Il cavaliere del Giudice

From Theos Koima

Mesdoram fece accomodare Niana nella sua biblioteca, l’elfa ancora visibilmente scossa cercava di non mostrare eccessivamente quello che provava, ma con scarsi risultati, le emozioni erano troppo forti per essere nascoste dietro una maschera di imperturbabilità. Quando si senti a proprio agio iniziò a parlare, chiese come mai l’originale della scritto di Colbauth fosse proprio li, nelle mani di un giudice, e Mesdoram rispose che quella era la giusta procedura. Spiegò che ogni scritto prima della pubblicazione passava nelle mani di un giudice che doveva controllarlo e in particolare uno scritto come quello doveva essere sottoposto a un attenta analisi vista la natura delle informazioni che conteneva. La risposta fu soddisfacente, certo le notizie raccolte da Colbauth erano importanti anche alla luce delle ultime scoperte fatte e un controllo sembrava necessario, a questa domanda ne seguirono altre. Niana esordì con una richiesta insolita, o per lo meno certamente non canonica, chiese di diventare un soldato del giudice, voleva essere come suo padre prima di lei un fido cavaliere al servizio di un uomo di così grande spessore come un giudice, ma il motivo che la spingeva a questa scelta non gli appariva ancora molto chiaro. Disse con voce sempre un pò rotta che lei non lo faceva per ridare lustro alla nobile famiglia Vedir, né per riabilitare agli occhi del mondo il nome di suo padre. Effettivamente aggiunse, non sapeva il motivo preciso della sua scelta, ma sentiva che quella era la scelta migliore, sentiva che in quel modo si sarebbe mantenuta vicina alla trama che per lei era già stata tessuta molto tempo addietro quando lei ancora non sospettava minimamente degli eventi futuri. La risposta del giudice Mesdoram fu secca e non lasciò molte possibilità, egli disse che il cuore dell’elfa non era puro come quello di Veladrin e che mai un giudice avrebbe accettato un soldato che non fosse apparso puro di cuore e mosso da intenti ben diversi da quelli che adesso perseguiva l’elfa, e a questo aggiunse che lei Niana non doveva sentirsi legata in alcun modo a una trama, o a una storia già scritta, lei non doveva necessariamente ripercorrere le orme del padre. A questo Niana sembrò sussultare,poi Mesdoram proseguì dicendo: <<Il cammino che porta alla purificazione è lungo, tutti gli uomini sono impuri nello spirito e solo chi come Veladrin viene cresciuto per adempiere al compito di cavaliere di un giudice può essere accettato come tale>> Niana poteva forse iniziare adesso questo cammino, che appariva quanto mai lungo e impervio. Al che l’elfa aggiunse: <<La mia età è avanzata, e anche a causa delle imprese, se così possiamo chiamarle, che ci apprestiamo a compiere sento la morte farsi vicina e come l’araldo della storia forse morirò presto per gli stessi motivi della morte dell’araldo e allora avrò la conferma che tutto era già scritto e che la trama si è solo riproposta>>. Poi continuò dicendo: <<Sento che vi è qualcosa che va oltre il potere, quel potere che evidentemente rende il mio cuore così come quello di molti impuro, e a volte riesco a scorgerlo, ma non so esattamente...>>. Qui la interruppe Mesdoram che disse seccamente: <<Dunque Niana sai dirmi cosa vi è per te oltre il potere?>>, A questo l’elfa si trovò spiazzata, era certa che qualcosa doveva esserci oltre il potere, lo vedeva chiaramente negli occhi neri dell’uomo davanti a lei, ma non seppe rispondere, non sapeva cosa ci fosse oltre, sentiva che il potere la pervadeva continuamente e sentiva che per la ricerca di esso si era in effetti mossa, ma adesso non sapeva più scorgere cosa vi era oltre. Niana accenno ad una risposta, qualche frase quasi per scusarsi della sua impreparazione, ma subito Mesdoram riprese il discorso dicendo: <<Il tuo cuore Niana non è molto distante da quello dei possessori della materia oscura, anche loro hanno uno spirito simile al tuo. Proprio per questo sono così distanti dallo spirito che dovrebbe animare invece un servitore del giudice. Se cerchi il potere non devi rivolgerti a noi giudici, ma a loro che possono facilmente darti quello che tu cerchi e temo che il tuo cuore possa essere facile preda delle lusinghe di questi ultimi>>. Niana prese allora la parola: <<Si credo sia davvero possibile, sento che potrei davvero cedere alle lusinghe del potere, comunque le mie arti come quelle di mio padre sono oscure eppure lui fu ammesso al servizio di un giudice pur servendolo con arti oscure>>. Niana riprese il giudice: <<All’epoca non vi era scelta come adesso fra due poteri diversi e tuo padre pur praticando arti oscure era comunque un servitore di un giudice in quanto perseguiva giuste cause in fondo, e lo faceva con cuore puro, adesso non è più così e tu puoi scegliere, e le tue arti potrebbero portarti dalla parte dei nemici, e io spero di non doverti mai incontrare in futuro come nemica>>. <<Lo spero anche io>> aggiunse Niana: <<Ma se così sarà spero di essere una vostra degna avversaria, adesso comunque tutto mi sembra oscuro, e nulla mi è più chiaro, i motivi del mio viaggio e molte altre cose mi sembrano davvero come torbide acque>>. <<Tutto questo adesso è normale, Niana, ma presto spero molte così le comprenderai meglio>>, e così Mesdoram si congedò lasciando la sua biblioteca a disposizione di Niana, ogni libro li presente era a sua disposizione e poteva consultare ciò che preferiva.

Niana Vedir


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