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18. Quali sono le opere della divina provvidenza?

R. Le opere della divina provvidenza sono la Sua attività di governo e di preservazione di tutte le Sue creature. Questa attività viene effettuata in modo sommamente santo, saggio e potente e consiste nello stabilire [ordinare] le Sue creature e le loro azioni per la Sua propria gloria.

Contents

Riferimenti biblici

  • La provvidenza di Dio è santa. "Il SIGNORE è giusto in tutte le sue vie e benevolo in tutte le sue opere" (Salmo 145:17).
  • La provvidenza di Dio è sapiente. "Quanto sono numerose le tue opere, SIGNORE! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze" (Salmo 104:24), "Anche questo procede dal SIGNORE degli eserciti; meravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua saggezza" (Isaia 28:29).
  • La provvidenza di Dio è potente. "Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi" (Ebrei 1:3).
  • Dio conserva attivamente in vita tutto ciò che ha creato. Egli "sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza" (Ebrei 1:3); "tutte le cose sussistono in lui" (Colossesi 1:17); "in lui viviamo, ci moviamo, e siamo" (Atti 17:28); "tu fai vivere tutte queste cose" (Neemia 9:6); "i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola" (2 Pietro 3:7); "Se egli non si curasse che di se stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio, ogni carne perirebbe all'improvviso e l'uomo ritornerebbe in polvere" (Giobbe 34:14-15).
  • Dio "agisce assieme" con le sue creature. "...colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà" (Efesini 1:11). (Salmo 135:6); "Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione viene dal SIGNORE" (Proverbi 16:33); "Accresce i popoli e li annienta, amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini" (Giobbe 12:23); "Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione" (Atti 17:26); "SIGNORE, io so che la via dell'uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell'uomo che cammina il dirigere i suoi passi" (Geremia 10:23); "Infatti, chi ti distingue dagli altri? E che cosa possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché ti vanti come se tu non l'avessi ricevuto?" (1 Corinzi 4:7); "...infatti è Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo" (Filippesi 2:13).
  • Dio è attivamente in controllo di tutte le azioni delle Sue creature. "Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi, perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati. Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto" (Genesi 45:7-8).
  • Dio governa tutte le Sue creature. "Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri" (Matteo 10:29-31); "Il SIGNORE ha stabilito il suo trono nei cieli, e il suo dominio si estende su tutto" (Salmo 103:19); "Tutti gli abitanti della terra sono un nulla davanti a lui; egli agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non c'è nessuno che possa fermare la sua mano o dirgli: «Che fai?»" (Daniele 4:35); "...colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà" (Efesini 1:11).
  • Dio controlla tutte le cose per la Sua propria gloria. "Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen" (Romani 11:36); "Come il bestiame che scende nella valle, lo spirito del SIGNORE li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa" (Isaia 63:14).

Commento

Nelle passate generazioni era molto più comune parlare della divina provvidenza, vale a dire della presenza ed attiva operazione di Dio nella vita sia di singoli che di nazioni. Sembra, infatti, che ne avessero maggiore consapevolezza, cosa che pare del tutto scomparsa oggi. Quando si parla oggi, infatti, di divina provvidenza ci si può bene aspettare che il tuo interlocutore ti guardi con perplessità o ti contesti rilevando piuttosto quella che secondo lui è l'assenza di Dio nella vita di singoli e di nazioni. Altre volte è comune che si contesti "l'intervento provvidenziale" di Dio addebitando gli avvenimenti "al caso", alle "leggi naturali" o alla "fortuna". E' l'influenza dell'indottrinamento prevalente sulla nostra generazione dell'ideologia scientifica che presuppone un universo chiuso e meccanicistico, mentre tutto il resto non sarebbe superstizione irrilevante, come chi crede agli oroscopi.

Il cristiano che si fonda sull'insegnamento biblico e suoi suoi presupposti contesta, però, il "pensiero moderno" (che comunque "moderno" non è) e riceve quanto afferma la Bibbia come parola e rivelazione di verità.

Secondo l'insegnamento biblico, Dio non solo ha creato l'universo ma pure lo sostiene. La divina provvidenza può essere definita come quell'opera di Dio attraverso la quale Egli preserva tutte le Sue creature, che è attiva in tutto ciò che accade nel mondo, e che dirige tutte le cose al fine prefissato. Essa include tre elementi, dei quali il primo riguarda primariamente l'essere, il secondo l'attività, e il terzo lo scopo ultimo di tutte le cose.

