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From Diwygiad

Dichiarazione di fede In sintonia ed in comunione con la fede biblica, cristiana evangelica e riformata, provvidenzialmente più volte riaffermata nel corso della storia del popolo di Dio1, dichiariamo quanto segue: 1. Le Sacre Scritture. Noi crediamo che la Bibbia nella sua interezza, comprendente i 66 libri riuniti dell’Antico come del Nuovo Testamento, sia veracemente Parola di Dio2. Retaggio del popolo di Dio antico e moderno, essa è stata, nei suoi documenti originali, verbalmente ispirata da Dio a uomini scelti e da Lui stesso controllati3. Essa è rivelazione finale di Dio, infallibile ed inerrante in tutto ciò che essa afferma 4, autorevole regola unica della nostra fede e della nostra condotta, arbitro ultimo d'ogni disputa5. L’autorità della Bibbia non deriva da decreti o da opinioni umane, ma si è imposta da sé come tale per azione provvidenziale di Dio, il quale così volle sapientemente comporla, integrandone tutte le sue parti e preservandola da ogni corruzione6. Essa rimarrà per sempre come deposito fedele della verità rivelata, non essendo consentito a chicchessia di aggiungere o di sottrarre ad 1 La preservazione provvidenziale della corretta interpretazione dei dati fondamentali del messaggio biblico ( = ortodossia) è avvenuta tramite i Credo della chiesa universale dei primi secoli e poi dalle confessioni di fede di quelle chiese che, attenendosi esclusivamente al messaggio biblico ne hanno preservata storicamente la sostanza. In modo particolare rammentiamo: la confessione elvetica del Bullinger, confessione belgica, il catechismo di Heidelberg, i trentanove articoli della Chiesa di Inghilterra; il Catechismo di Heidelberg; i canoni di Dort; la confessione ed i catechismi di Westminster. Noi riteniamo perciò che la fede del Protestantesimo classico (in modo particolare l’ala calvinista) sia l'espressione più completa dell'ortodossia. Al suo cuore sta la dottrina della salvezza per la grazia sovrana del Dio trino attraverso la persona e l'opera del Signore Gesù Cristo. E' "quella visione della maestà di Dio che pervade tutta la vita e tutta l'esperienza". Quello è il cuore sia della Scrittura che della fede riformata. Non è null'altro che ortodossia coerente, ed abbracciare questa non è nient'altro che obbedienza cristiana. 2 “Anche per questo non cessiamo di rendere grazie a Dio perché, avendo ricevuto da noi la parola di Dio, l'avete accolta non come parola di uomini, ma come è veramente, quale parola di Dio, che opera efficacemente in voi che credete” (1 Ts. 2:13). 3 “...e che sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera” (2 Ti. 3:15-17). “sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione. Nessuna profezia infatti è mai proceduta da volontà d'uomo, ma i santi uomini di Dio hanno parlato, perché spinti dallo Spirito Santo” (2 Pi. 1:20,21). 4 “La legge dell'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza dell'Eterno è verace e rende savio il semplice. I precetti dell'Eterno sono giusti e rallegrano il cuore, il comandamento dell'Eterno è puro e illumina gli occhi. Il timore dell'Eterno è puro, rimane in eterno; i giudizi dell'Eterno sono verità, tutti quanti sono giusti” (Sl. 19:7-9). 5La rivelazione generale (naturale) non può essere equiparata con la rivelazione speciale delle Scritture. Per esempio, l’idea che: “ogni verità è verità di Dio” di per sé stessa, e dalla prospettiva umana, potrebbe sembrare un’affermazione veritiera. Però, dato che l’applicazione pratica di questo assioma dipende dal giudizio umano fallibile, essa non può essere usata per importare una cosiddetta “verità” da fonti non-bibliche (Gv. 14:17; 16:13: 17:17). Le Scritture sono accurate e completamente sufficienti in ciò che concerne la fede e la pietà. Le teorie quindi che offre la psicologia per spiegare “la natura dell’uomo, come egli dovrebbe vivere e cambiare” sono totalmente inaccettabili, dato che militano contro la sufficienza della Scrittura, la quale fornisce le risposte date da Dio a queste questioni. In breve, la Bibbia ì autorità pienamente sufficiente per la fede e per la condotta attraverso il potere dello Spirito Santo di rigenerare, santificare e fornire il credente del necessario per la sua vita ed il servizio (2 Pi. 1:3; Eb. 4:12). 6 Noi crediamo che Dio, nella Sua perfetta provvidenza, ha fedelmente preservato la Sua rivelazione all’uomo tanto che oggi possiamo dire di possedere testi completi, accurati ed affidabili di entrambi i testamenti. (De. 4:2; 12:32; Pr. 30:5,6; Ap. 22:18,19; Ec. 3:14; Is. 40:8; Sl. 12:6,7; 119:89,111,152,160; Mt. 5:18; 1 Pi. 1:23-25). Il mio credo, 3/23 essa elemento alcuno o di alterarne la forma e la sostanza sotto qualsivoglia pretesto7. Compito e responsabilità del popolo di Dio di ogni tempo e paese è di preservarne l’integrità8 traducendola fedelmente, interpretandola secondo criteri letterali, grammaticali e storici ed assumendola come interprete finale di sé stessa9. 2. Dio. Noi crediamo in Dio nei termini in cui Egli rivela Sé stesso attraverso quanto la Bibbia di Lui afferma e di cui il creato testimonia10. Non vi è che un solo Dio11, vivente e vero, il quale sussiste eternamente in tre Persone: il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo12. Esse sono identiche quanto ad essenza, uguali in potenza ed in gloria, possedendo precisamente gli stessi attributi e perfezioni. Dio è invisibile, personale, eterno, indipendente, immutabile, verace, degno di fiducia, onnipotente, onnisciente, giusto, santo, buono, amabile, misericordioso, potente, e disposto alla grazia13. Distinto e non confuso con quanto Egli ha creato, Egli è sovrano su ogni cosa e fa ciò che più Gli piace senza doverne rendere conto a niente ed a nessuno14, anzi, ciò che Egli è e compie è il criterio stesso di ogni giustizia15. 7 “Io dichiaro ad ognuno che ode le parole della profezia di questo libro che, se qualcuno aggiunge a queste cose, Dio manderà su di lui le piaghe descritte in questo libro. E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro” (Ap. 22:18,19). 8 “O Timoteo, custodisci il deposito che ti è stato affidato, evitando i discorsi vani e profani e le argomentazioni contrastanti di quella che è falsamente chiamata scienza” (1 Ti. 6:20); “Custodisci il buon deposito che ti è stato affidato mediante lo Spirito Santo che abita in noi” (2 Ti. 1:14). “Carissimi, anche se avevo una grande premura di scrivervi circa la nostra comune salvezza, sono stato obbligato a farlo per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata trasmessa una volta per sempre ai santi” (Gd. 3). 