Govpresb-18

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Parte dottrinale dell'ordinazione dei ministri

  • Nessuno può prendersi da sé l'ufficio di ministro della Parola senza una chiamata legittima (70).
  • L'ordinazione è un'istituzione permanente della chiesa(71).
  • L'ordinazione è la solenne consacrazione [separazione] di una persona ad un qualche ufficio ecclesiastico pubblico (72).
  • Ogni ministro della Parola deve essere ordinato per imposizione delle mani e la preghiera, insieme al digiuno, da quei presbiteri predicatori ai quali essa appartiene (73).
  • Il potere di regolare tutto ciò che riguarda l'ordinazione sta nelle mani dell'intero presbiterio che, quando presiede su più di una comunità, siano queste comunità fisse o non fisse, al riguardo degli ufficiali e dei membri, per quanto riguarda l'ordinazione la cosa è indifferente (74).
  • E' conforme alla Parola di Dio e molto opportuno che coloro che stanno per essere ordinati ministri, siano designati [alla cura] di una particolare chiesa o ad altro incarico ministeriale (75).
  • La persona che deve essere ordinata ministro deve essere debitamente qualificata, sia per quanto riguarda la sua vita che per le sue capacità ministeriali, secondo le regole poste dall'Apostolo (76).
  • Dovrà essere esaminata ed approvata da coloro dai quali sta per essere ordinata (77).
  • Nessuno dovrà essere ordinato ministro di una particolare comunità se coloro che vi appartengono possono mostrare giusta causa per la sua non idoneità [per farne obiezione] (78).
  • I presbiteri predicanti, associati regolarmente, sia nelle città che nei villaggi circostanti, sono coloro ai quali appartiene l'imposizione delle mani per quelle comunità che si trovano entro la loro giurisdizione (79).
  • In casi straordinari può essere fatto qualcosa di straordinario fintanto che si giunga ad un ordinamento stabile, attenendosi il più strettamente possibile alla regola (80).
  • Vi è in questo tempo (umilmente lo ammettiamo) occasione di applicare prassi straordinarie a causa dell'insufficienza di ministri [della Parola]

Riferimenti biblici

  • (70) Vedi nota 60.
  • (71) Vedi nota 61.
  • (72) Vedi nota 61.
  • (73) Vedi nota 63.
  • (74) Vedi nota 69.
  • (75) Vedi nota 64.
  • (76) Vedi nota 65.
  • (77) Vedi nota 66.
  • (78) Vedi nota 67.
  • (79) "Non trascurare il dono che è in te e che ti fu dato mediante la parola profetica insieme all'imposizione delle mani dal collegio degli anziani" (1 Timoteo 4:14).
  • (80) "Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scorticare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l'opera fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i Leviti avevano messo più zelo dei sacerdoti nel santificarsi. C'era pure abbondanza di olocausti, oltre ai grassi dei sacrifici di riconoscenza e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa del SIGNORE. Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa si era fatta senza titubanza" (2 Cronache 29:34-36); "Il re, i suoi capi e tutta l'assemblea, in un consiglio tenuto a Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese. 3 Infatti non potevano celebrarla al tempo dovuto, perché i sacerdoti non si erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non si era radunato a Gerusalemme. La cosa piacque al re e a tutta l'assemblea; e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrare la Pasqua in onore del SIGNORE, Dio d'Israele; infatti in passato essa non era stata celebrata in modo generale, secondo come è prescritto" (2 Cronache 30:2-5).



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