Dio è costantemente coinvolto con tutte le cose create in modo tale che Egli: (1) Egli le tiene in esistenza e mantiene le proprietà con le quali le ha create; (2) coopera con le cose create in ogni loro azione, dirigendo le loro proprietà distintive facendo in modo che esse agiscano nel modo che fanno; (3) le dirige affinché i Suoi propositi siano realizzati. Nella divina provvidenza distinguiamo, così, tre elementi:

a. Preservazione. Si tratta di quell'opera continua di Dio mediante la quale Egli sostiene (conserva in vita) tutte le cose. Sebbene il mondo abbia un'esistenza distinta e non sia parte di Dio, esso trova la base della propria esistenza continua in Dio e non in sé stesso. Esso può continuare ad esistere solo tramite l'esercizio continuo della potenza divina, mediante la quale ogni cosa viene conservata in esistenza ed in azione. Se la divina provvidenza fosse sospesa anche solo per un minuto, tutto l'universo sparirebbe, cesserebbe istantaneamente di esistere.

b. Cooperazione o "concorrenza". Il termine "cooperazione" potrebbe essere equivocato. Qui però si intende come quell'opera di Dio, mediante la quale Dio "opera insieme" con tutte le Sue creature e fa si che esse agiscano precisamente nel modo che fanno. Questo implica che vi siano vere cause efficienti secondarie nel mondo, come le forze della natura e della volontà umana. Queste, però, non operano indipendentemente da Dio, è Dio che non solo le rende possibili e le sostiene, ma servono i Suoi propositi ultimi. Dio opera in ciascun atto delle Sue creature, non solo nei loro atti che considereremmo buoni, ma anche negli atti che considereremmo cattivi. Egli le stimola all'azione, le accompagna in ogni momento nel loro agire, e le rende efficaci. Non esistono semplicemente "fenomeni naturali" senza che Dio li faccia accadere. Lo stesso si può dire sul fatto che non esistono avvenimenti "casuali". Non dovremmo però mai ritenere che Dio e l'essere umano siano cause che si trovino allo stesso livello. Dio è la causa prima, e l'essere umano sempre causa seconda. Non dovremmo neppure concepirle come "un'opera di squadra", come due cavalli che tirano lo stesso carro. La stessa azione, nella sua interezza, è sia opera di Dio, sia opera umana. Inoltre, dovremmo guardarci dall'idea che questa cooperazione renda Dio responsabile delle azioni peccaminose dell'uomo.

c. Governo. Si tratta della continua attività di Dio, mediante la quale Egli governa ogni cosa affinché essa risponda allo scopo che Dio ha fissato per la sua esistenza (ad esempio: "Il SIGNORE ha fatto ogni cosa per uno scopo; anche l'empio, per il giorno della sventura" (Proverbi 16:4). Dio è rappresentato come Re dell'universo, sia nell'Antico come nel Nuovo Testamento. Egli adatta il Suo modo di governare alla natura delle creature che governa. Il suo governo sul mondo fisico differisce da quello esercitato sul mondo spirituale. E' universale; include anche le cose che considereremmo insignificanti e pure ciò che apparentemente, dalla nostra prospettiva, è accidentale. Inoltre, riguarda sia le azioni sia buone che cattive.

Importante è pure la menzione della finalità ultima della divina provvidenza, vale a dire la gloria di Dio. Il beneficio delle creature umane non è perciò il motivo principale per cui Dio agisce. Dio non esiste in funzione dell'essere umano, ma viceversa. Inoltre, l'umanità è sottoposta alla giusta ira di Dio a causa della sua ribellione e condanna. Essa è un'umanità condannata e non merita alcun atto misericordioso da parte di Dio. Quando Dio si compiace di salvare, nell'ambito dell'umanità, un determinato numero di persone in Cristo, è per l'amore che Egli ha per Cristo, non per i peccatori. Questo oggi né lo si capisce né generalmente lo si predica, fraintendendo del tutto l'amore di Dio. Dio ama la Sua chiesa, il Suo popolo, non perché siano degni di questo amore, ma perché appartengono a Cristo. Dio ama tutto ciò che appartiene al Suo eterno Figliolo. Il beneficio che abbiamo dell'opera della divina provvidenza è sempre derivato, non è il suo scopo principale. che è sempre la gloria della Sua persona ed attributi. "...la piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria" (Efesini 1:14).

La dottrina biblica sulla divina provvidenza non risponde a tutte le nostre domande, soprattutto quelle che hanno a che fare con le apparenti contraddizioni della Bibbia. Siamo chiamati ad accogliere quello che la Bibbia ci rivela ed a fidarci di Dio in quello che essa non ci rivela. Ad esempio:

  • Esattamente in che modo Dio può ordinare che noi si faccia del male di nostra propria volontà e non essere Egli stesso accusabile di causare il male?
  • Esattamente in che modo Dio può causare che noi si scelga qualcosa di nostra propria volontà?