9Un testo della Bibbia deve essere considerato nel suo senso naturale e letterale, a meno che il contesto del brano stesso indichi altrimenti, o a meno che un articolo di fede stabilito in un altro luogo della Scrittura esiga una comprensione più vasta del testo. Considerazioni culturali extra-bibliche non devono mai essere decisive per l’interpretazione di un testo, e qualsiasi uso di materiale extra-biblico usato per giungere all’interpretazione di un testo, il quale non sia coerente con la verità interna di un brano biblico, deve essere respinto. Il principio di base deve essere sempre lasciare che la Scrittura stessa interpreti la Scrittura. 10 “DIO disse a Mosè: IO SONO COLUI CHE SONO. Poi disse: Dirai così ai figli d'Israele: "L'IO SONO mi ha mandato da voi" (Es. 3:14). “Così mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, e riconosceranno che io sono l'Eterno” (Ez. 38:23). “...poiché ciò che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, perché Dio lo ha loro manifestato. Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, essendo evidenti per mezzo delle sue opere fin dalla creazione del mondo, si vedono chiaramente, affinché siano inescusabili” (Ro. 1:19,20). 11 “Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro DIO, l'Eterno è uno” (De. 6:4). 12 “Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt. 28:19). “e lo Spirito Santo scese sopra di lui in forma corporea come di colomba; e dal cielo venne una voce, che diceva: Tu sei il mio amato Figlio, in te mi sono compiaciuto!” (Lu. 3:22). 13 “E l'Eterno passò davanti a lui e gridò: L'Eterno, l'Eterno Dio, misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà, che usa misericordia a migliaia, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato ma non lascia il colpevole impunito, e che visita l'iniquità dei padri sui figli e sui figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione” (Es. 34:6,7). 14 “Chi è colui che offusca il tuo consiglio senza intendimento? Per questo ho detto cose che non comprendevo, cose troppo alte per me che non conoscevo” (Gb. 42:3). 15 “Così dice l'Eterno: Osservate il diritto e praticate la giustizia perché la mia salvezza, sta per venire e la mia giustizia per essere rivelata” (Is. 56:1). Il mio credo, 4/23 3. La creazione. Noi crediamo nella verità del racconto biblico sulla creazione dell'universo16; che Dio creò17 dal nulla mediante la Sua Parola18, il cielo, la terra e tutte le creature visibili ed invisibili. Come creature esse non hanno in sé stesse alcunché di divino: per questo niente e nessuno, fuorché Dio solo, deve ricevere culto religioso alcuno o essergli attribuita qualsiasi prerogativa che a Dio solo appartenga19. Nella sua condizione originale ogni cosa è stata fatta da Dio, secondo la Sua sapienza, buona e giusta e per ogni cosa noi dobbiamo renderGli grazie20 usandone con rispetto alla Sua gloria, secondo la sapienza che Dio ci ha data e guidati sempre dalla Sua volontà21. 4. L’essere umano. Noi crediamo che l'essere umano sia stato originalmente creato perfetto, santo e giusto, tramite un atto diretto di Dio22, a Sua immagine e somiglianza23, fornito sia di un corpo che di un'anima immortale integrati. Tutti gli esseri umani susseguenti erano presenti in Adamo, il primo uomo, quando fu creato. Adamo è stato quindi legalmente nominato rappresentante e capo della razza umana24. Per questo egli espose tutta la sua discendenza agli effetti negativi della sua disubbidienza ai comandi di Dio25. Nuovi individui vennero all'esistenza non per mezzo di una creazione continua, ma secondo le leggi della propagazione naturale stabilite da Dio26. Noi crediamo che l'essere umano è tale e ha diritti e dei privilegi individuali stabiliti da Dio sin dal momento del suo concepimento27. 16 “poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato” (Es. 20:11). 17 Gen. 1:1-31. 18 “Per fede intendiamo che l'universo è stato formato per mezzo della parola di Dio, sí che le cose che si vedono non vennero all'esistenza da cose apparenti” (Eb. 11:3). “Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta”(Gv. 1:3). 19 "Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra: Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisce l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano" (Es. 20:4,5). 20“poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” (Col. 1:16). 21 “L'Eterno DIO prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino dell'Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. E l'Eterno DIO comandò l'uomo dicendo: Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai” (Ge. 2:15-17). 22 “Allora l'Eterno Dio formò l'uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente” 23 “Poi DIO disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame e su tutta la terra, e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” (Ge. 1:26). 24“Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti saranno vivificati in Cristo” (1 Co. 15:22). 25 Ro. 5:12-24. 26 “Adamo visse centotrent'anni e generò un figlio a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e lo chiamò Seth” (Ge. 5:3). 27 “Sí, tu hai formato le mie interiora, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere, sono meravigliose, e io lo so molto bene. Le mie ossa non ti erano nascoste quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra” (Sl. 139:13-16). “E avvenne che, appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le sobbalzò nel grembo, ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo... Poiché, ecco, appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, il bambino è sobbalzato di gioia nel mio grembo” (Lu. 1:41,44). Il mio credo, 5/23 Noi crediamo che tutte le ipotesi che fanno derivare gli esseri umani, per mezzo di un processo evolutivo, da altre forme di vita o creature, sia un grave errore che offende la gloria di Dio e la dignità umana. 5. La caduta. Pur essendo stato creato ad immagine e somiglianza di Dio in stato di innocenza e privo di peccato28, quando Adamo, disubbidendo al comando di Dio, peccò, l’intera razza umana decadde dalla sua gloria e giustizia originale29. L’immagine di Dio in essa venne sfigurata e la morte fisica e spirituale30 venne così trasmessa ad ogni creatura umana susseguente. Questo rende l'uomo peccatore, sia per natura che per imputazione, alienato e ribelle a Dio come pure avverso alla Sua legge sin dall’infanzia31. Per questo egli è giustamente condannabile, secondo quanto stabilito dalla legge di Dio, all'eterna dannazione, senza scusanti o giustificazioni32. Il peccato contamina ora ogni aspetto della creatura umana rendendola ad esso asservita33. L'essere umano - in questo stato - è incapace di rimediare da solo con qualsivoglia mezzo alla sua condizione depravata e perduta soddisfacendo ai requisiti della sua riabilitazione di fronte ad un Dio tre volte santo. A meno che Dio stesso, nella Sua misericordia, non intervenga personalmente, l'essere umano decaduto è incapace ad amare veramente Dio, di osservare in modo soddisfacente le Sue leggi, di comprendere l'Evangelo, di ravvedersi dai suoi peccati e persino di confidare adeguatamente in Cristo per la sua salvezza34. 