere e confessare Dio come l’unico e vero Dio e come il nostro Dio.

(2) Dobbiamo rendere culto a Dio e glorificarlo come Gli è dovuto, pensando a Lui, meditando su di Lui, rammentandoci di Lui, stimandolo sopra ogni altra cosa, onorandolo, adorandolo, scegliendolo, amandolo, desiderandolo, temendolo.

(3) Dobbiamo confidare in Dio, sperare in Lui, rallegrarci di Lui.

(4) Dobbiamo essere zelanti per Dio.

(5) Dobbiamo invocare Dio, dandogli ogni lode e ringraziamento e accordandogli ogni ubbidienza e sottomissione con l’intero nostro essere.

(6) Dobbiamo compiacere Dio in ogni cosa e rattristarci quando Egli viene in qualche modo offeso.

(7) Dobbiamo camminare umilmente con Dio.

[edit] Riferimenti biblici

  • Il sommario della legge morale come espresso dal Cristo. Mostra come l'amore di Dio sia la somma dei primi quattro comandamenti. "Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso»" (Luca 10:27).
  • Il primo comandamento. "Non avere altri dèi oltre a me" (Esodo 20:3; Deuteronomio 5:7).
  • Conoscere e riconoscere Dio come il solo vero Dio e nostro Dio. "E tu, Salomone, figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché il SIGNORE scruta tutti i cuori e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti respingerà per sempre" (1 Cronache 28:9); "Tu hai fatto dichiarare oggi al SIGNORE che egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua voce" (Deuteronomio 26:17); "I miei testimoni siete voi, dice il SIGNORE, voi, e il mio servo che io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che io sono. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno" (Isaia 43:10); "Fra gli idoli vani delle genti, ve ne sono forse di quelli che possano far piovere? o è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, SIGNORE, tu, il nostro Dio? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose" (Geremia 14:22).
  • Adorare e glorificare Dio come l'unico vero Dio ed il nostro Dio. "Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al SIGNORE, che ci ha fatti. Poich'egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo di cui ha cura, e il gregge che la sua mano conduce" (Salmo 95:6-7); "Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il culto" (Matteo 4:10); "Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome; adorate il SIGNORE, con santa magnificenza" (Salmo 29:2).
  • Dobbiamo pensare a Dio e rammentarci di Lui in ogni circostanza. "Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro; il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome" (Malachia 3:16); "Rallègrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il tuo cuore durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti conduce il cuore e seguendo gli sguardi dei tuoi occhi; ma sappi che, per tutte queste cose, Dio ti chiamerà in giudizio!" (Ecclesiaste 12:1).
  • Dobbiamo avere una concezione elevata di Dio. "Anche la tua giustizia, Dio, è eccelsa; e tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è simile a te?" (Salmo 71:19).
  • Il dovere di onorare Dio. "Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: 'In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?'" (Malachia 1:6).
  • L'obbligo di rendere a Dio il culto che Gli è dovuto. "Per me stesso io l'ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia, e non sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento" (Isaia 45:23).
  • Il dovere di scegliere Dio come il nostro Dio. "E se vi sembra sbagliato servire il SIGNORE, scegliete oggi chi volete servire: o gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume o gli dèi degli Amorei, nel paese dei quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo il SIGNORE». (...) Giosuè disse al popolo: «Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il SIGNORE per servirlo!» Quelli risposero: «Siamo testimoni!»" (Giosuè 24:15,22).
  • Dobbiamo amare, desiderare e temere Dio. "Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze" (Deuteronomio 6:5); "Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te" (Salmo 73:25); "Santificate il SIGNORE degli eserciti! Sia lui quello per cui provate timore e paura!" (Isaia 8:13).
  • Il dovere di credere in Dio. "Israele vide la grande potenza con cui il SIGNORE aveva agito contro gli Egiziani. Il popolo perciò ebbe timore del SIGNORE, credette nel SIGNORE e nel suo servo Mosè" (Esodo 14:31).
  • Dobbiamo confidare, sperare in Dio rallegrandoci in Lui. "Confidate per sempre nel SIGNORE, perché il SIGNORE, sì il SIGNORE, è la roccia dei secoli" (Isaia 26:4); "O Israele, spera nel SIGNORE, poiché presso il SIGNORE è la misericordia e la redenzione abbonda presso di lui (...) Trova la tua gioia nel SIGNORE, ed egli appagherà i desideri del tuo cuore. (...) Rallegratevi nel SIGNORE ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore!" (Salmi 130:7; 37:4; 32:11).
  • Il dovere di essere zelanti per Dio. "Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore" (Romani 12:11) confrontato con "Fineas, figlio di Eleazar, figlio del sacerdote Aaronne, ha allontanato la mia ira dai figli d'Israele, perché egli è stato animato del mio zelo in mezzo a loro; e io, nella mia indignazione, non ho sterminato i figli d'Israele" (Numero 25:11).
  • Dobbiamo invocare Dio con riconoscenza. "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti" (Filippesi 4:6).
  • L'obbligo di ubbidienza totale a Dio. "...ma questo comandai loro: 'Ascoltate la mia voce; sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie che io vi prescrivo affinché siate felici'" (Geremia 7:23).
  • Il dovere di sottomissione a Dio. "Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi" (Giacomo 4:7).
  • Dobbiamo essere diligenti nel fare ciò che gradito a Dio. "...qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito" (1 Giovanni 3:22).
  • Dobbiamo rattristarci di offendere Dio. "Io odo, odo Efraim che si rammarica: "Tu mi hai punito, come un vitello non domato; convertimi, e io mi convertirò, poiché tu sei il SIGNORE, il mio Dio" (Geremia 31:18); "Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché la tua legge non è osservata" (Salmo 119:136).
  • Il dovere di camminare umilmente con Dio. "O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il SIGNORE, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?" (Michea 6:8).