La risposta a simili domande si trova nella consapevolezza dell'infinita grandezza di Dio, nella conoscenza del fatto che Egli può fare molto di più di quanto noi mai si ritenga possibile. L'effetto di queste domande senza risposta è un maggiore apprezzamento per la grandezza di Dio.

Implicazioni per la vita del credente

Benché noi non si possa spiegare del tutto le operazioni di Dio nell'ambito della Sua provvidenza, dobbiamo accogliere con fiducia e riconoscenza ciò che le Sacre Scritture ci insegnano al riguardo. In particolare, un vivo senso della provvidenza di Dio comporta numerosi benefici per la vita del cristiano.

  • Non dobbiamo aver paura, ma confidare sempre in Dio. Dio è in controllo su ogni cosa ed ha cura di noi, Suoi figlioli. Anche se ci dovesse succedere qualcosa di spiacevole, avremmo la certezza che nulla accade senza che vi sia il volere di Dio che, in ultima analisi, torna sempre per il bene dei Suoi. "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? ... Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?"" (Matteo 6:26,31). Anche circondato dai suoi nemici Davide poteva dire: "In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o SIGNORE, mi fai abitare al sicuro." (Salmo 4:8). Anche nelle peggiori circostanze innumerevoli cristiani nel corso della storia hanno continuato a confidare nel Signore.
  • Dobbiamo essere riconoscenti per tutto ciò che accade. "...in ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1 Tessalonicesi 5:18).
  • La "fortuna" e il "caso" non esistono. Tutte le cose avvengono secondo la saggia provvidenza di Dio. Il mondo non è governato da forze impersonali o casuali, e nemmeno dal "fato". Un apprezzamento più profondo della dottrina sulla divina provvidenza non ci renderà più superstiziosi, ma ci farà confidare maggiormente in Dio ed ubbidirgli più pienamente.


Concezioni errate

Quando consideriamo la dottrina della divina provvidenza dovremmo guarderci da alcune concezioni errate:

a. La concezione deista. Essa sostiene che i rapporti di Dio con il mondo siano solo di natura generale. Iddio cra il mondo, stabilisce le sue leggi, lo mette in movimento, e poi si ritira da esso. Egli lo avrebbe caricato come un orologio meccanico, e poi lasciato a sé stesso. Sarebbe solo quando qualcosa va storto che Egli interferirebbe con le sue operazioni regolari. Dio sarebbe solo un Dio lontano, non avvicinabile. In questo senso nemmeno la preghiera avrebbe senso se non come un esercizio umano benefico, ma non effettivamente qualcosa che Dio oda ed al quale risponda.

b. La concezione panteista. Il panteismo non riconosce la distinzione fra Dio e mondo. Esso identifica i due, e quindi non lascia spazio alcuno alla provvidenza nel senso proprio del termine. Non vi sarebbero, strettamente parlando, cause secondarie. Dio sarebbe l'autore diretto di tutto ciò che avviene nel mondo. Anche gli atti che di solito accreditiamo all'essere umano non sarebbero che atti di Dio. Dio è solo un Dio vicino, e non un Dio che è anche discosto.

c. Il fatalismo, o determinismo. Si definisce determinismo quella concezione per cui in natura nulla avviene a caso, ma tutto accade secondo ragione e necessità. Il determinismo dal punto di vista ontologico indica quindi il dominio incontrastato della necessità causale in senso assoluto giudicando quindi nel contempo inammissibile l'esistenza del caso. Il determinismo è associato alle teoria della causalità, sulla quale si appoggia. Escludendo qualsiasi forma di casualità nelle cose, il determinismo individua una spiegazione di tipo fisico per tutti i fenomeni, riconducendola alla catena delle relazioni causa-effetto. La principale conseguenza è che date delle condizioni iniziali tutto quel che accadrà in futuro è predeterminato in modo univoco. Ciò non vuol dire che qualcuno sia effettivamente in grado di predeterminare gli eventi, in quanto per poterlo fare dovrebbe conoscere con precisione assoluta lo stato di tutte le particelle dell'universo in un preciso istante e tutte le leggi esatte che lo governano. Inoltre pur ammettendo che ciò sia possibile l'osservatore che misura questi stati con lo stesso atto della misurazione influenza necessariamente la misura in quanto esso stesso è parte del sistema. Si può notare quindi che non vi è, in linea di principio, alcun modo per stabilire in maniera inequivocabile il determinismo o il probabilismo dei fenomeni fisici.