6. La grazia di Dio. Noi crediamo che Dio, nonostante la giusta ed inappellabile condanna che noi tutti meritiamo, sin da prima della stessa fondazione del mondo, per la Sua propria gloria, decise di concedere grazia e salvezza ad un numero grande e predeterminato di persone per mezzo della fede nella Persona e dell'opera efficace del Salvatore Gesù 28 Il peccato può anche essere definito come qualunque cosa sia contraria alla natura di Dio. Criterio e modello della natura di Dio è la Sua santità e la Sua divina volontà - la Parola di Dio. Peccare è venire meno ai santi modelli di Dio (Ro. 14:23; 1 Pi. 1:14,15; 1 Gv. 3:4). 29 Ge. 3:1-24. Ro. 3:10:18. “Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così ancora per l'ubbidienza di uno solo i molti saranno costituiti giusti” (Ro. 5:12-1). 30L’essere umano non possiede alcuna “scintilla divina” che debba semplicemente essere attizzata. Egli è spiritualmente morto e quindi cieco per quanto riguarda la verità spirituale. Egli possiede una naturale inimicizia contro Dio e deve essere reso vivente solo mediante l’opera rigeneratrice dello Spirito Santo che proviene dalla grazia mediante la fede nell’opera sostitutiva di Gesù Cristo (Sl. 51:5; Is. 64:6; 1 Co. 2:14; 2 Co. 4:4; Ro. 3:10-18; Ef. 2:1-10; Ro. 8:6-8). 31 “Ecco, io sono stato formato nell'iniquità e mia madre mi ha concepito nel, peccato” (Sl. 51:5). “Ora l'Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo” (Ge. 6:5). 32 “Perché l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia” (Ro. 1:18). 33 “Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri” (Ef. 2:1-3). 34“”come sta scritto: Non c'è alcun giusto, neppure uno. Non c'è alcuno che abbia intendimento, non c'è alcuno che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti sono divenuti inutili; non c'è alcuno che faccia il bene, neppure uno”. La caduta dell’uomo è stata completa (Ro. 3:10-12). Non c’è più alcuna pia virtù rimasta nell’uomo dopo la Caduta. La difficoltà del credere, quindi, risiede radicata nel peccato, non nell’intelletto. Credere in senso biblico non è difficile - è impossibile. La volontà di rispondere alla grazia di Dio è al di là delle capacità umane, nonostante sia suo dovere (Sl. 51:5; Is. 64:6; Ef. 4:19; Gv. 6:44; Ro. 3:19). Il mio credo, 6/23 Cristo35. Questo era un atto della Sua volontà, libera e sovrana, a dimostrazione del suo amore e misericordia, tanto come la condanna dei peccatori è dimostrazione della Sua giustizia. Per questa elezione di grazia è causa soltanto il Suo amore e la Sua libera, sovrana ed imperscrutabile decisione. Essa non dipende da alcunché d'amabile o di meritorio che si trovi in queste persone stesse e nemmeno dalla previsione che queste persone poi sarebbero giunte alla fede, avrebbero deciso per Lui, od avessero guadagnato od operato alcunché in grado di attirare la Sua benignità, cosa per altro impossibile36. 7. Il Salvatore Gesù Cristo. Noi crediamo che, ai fini della salvezza, Dio esiga, come la Sua legge stessa dichiara, una vita di perfetta ubbidienza alle Sue leggi, vale a dire completa e totale rettitudine e completa espiazione della pena che il peccato merita. Chiunque sarebbe dunque senza speranza se Dio, per rendere possibile la salvezza, non avesse deciso di inviare nel mondo il Suo unigenito Figlio Gesù Cristo37, per operare Egli stesso, come nostro Sostituto e Garante, ciò che noi non avremmo mai potuto compiere38. Il Signore Gesù Cristo, l'eterno Figlio di Dio, divenne così uomo senza cessare di essere Dio. Fu concepi- 35 “Infatti io non mi vergogno dell'evangelo di Cristo, perché esso è la potenza di Dio per la salvezza, di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco... La fede dunque viene dall'udire, e l'udire viene dalla parola di Dio” (Ro. 1:16; 10:17). “Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” (2 Co. 5:21). “sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia” (1 Pi. 1:18,19). “Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui... In verità, in verità vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna, e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv. 3:36; 5:24), “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama colui che lo ha generato, ama anche chi è stato generato da lui” (1 Gv. 5:1). 36 “E una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiatira, che adorava Dio, stava ad ascoltare. E il Signore aprì il suo cuore per dare ascolto alle cose dette da Paolo” (At. 16:14). “...in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia... Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.” (Ef. 1:7; 2:8,9). “ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l'autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue né da volontà di carne, né da volontà di uomo, ma sono nati da Dio” (Gv. 1:12,13). “Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” (Ro. 9:16). “Infatti la grazia salvifica di Dio è apparsa a tutti gli uomini, e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle mondane concupiscenze, perché viviamo nella presente età saggiamente, giustamente e piamente, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo, il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificare per sé un popolo speciale, zelante nelle buone opere... egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha copiosamente sparso su di noi, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, affinché, giustificati per la sua grazia, fossimo fatti eredi della vita eterna, secondo la speranza che abbiamo” (Tt. 3:5-7). “Ma voi non volete venire a me per avere la vita... Nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno... “(Gv. 5:40; 6:44). 37 “Egli (la Parola) era nel principio con Dio... E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell'unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità... Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Figlio, che è nel seno del Padre, è colui che lo ha fatto conoscere” (Gv. 1:2;14; 18). 