Dann Berrick
From Theos Koima
Dann Berrick | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Quindici uomini sulla cassa dle morto ohiohiohi e una pinta di rhum | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Nacqui in un luogo non meglio identificato, lontano da occhi indiscreti e da maligne lingue. Nonostante ciò, occhi bianchi, capelli identici, spenti, privi di vita, nessuno venne ad uccidermi nei primi giorni, nessuno venne a reclamare la mia vita.
Tante le parole cattive, gli sguardi carichi d'odio e le offese: i miei genitori in primis.
Ma si sa, essere figlio di Ade significa essere la morte in terra.
E la mia vita avanza, da un luogo lontano e isolato, vagando per mare e terra in nessun luogo giungo.
Contents |
Informazioni di Base
Aspetto fisico
{{{aspetto fisico}}}
Personalità
{{{personalità}}}
Reputazione
{{{reputazione}}}
Stile di combattimento
{{{combattimento}}}
Possedimenti peculiari
{{{possedimenti}}}
{{{Oggetto 1}}}
{{{oggetto1}}}
Biografia
Frammenti
Frammento 169.63
I suoi occhi erano vitrei. Anche le sue pupille erano bianche. un contrasto fin troppo evidente per non notarlo su quella sua pelle scura. era diretto all'isola dei giudici quando lo incontrai. era in viaggio da solo, silente, camminava a testa bassa, non rivolgeva lo sguardo a nessuno: non era troppo orgoglioso, non era troppo fiero e tronfio di sé! no, niente di tutto ciò! aveva solo l'espressione della tristezza di chi si porta dietro una vita di turbamenti. come biasimarlo! nelle città alte e in quelle basse della sua fottuta isoletta di mezzelfi quelli come lui non erano assolutamente visti di buon occhio. C'era la strana tendenza ad avere paura di quelli come loro. lo incontrai in una squallidissima taverna di pirati, puttane e gentaglia orribile. Mi sedetti al suo tavolo e senza neanche guardarlo negli occhi gli allungai una birra, saporita, fresca, sapeva lontanamente di qualche distesa di orzo. Il boccale era fresco nel mio pugno. lo sentivo vicino a quel dannato mezzelfo, in modo empatico e fin troppo emotivo. avevo l'idea che stessimo viaggiando sulla stessa strada, che stessimo percorrendo già da lungo tempo la stessa strada. cosa c'era di male nel farne un po' assieme? così l'afferrò alzando lo sguardo. I suoi occhi erano bellissimi e inquietanti. stava iniziando qualcosa che mai più avrei dimenticato, stavo per ascoltare la storia di un angolo di mondo. ecco perchè mi impegno a scolpire le sue parole, chissà che un giorno qualcuno non le ritenga importanti. Chissà che un giorno costui non faccia qualcosa di incredibile! Quindi annoto anche la sua storia nel mio diario, nella mia cronologia degli eventi.
Seiya vonKappik, storiografo di tutta Kosmos.
{{{sezione2}}}
{{{sezione2}}}
Albero Genealogico
Citazioni
...
- {{{citazione#1}}} ({{{occasione#1}}})
- {{{citazione#2}}} ({{{occasione#2}}})
- {{{citazione#n}}} ({{{occasione#n}}})
Vedi anche
Personaggi legati
Fonti di ispirazione
- [[{{{url_approfondimento#1}}}|{{{fonte#1}}}]]
- [[{{{url_approfondimento#2}}}|{{{fonte#2}}}]]
...
- [[{{{url_approfondimento#n}}}|{{{fonte#n}}}]]