d. Il caso. La dottrina biblica non insegna che gli avvenimenti nel creato siano casuali. L'indeterminismo è l'atteggiamento filosofico che si oppone al determinismo, negando la cogenza assoluta della necessità posta da questo e con l'ammissione della realtà ontologica del caso. Come il determinismo, l'indeterminismo è concetto ontologico, ma trova estensione antropologica nel concetto di libero arbitrio. Nell'indeterminismo il concetto di caso assume un ruolo fondamentale, come risultante di una serie di cause non-lineari, ovvero non connesse. Non vi sarebbe quindi alcun "progetto" dietro alla realtà, tutto avverrebbe e si svilupperebbe per caso.

e. La negazione delle provvidenze straordinarie, o miracoli. Facciamo una distinzione fra provvidenze generali e provvidenze speciali, e fra queste ultime occupano un posto importante i miracoli. Il miracolo è un'opera soprannaturale di Dio che viene compiuta senza la mediazione di cause seconde. Se Dio talora sembra usare cause secondarie nella produzione di miracoli, Egli le utilizza in modo insolito, tanto che, dopo tutto, l'opera è soprannaturale. Alcuni, però, considerano impossibili i miracoli, perché implicherebbero la violazione delle leggi naturali, vera ed incontrastabile causa determinante. Questo però è un errore. Le cosiddette leggi della natura sono semplicemente il metodo di lavoro normale di Dio. Il fatto che Dio generalmente operi secondo un ordine definito, non significa che Egli non possa discostarsi da questo ordine e che non lo possa fare perché così lo violerebbe o disturberebbe per produrre risultati insoliti. Anche l'uomo può sollevare la sua mano e scagliare una palla in alto nonostante la legge di gravità e senza disturbare in alcun modo la sua operazione. Certamente questo non è impossibile per l'Iddio onnipotente. I miracoli della Bibbia sono strumenti di rivelazione. Miracolo.

f. Le superstizioni dell'astrologia, "l'influenza degli astri" sul comportamento umano.

Questioni supplementari

Il ruolo della preghiera. La preghiera è un tipo specifico di azione che comporta risultati specifici e che cambia il corso degli avvenimenti. Dio ha ordinato che la preghiera sia un mezzo significativo di causare risultati nel mondo. Quando intercediamo di tutto cuore per una persona o situazione specifica, troviamo spesso come Dio abbia determinato che la nostra preghiera sia il mezzo che Egli intende usare per far avvenire determinati cambiamenti nel mondo. "non avete, perché non domandate" (Giacomo 4:2). Dio ha deciso il corso che avranno certi avvenimenti, ma ha pure stabilito come alcuni di essi avvengano tramite la preghiera del Suo popolo.

Provvidenza e scienza. La provvidenza di Dio fornisce una base per la scienza stessa. Dio ha fatto e continua a sostenere un universo che agisce in modo prevedibile. Se un esperimento scientifico dà oggi un certo risultato, possiamo aver fiducia che (se tutti i fattori rimangono gli stessi, che darà lo stesso risultato domani e fra cent'anni. La dottrina della provvidenza pure fornisce una base per la tecnologia. Posso avere fiducia che la benzina farà funzionare la mia auto oggi proprio come faceva ieri, non semplicemente perché "ha sempre funzionati in quel modo", ma perché la provvidenza di Dio sostiene un universo in cui le cose create mantengono le proprietà con le quali sono state create. Il risultato può essere simile sia nella vita del credente come del cristiano: entrambi mettiamo benzina nelle nostre auto ed esse partono. Il primo, però, lo farà senza sapere la ragione ultima per la quale funziona in quel modo, ed io lo farò conoscendo la sua vera ragione (la provvidenza di Dio) e ringrazierò il mio Creatore per la meravigliosa creazione che Egli ha fatto e preserva.

Provvidenza ed aspettative del credente. E' Dio che provvede al sostentamento dei Suoi figlioli. Egli ne è la causa ultima e dobbiamo aspettarci e pregare che Egli provveda secondo le Sue promesse. "Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù" (Filippesi 4:19). Egli è la "causa prima", ma normalmente Egli opera questo attraverso le "cause seconde", ed Egli ci ordina di farne uso. "se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare" (2 Tessalonicesi 3:10). Questo non vuol dire che Dio non possa o non voglia "uscire dalla norma", ma questo non potrà mai essere per il credente una scusa per non operare secondo le sue responsabilità. Causa prima e cause seconde "cooperano" sempre.

Provvidenza e massoneria. Ad essere basata largamente sul deismo è la Massoneria che parla di Dio come "il grande Architetto dell'universo" ed altre concezioni incompatibili con l'insegnamento cristiano biblico. Per un cristiano, appartenere alla Massoneria si rivela perciò una grave incoerenza.


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