38 “Infatti tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno pure senza la legge; e tutti quelli che hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati secondo la legge, perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati... ma sono gratuitamente giustificati per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. Lui ha Dio preordinato per far l'espiazione mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare così la sua giustizia per il perdono dei peccati, che sono stati precedentemente commessi durante il tempo della pazienza di Dio, per manifestare la sua giustizia nel tempo presente, affinché egli sia giusto e giustificatore di colui che ha la fede di Gesù” (Ro. 2:12,13; 3:24-26). Il mio credo, 7/23 to per mezzo dello Spirito Santo e nacque dalla vergine Maria39, per poterci rivelare Dio e redimere l'uomo peccatore. Egli rimase costantemente privo di peccato, si sottomise alla Legge e visse una perfetta vita di rettitudine in favore dei Suoi eletti. Egli compì la redenzione dai loro peccati una volta per sempre dando Sé stesso volontariamente come purissimo sacrificio vicario sulla croce, soddisfacendo così, per questo, il giusto giudizio di Dio contro il peccato. Egli fornì prova di aver adempiuto questa redenzione nella Sua risurrezione corporale dalla tomba40. Egli poi ascese al cielo alla destra di Suo Padre, dove ora intercede per coloro che a Lui hanno affidato la loro vita41, e governa ogni cosa. Secondo i termini che la Bibbia stessa usa, fu così Gesù Cristo a realizzare in favore di coloro che Dio ha eletto e che costituiscono il Suo popolo, completa propiziazione, riconciliazione, redenzione ed espiazione42. Noi crediamo che in nessun altro che Cristo Gesù vi sia la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati43. Affermiamo che non esista alcun altro mediatore fra Dio e gli uomini salvo che Cristo Gesù44. Ripudiamo quindi qualsiasi altra concezione che ammetta che Dio si riveli o fornisca salvezza attraverso l'insegnamento o l'opera di qualsivoglia personaggio religioso passato, presente o futuro, o che ne condivida il merito in qualsivoglia maniera con chicchessia. 8. Lo Spirito Santo. Noi crediamo che lo Spirito Santo è la Persona divina45 che opera quale agente di salvezza in consonanza con il Salvatore Gesù Cristo e insieme alla Parola predicata. Egli attrae irresistibilmente il peccatore eletto alla fede in Cristo Salvatore, lo rigenera spiritualmente46 e gli applica personalmente ciò che Gesù Cristo compiva per la 39 “E Maria disse all'angelo: Come avverrà questo, poiché io non conosco uomo? E l'angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà, pertanto il santo che nascerà da te sarà chiamato figlio di Dio” (Lu. 1:34,35); Lu. 24:36-43. 40La risurrezione di Cristo è la base per la risurrezione del corpo di ogni credente. Essa non è figurativa né spirituale, ma reale (cioè letterale e fisica) nel tempo e nello spazio (Gv. 20:27). 41 “...Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi” (Ro. 8:34). “Avendo dunque un gran sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, riteniamo fermamente la nostra confessione di fede. Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per ricevere aiuto al tempo opportuno” (Eb. 4:14-16). 42 “Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui” (2 Co. 5:21). 43 At. 4:12; "Or egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare che egli è colui che Dio ha costituito giudice dei vivi e dei morti, A lui rendono testimonianza tutti i profeti, che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome" (At. 10:42,43); 44 "Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti" (1 Ti. 2:5,6). 45 Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana riempito il tuo cuore per farti mentire allo Spirito Santo e trattenere una parte del prezzo del podere? Se questo restava invenduto, non rimaneva tuo? E il ricavato della vendita non era forse a tua disposizione? Perché ti sei messo in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio!” (At. 5:3,4). "Chi crede nel Figlio ha vita eterna ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora su di lui" (Gv. 3:36); "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Gv. 14:6); "perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, cioè Gesù Cristo" (1 Co. 3:11); "E la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio. Chi ha il Figlio, ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio, non ha la vita" (1 Gv. 5:11,12). "La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all'Agnello" (Ap. 7:10). 46 Gv. 3:3-8. Il mio credo, 8/23 sua salvezza. E’ lo Spirito Santo solamente che può convincere il mondo di peccato e dare nuova vita a chi è spiritualmente morto47. Egli battezza48 (pone) ogni credente nel contesto della Chiesa, il corpo di Cristo49. Egli dimora permanentemente nel credente50, lo suggella per la redenzione51, lo accompagna operando in lui santificazione, gli conferisce doni spirituali alla gloria di Dio in Cristo52, e lo riempie (lo controlla) di Sé stesso per rendergli possibile la vita ed il servizio cristiano53. 9. La sicurezza del cristiano. Noi crediamo che tutti coloro che Dio chiama efficacemente, rigenera e giustifica, coloro nei quali Dio compie la Sua opera trasformatrice di grazia, questi sono preservati con la Sua forza e sicuri in Cristo per sempre54. Nulla essi più 47 Tuttavia io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo di peccato, di giustizia e di giudizio. Di peccato, perché non credono in me; di giustizia, perché io vado al Padre e non mi vedrete più; di giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato” (Gv. 16:7-11). 48Il battesimo dello Spirito Santo avviene al momento della salvezza ed è una volta per tutte (1 Co. 12:13; Ro. 8:9). Un battesimo spirituale successivo alla salvezza allo scopo di abilitare, dare qualche segno, o per altra ragione (cioè come se fosse una seconda benedizione o una santificazione in momento di crisi, ecc.) non è appoggiata dalle Scritture. Dato che il battesimo dello Spirito avviene nella sfera dello spirito, non vi sono manifestazioni visibili che lo accompagnano come ve n’erano nella Chiesa primitiva (At. 2:4; 19;6). I segni miracolosi erano stati allora dati per convalidare il ministero degli apostoli (2 Co. 2:12; Eb. 2:3,4), che erano in maggior parte scrittori del Nuovo Testamento. Una volta completati questi scritti, i segni miracolosi scomparvero con gli Apostoli e con coloro presso i quali essi avevano servito. “Vi è un unico Signore, un'unica fede, un unico battesimo” (Ef. 4:5). 49 “Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito” (1 Co. 12:13). 50 “Se lo Spirito di Dio abita in voi, non siete più nella carne ma nello Spirito. Ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, non appartiene a lui” (Ro. 8:9). “Ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perché dimora con voi e sarà in voi” (Gv. 14:16,17). 51 Ro. 8:29-39. “E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione” (Ef. 4:30). 52 “Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l'utilità comune. A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito, parola di sapienza; a un altro, secondo il medesimo Spirito, parola di conoscenza; a un altro fede, dal medesimo Spirito a un altro doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro potere di compiere potenti operazioni; a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti; a un altro diversità di lingue, a un altro l'interpretazione delle lingue. Or tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i suoi doni a ciascuno in particolare come vuole” (1 Co. 12:7- 11). 53 “Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio” (1 Pi. 4:10). “perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell'uomo interiore... E non vi inebriate di vino, nel quale vi è dissolutezza, ma siate ripieni di Spirito” (Ef. 3:16; 5:18). “Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” (Ga. 5:22). 54 “Ho scritto queste cose a voi che credete nel nome del Figlio di Dio, affinché sappiate che avete la vita eterna e affinché continuiate a credere nel nome del Figlio di Dio” (1 Gv. 5:13). “Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi, Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? Come sta scritto: Per amor tuo siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati reputati come pecore da macello. Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore” (Ro. 8:31-39). Il mio credo, 9/23 dovranno temere: essi perseverano nella fede e mai potranno decadere dalla grazia55. La salvezza, infatti, è opera di Dio dal principio alla fine perché Egli stesso porta infallibilmente a compimento tutto ciò che ha deciso di fare, nonostante la debolezza e le incoerenze umane. Questa sicurezza, però, non può essere una scusa per peccare impunemente, perché la santità di Dio non tollera peccati volontari o persistenti nella vita dei Suoi figli. Per questo Egli li rimprovera e li corregge, quando peccano, in svariati modi56. Questa correzione è segno del Suo amore. La vera fede in Cristo si esprime sempre con una vita fruttuosa di ubbidienza alla gloria di Dio57, quella che lo Spirito Santo suscita nel credente. 10. La santificazione. Noi crediamo che al Suo popolo il Signore Iddio abbia ripetutamente fatto appello affinché fosse “santo”, cioè distinto e moralmente separato dagli usi e costumi di questo mondo non conformi alla volontà di Dio: “Siate santi, perché io, l'Eterno, il vostro DIO, sono santo”58. La santific azione è risultato dell’opera di Dio nella vita del credente e suo impegno di fondo. Noi crediamo che Dio ci fornisca, indicandocelo nelle Scritture59, tutto ciò di cui noi abbiamo bisogno per condurre una vita a Lui gradita60. Egli ci salva dalle conseguenze del nostro peccato ma, con uguale certezza, ci dà le risorse necessarie per la nostra personale santificazione (progressiva separazione da tutto ciò che è peccato)61. La santificazione riguarda sia sulla nostra condizione esistenziale come credenti rigenerati, che la nostra vita pratica. La nostra condizione esistenziale acquisita per i meriti di Cristo che ci sono stati applicati, fa si che noi ci si trovi, di fatto, in stato di giustificazione e quindi di liberazione dalle conseguenze eterne del peccato. Questa santificazione è completa e non comporta ulteriore crescita. La santificazione pratica, però, (progressiva), risultato dell’opera dello Spirito Santo nella rigenerazione62 per mezzo della Parola di Dio, ci fornisce il necessario nutrimento spirituale per crescere e maturare in Cristo63. Sebbene la santificazione ci sia assicurata dalla Parola e dallo Spirito, essa rimane imperfetta durante questa vita. Vi sono, infatti, in noi elementi residui di corruzione che toccano ogni parte della nostra natura de- 55“essendo convinto di questo, che colui che ha cominciato un'opera buona in voi, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Fl. 1:6). 56 “perché il Signore corregge chi ama e flagella ogni figlio che gradisce” (Eb. 12:6). 57 “Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti” (Mt. 7:20). 58 Le. 11:44; 19:2; 20:7; 1 Pi. 1:15,16. 59 “Santificali nella tua verità, la tua parola è verità” (Gv. 17:17). 60 “Poiché la sua divina potenza ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, per mezzo della conoscenza di colui che ci ha chiamati mediante la sua gloria e virtù” (2 Pi. 2:3). 61 “Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione” (1 Co. 1:30). 62Un “cristiano” è il risultato di un atto creativo che la Scrittura chiama rigenerazione - una nuova nascita. Al fine di essere salvati, i peccatori devono “nascere di nuovo” (Gv. 3:3-5; Ef. 2:1-5; 1 Gv. 5:1), la nuova creazione in Gesù Cristo (2 Co. 5:17; Cl. 2:13; Gv. 3:8). Essa avviene l’istante in cui una persona crede in Gesù Cristo e Lo riceve come Salvatore e Signore (At. 16:30,31). Non si tratta cioè di un processo (Gv. 5:24). Nella nuova nascita colui che è morto nei falli e nei peccati viene reso partecipe della natura divina e riceve vita eterna, sovrano dono di Dio (Ro. 3:23; 6:23). 63 “Io parlo in termini umani per la debolezza della vostra carne. Perché, come un tempo prestaste le vostre membra per essere serve dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così ora prestate le vostre membra per essere serve della giustizia, per la santificazione... Ora invece, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna” (Ro. 6:19,22). Il mio credo, 10/23 caduta. Essi fanno si che la nostra vita sia una continua lotta fra carne e spirito64. Maturare nell’ubbidienza, però, è possibile quando il credente si nutre regolarmente con la Parola di Dio65, si sottomette alla guida dello Spirito Santo e vive in comunione con altri credenti per il servizio e per vigilare fraternamente l’uno sull’altro66. 