[edit] Commento

Amare Dio "con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua" non è semplicemente un atteggiamento emotivo, ma una devozione pratica onnicomprensiva verso Dio che ci porta ad onorarlo e ad ubbidirgli in ogni elemento, sfera e rapporto della nostra vita. Il tutto della vita deve essere determinato dal nostro amore per Dio. Non vi può essere alcuna sfera della nostra vita che sia da considerarsi separata dalla nostra religione. Non c'è nulla del quale si possa dire "Quello non conta per Dio". Tutto ciò che facciamo lo dobbiamo fare per la gloria di Dio. La nostra fede deve essere il principio informatore di tutta la nostra vita. Non c'è nulla della vita che possa essere isolato dal nostro rapporto con Dio.

Il comandamento "Non avere altri dèi oltre a me" è il fondamento dal quale ogni altro dipende. Il nostro obbligo verso Dio è fonte e base di tutti gli altri nostri obblighi, è l'obbligo primario e fondamentale. In questo comandamento si presuppongono grandi verità: (1) l'esistenza di Dio; (2) la dottrina della creazione; (3) la personalità di Dio; (4) la responsabilità che le creature umane hanno verso Dio.

Questo comandamento esige una devozione a Dio suprema, totale e onnicomprensiva, tanto che il nostro rapporto con Dio sia supremo, il fatto più importante di tutta la nostra vita. Se consideriamo il nostro rapporto con Dio come qualcosa di secondario o minore nella nostra vita, non abbiamo neppure cominciato a prendere seriamente il primo comandamento.

Dobbiamo conoscere e riconoscere Dio come il solo vero Dio e nostro Dio perché Egli è il nostro Creatore. È Lui che ci ha fatti e non noi da noi stessi. Egli è il Redentore del Suo popolo dal peccato e dall'inferno. Per questo ogni pensiero di poter essere indipendenti da Dio indica ribellione, irreligiosità e malvagità. Saremo sempre dipendenti da Dio, per tutta l'eternità. Questo nostro rapporto con Lui perdurerà, ma la distinzione fra Creatore e creatura non verrà mai annullata: essa è la distinzione più fondamentale della Bibbia, laddove vi è presupposta ed implicata.

Dobbiamo esprimere la nostra dipendenza da Dio: (a) conservando verso di Lui un giusto atteggiamento; (b) coltivando verso di Lui pensieri giusti; (c) rispondendo correttamente alla Sua volontà rivelata nella Bibbia. Un giusto atteggiamento verso Dio è un atteggiamento sempre rispettoso che si rende conto e riconosce il rapporto fra Creatore e creatura e l'infinita differenza e distanza fra le due, e che riconosce come Dio sia un Essere infinito che giammai potremo appieno comprendere, e che per noi rimarrà sempre misterioso e meraviglioso. Coltivare pensieri giusti verso Dio vuol dire pensieri in linea con la verità della Sua rivelazione nella Parola, e che quindi non sorgono dalla nostra immaginazione o desideri, ma dalla rivelazione di Sé stesso. Pensieri su Dio che sorgano dalle opinioni,speculazioni o filosofia di menti umane oscurate dal peccato, non possono essere pensieri giusti su Dio. Gli unici pensiero giusti su Dio, da parte di creature umane peccaminose, sono quelli derivati dalla Bibbia. Rispondere correttamente alla volontà di Dio rivelata nella Bibbia vuol dire un'ubbidienza coscienziosa e di tutto cuore a tutto ciò che Egli ci ha comandato, ed evitare tutto ciò che Egli ci ha proibito nella Sua Parola, tanto che la Bibbia diventi la vera guida della nostra vita.


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