11. La necessità della separazione Implicita nella santificazione è l’esigenza che ci debba essere una netta distinzione e distanza67 fra il popolo di Dio e “il mondo”, infatti: (1) Il mondo è governato dal maligno68 che lo opprime. (2) Il mondo è sottoposto al giudizio di condanna da parte di Dio, esso passerà. (3) Dal mondo siamo stati salvati. (4) Eravamo del mondo69 e non siamo più, come cristiani, “del” mondo70. (5) Abbiamo ricevuto uno spirito diverso da questo mondo71. (6) Rispetto ad esso dobbiamo essere anticonformisti72. (7) Non dobbiamo amarlo73. Il mondo è qualcosa di sia pur seducente, da cui dobbiamo guardarsi perché ha preso in trappola non pochi che si erano avviati sulla via di Dio74. (8) Non dobbiamo fare compromessi con esso. (9) E’ ne- 64 Questo non significa che i credenti non pecchino mai. Il credente, come nuova creatura, continua a lottare contro la carne, la quale continua a far guerra contro lo spirito e causa una vita di conflitti, imperfetti nella loro esecuzione in rapporto a questo nuovo carattere (Ro. 7:7-25). I credenti che peccano, però, non formano alcun gruppo distintivo identificabile come “cristiani carnali” in contrapposizione ai “cristiani non-carnali”. Senza dubbio, tutti i cristiani commettono atti carnali. La condotta peccaminosa trova la sua radice nella carne (1 Co. 3:3; 1 Pi. 2:11; 2 Pi. 2:18), e di questi individui si può dire siano colpevoli di carnalità o di agire secondo la carne. In corrispondenza a questo, tutti i credenti sono discepoli in virtù del loro rapporto con Gesù Cristo. Quindi, un “discepolo” non è un riferimento casuale ad un credente che “non è più carnale”, basato sulla sua decisione di non essere più carnale, ma “discepolo” è semplicemente sinonimo di “credente”. Atti 11:27 riporta quando fu usato per la prima volta il termine “cristiano” applicato ai seguaci (discepoli) di Cristo. 65 “...come bambini appena nati, desiderate ardentemente il puro latte della parola, affinché per suo mezzo cresciate” (1 Pi. 2:2) 66 “...non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” (Eb. 10:25). 67 Implicata per esempio in: “Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano” (Mt. 18:17). 68 “Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno” (1 Gv. 5:19). 69 “nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d'Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo” (Ef. 2:2,12). 70 “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri, Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il mondo vi odia” (Gv. 15:17-19). 71 “Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio” (1 Co. 2:12). 72 “E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio” (Ro. 12:2). 73 “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui” (1 Gv. 2:15). 74 “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1 Gv. 2:15-17). “E questo è l'amore, che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Come avete udito dal principio, questo è il comandamento che abbiamo ricevuto, Il mio credo, 11/23 cessario esserne preservati, di evitare contagio e contaminazione75 e per non esserne travolti dal giudizio su esso incombente76. (10) E’ necessario evitare di essere identificati con coloro il cui comportamento morale è riprensibile, evitare di essere sospettati di tollerare, di essere compiacenti o di essere più o meno apertamente complici di comportamenti condannati dalla Parola di Dio77. (11) Essere considerati loro amici78. (12) Dobbiamo combattere il mondo79 evitando ogni connivenza80 ed aiuto più o meno diretto81. (13) Da esso dobperché camminiate in esso. Poiché sono apparsi nel mondo molti seduttori, i quali non confessano che Gesù Cristo sia venuto in carne; questi è il seduttore e l'anticristo” (2 Gv. 6,7). “Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo” (Cl. 2:8). 75 “Io non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo” (Gv. 17:15,16). “Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi parte dell'altare? Che dico dunque? Che l'idolo sia qualche cosa? O che ciò che è sacrificato agli idoli sia qualche cosa? No, ma dico che le cose che i gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate parte con i demoni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni, voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni” (1 Co. 10:18-21). “Non vi ingannate; le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” (1 Co. 15:33). “Or in una grande casa non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di terra; gli uni sono ad onore, gli altri a disonore. Se dunque uno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato e utile al servizio del padrone, preparato per ogni buona opera” (2 Ti. 2:20,21). “La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puro dal mondo... Adulteri e adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Gm. 1:27; 4:4). “Quelli infatti che sono fuggiti dalle contaminazioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima” (2 Pi. 2:20). “perché Dema mi ha lasciato, avendo amato il mondo presente, e se n'è andato a Tessalonica” (2 Ti. 4:10). 76 “Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe” (Ap. 18:4). 77 “Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare” (1 Co. 5:11)77. “Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati” (2 Ti. 3:1-5). 78 “Adulteri e adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio” (Gm. 4:4). “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò... Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.” (2 Co. 6:14-17, 7:1). “Ora, fratelli, vi ordiniamo nel nome del Signor nostro Gesù Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che cammini disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete ricevuto da noi... E se qualcuno non ubbidisce a quanto diciamo in questa epistola, notate quel tale e non vi associate a lui, affinché si vergogni. Non tenetelo però come un nemico, ma ammonitelo come fratello” (2 Ts. 3:14,15). “Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2 Co. 7:1). “Beato l'uomo che non cammina nel consiglio degli empi, non si ferma nella via dei peccatori e non si siede in compagnia degli schernitori” (Sl. 1:1). 79 “...perché le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti in Dio a distruggere le fortezze, affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo” (2 Co. 10:4,5). “Possono due camminare insieme se prima non si sono messi d’accordo?” (Am. 3:3). “poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti.” (Ef. 6:12). 80 “E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto riprovatele” (Ef. 5:11). “Guardate Israele secondo la carne: quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi parte dell'altare? Che dico Il mio credo, 12/23 biamo strapparne i sudditi82 salvandoli da esso, e questa è la missione che Dio stesso si è proposto83. (14) In questo mondo di tenebre dobbiamo risplendere come luminari84. (15) Dobbiamo evitare la gente faziosa85 e (16) dobbiamo distanziarci da chi predica vangeli falsi, contraffatti e ambigui86. La separazione è così richiesta al cristiano da ogni forma di mondanità per quanto riguarda le attività, la condotta, e il modo di apparire, per essere esempio verso il noncredente. Dato che crediamo che ogni dottrina falsa e cattiva ed ogni compromesso spirituale siano tutti contagiosi, noi per questo crediamo che il solo modo di conservare la purezza, pace e buona reputazione della Chiesa possa essere mantenuta tramite la separazione - sia personale che ecclesiastica. Per questo noi ci distanziamo dal (1) relativismo epistemologico, etico e morale moderno; (2) da quei movimenti ecumenici che relativizzano le differenze dottrinali e perseguono l’unità organizzativa fra tutti coloro che si professano cristiani, e alla fine con tutte le religioni; (3) da quella evangelizzazione ecumenica che si sforza di promuovere l’Evangelo in modo cooperativo fra fondamentalisti, liberali in teologia e/o cattolici-romani e altri gruppi divergenti; (4) dalla neo-ortodossia che cerca di gettare ponti fra il modernismo ed il fondamentalismo esprimendosi nei termini ortodossi cercando di ridefinire i suoi concetti storici con la sostanza del modernismo87; (5) dal neoevangelicalismo inteso come quel movimento all’interno del mondo evangelicale caratterizzato dalla tolleranza del liberalismo teologico e dal dialogo con esso88. (6) Da chi esplicitadunque? Che l'idolo sia qualche cosa? O che ciò che è sacrificato agli idoli sia qualche cosa? No, ma dico che le cose che i gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate parte con i demoni. Voi non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni, voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni” (1 Co. 10:18-21). 81 “Ma il veggente Jehu, figlio di Hanani, gli andò incontro e disse al re Giosafat: Dovevi tu dare aiuto a un empio e amare quelli che odiano l'Eterno? Per questo l'ira dell'Eterno è su di te” (2 Cr. 19:2). 82 1Gv. 5:5; 5:19. 83 “E noi stessi abbiamo visto e testimoniato che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore del mondo” (1 Gv. 4:14). “Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo” (1 Ti. 1:15). 84 “affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita” (Fl. 2:15). 85 “Or io vi esorto, fratelli, a guardarvi da quelli che fomentano le divisioni e gli scandali contro la dottrina che avete appreso, e ritiratevi da loro” (Ro. 1:17). “Evita l'uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione” (Tt. 3:10). 86 “Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto” (Ga. 1:8,9). “Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, è gonfio e non conosce nulla, ma ha un interesse morboso in questioni e dispute di parole, da cui nascono invidia litigi, maldicenze, cattivi sospetti, vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità che stimano la pietà essere fonte di guadagno, da costoro separati” (1 Ti. 6:3-5). 87 Ad es. La neo-ortodossia afferma la trascendenza di Dio, la peccaminosità ed il carattere finito dell’essere umano, la necessità che la verità sia rivelata da Dio in modo soprannaturale, eppure si allontana in modo serio dall’ortodossia accettando un’alta critica distruttiva, negando l’inerranza della Bibbia come rivelazione storica, accettando l’esperienza religiosa soggettiva come criterio di verità ed abbandonando importanti principi fondamentali della fede cristiana. In breve, essa fa si che i modernisti di vecchio stampo suonino teologicamente rispettabili. 88 La sua essenza è considerata nell’enfasi che dà sull’applicazione sociale dell’Evangelo ed essendo debole o poco chiaro sulle dottrine sull’ispirazione della Scrittura, il creazionismo biblico, l’escatologia, il “femminismo biblico”, e il separatismo. Esso è pure caratterizzato dal suo tentativo di adattare il cristianesimo biblico e renderlo accettevole alla mente moderna. Il mio credo, 13/23 mente nega la Trinità, la divinità di Cristo o l’opera da lui compiuta nel sacrificio espiatorio vicario89; (7) da coloro che promettono luce spirituale a parte da ciò che è rivelato nelle Sacre Scritture; (8) da coloro che attribuiscono ricompense eterne e spirituali alle opere ed alle virtù umane e/o (9) che abbracciano ideologie o principi che chiaramente violano un insegnamento esplicito delle Sacre Scritture al riguardo dei rapporti sociali. Allo stesso modo i cristiani non dovrebbero cercare di “cristianizzare”90 i principi e le pratiche del mondo e portarli nella Chiesa come elemento del culto cristiano, della socialità, preghiera o predicazione. Noi pure crediamo che sia necessaria la separazione dai detrattori della dottrina ortodossa, da pratiche ecclesiastiche non bibliche, come pure dalla dipendenza delle chiese dallo Stato. 12. La vita cristiana. Noi crediamo che un cristiano debba desiderare vivere una vita di giustizia, di buone opere e di separazione dalla mentalità e da ogni comportamento contrario alla volontà di Dio91. La regola principe del comportamento che deve caratterizzare la vita del cristiano è la legge di Dio contenuta nei 10 comandamenti, riassunta dal Signore Gesù nel comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo, e particolareggiatamente applicata alle varie situazioni della vita nell’intero complesso della Bibbia92. Il cristiano segue la legge rivelata di Dio per manifestare così la sua riconoscenza per essere stato eletto e salvato. Egli così dice la verità con amore, preserva la santità della famiglia, regola le eventuali differenze d’opinione fra i cristiani secondo l’autorità ultima della Parola di Dio93, non accetta di essere coinvolto in dispute carnali94, mantiene una regolare vita di preghiera95 e manifesta verso tutti lo stesso atteggiamento di Cristo e il frutto dello Spirito96. Il cristiano inoltre opera attivamente nella società in cui vive, denunciando ciò che è male agli occhi di Dio, promuovendo e testimoniando ciò che a Dio è gradito. Noi crediamo che i credenti debbano dimostrare sempre grande generosità97, praticandola nel segreto secondo il comandamento del Signore. 13. La Chiesa. Noi crediamo che la Chiesa di Cristo universale sia composta da tutti coloro che in ogni tempo e paese si sono affidati veracemente a Cristo per la loro salvez- 89 “E ogni spirito che non riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, non è da Dio; e questo è lo spirito dell'Anticristo che, come avete udito, deve venire; e ora è già nel mondo” (1 Gv. 4:3). 90 Cristianizzare: Filosofie le cui “radici” sono antitetiche alla fede cristiana non dovrebbero essere riflesse nel culto o nella pratica dei cristiani. Se qualcosa è inerentemente pagano, occultistico o malvagio nella sua origine, ogni migliore intenzione non eviterà che il cristiano cada nella confusione o nel compromesso. La separazione, quindi, è l’unica alternativa. 91 “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati” (Ro. 12:1,2). 92 Es. 20; De. 5; Ef. 5:22-6:4. 93 1 Co. 6:1-8. 94 Ro. 12:17-21. 95 “pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito, vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e preghiera per tutti i santi” (Ef. 6:18). 96 “Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” (Ga. 5:22). 97 “Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento” (Fil. 4:6); Mt. 6:1-4. Il mio credo, 14/23 za98: ad essa sono stati uniti dallo Spirito Santo e di quest'unione il battesimo è suggello99. Noi crediamo che la vera Chiesa, chiamata nelle Scritture il Corpo di Cristo, sia un organismo di carattere spirituale e non identificabile in modo esclusivo né con alcuna specifica comunità di cristiani per quanto possa vantare antichità od ortodossia, numero dei suoi membri o riconoscimento terreno, né corrispondente al numero di coloro che sono forma lmente iscritti ad una Chiesa locale100. La Chiesa prende però necessariamente forma in comunità locali101. La Chiesa locale si riunisce regolarmente per il culto102, l’istruzione, la comunione fraterna ed il servizio. Noi crediamo che sia preciso dovere d'ogni cristiano associarsi ad una Chiesa locale ed a contribuirvi fattivamente secondo i suoi doni e possibilità103. Essa è chiamata a vivere ed a testimoniare la signoria di Cristo su di essa, l’etica del Regno di Dio e vero amore104. La Chiesa locale si sottopone alla disciplina105 che la Parola di Dio stabilisce per essa e si struttura adeguatamente in modo funzionale a seconda dei compiti e dei servizi che essa è chiamata a svolgere106. Cristo n'è il solo capo107 e fra di loro i suoi membri si considerano a tutti gli 98 Coloro cioè che, sono stati chiamati efficacemente da Dio alla salvezza e che Dio ha rigenerato. “Come infatti il corpo è uno, ma ha molte membra, e tutte le membra di quell'unico corpo, pur essendo molte, formano un solo corpo, così è anche Cristo. Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno Spirito nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito” (1 Co. 12:12,13). 99 “Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione” (Ro. 6:3-5). 100 “Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: "Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c'è della zizzania?". Ed egli disse loro: "un nemico ha fatto questo". Allora i servi gli dissero: "Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?" Ma egli disse: "No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio” (Mt. 13:25-30). 101 At. 8:1; 11;22; Ro. 16:1;5; 1 Co. 16:19; Cl. 4:15; Fl. 1:2; 1 Pi. 5:3. 102 “Essi erano perseveranti nel seguire l'insegnamento degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere” (At. 2:42). 103 La Chiesa è la manifestazione del Corpo di Cristo sulla terra. La Chiesa è l’unico agente che venga riconosciuto come Corpo di Cristo. Dato che la Chiesa locale è la sua unica manifestazione, il programma di Dio per la storia si realizza attraverso la Chiesa locale. Quindi associarsi ad una Chiesa locale non è facoltativo per un credente (Ef. 1:22,23). 104 Ef. 5:25-32. 105Il discepolato biblico implica nutrire il proprio rapporto personale con Cristo attraverso la disciplina, la quale, secondo la Scrittura, è il mezzo per tenere sotto controllo il peccato. Quando nella Chiesa il peccato si manifesta, la Chiesa deve trattarlo nei modi prescritti da Matteo cap. 18. L’azione disciplinare applicata al membro di Chiesa preserva la purezza del Corpo, è di ammonizione verso gli altri, ed assume misure per ristabilire il fratello che erra (Gv. 7:24; Mt. 18:15-17; 1 Co. 5:1-8,12,13; 1 Ti. 5:19,20; 2 Co. 2:6-8). 106 “Or, nella chiesa di Antiochia, vi erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, allevato assieme a Erode il tetrarca, e Saulo. Or, mentre celebravano il servizio al Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi da parte Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati” (At. 13:1,2). 107 “...ponendo ogni cosa sotto i suoi piedi, e lo ha dato per capo sopra ogni cosa alla chiesa, che è il suo corpo, il compimento di colui che compie ogni cosa in tutti” (Ef. 1:22,23). Il mio credo, 15/23 effetti fratelli e sorelle. Ogni Chiesa locale ritiene suo dovere essere in fattiva comunione e collaborazione con altre comunità cristiane108. La Chiesa locale pure comprende familiari dei credenti109, simpatizzanti e persone le cui motivazioni per farne parte sono spesso spurie, di carattere sociologico o non sincere110. Sebbene l’adesione alla Chiesa locale debba essere preceduta da una professione credibile di fede e la permanenza in essa dalla conformità alla disciplina di cui la Chiesa si deve dotare, noi crediamo che l’eccessivo rigorismo nei requisiti per poterne far parte non sia conforme né allo spirito evangelico né al necessario realismo. Sono chiama ti a far parte della Chiesa peccatori salvati per grazia sui quali, proprio nel contesto della Chiesa e tramite il suo ministero, lo Spirito Santo opera per renderli conformi a Cristo, persone né perfette, né già mature111. A chi desidera far parte della Chiesa si chiede l’adesione ai suoi principi di base, impegno e disponibilità al cambiamento. E’ solo il Signore, per altro, che può giudic are la reale condizione del cuore umano112. 14. Le ordinanze. Noi crediamo che il Signore Gesù Cristo abbia comandato al Suo popolo di osservare fino al Suo ritorno, nel contesto del culto, due ordinanze o Sacramenti: il Battesimo e la Cena del Signore. Esse proclamano visivamente e suggellano nel cuore del credente, ciò che Dio ha compiuto e compie in Cristo per la salvezza. Il Battesimo segna l’associazione salvifica del credente con la Persona e l’opera efficace di Cristo113. Come l’acqua purifica il corpo, così il sangue di Cristo ci purifica da ogni peccato. Allo stesso modo in cui Cristo è morto per espiare il nostro peccato, è stato sepolto ed è risorto, così il credente, per opera di Cristo, muore al peccato, seppellisce la sua vecchia vita e risorge a novità di vita. La Cena del Signore commemora e suggella, tramite il pane ed il vino mangiato e bevuto, la partecipazione ai meriti del corpo e del sangue di Cristo, dato da Lui per 108 At. 15; “Ora, quanto alla colletta che si fa per i santi, fate anche voi come ho ordinato alle chiese della Galazia” (1 Co. 16:1). 109 “Allora l'Eterno disse a Noè: Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto davanti a me, in questa generazione” (Ge. 7:1). “Ed essi dissero: Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato tu e la casa tua. Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavò loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati” (At. 16:31-33). 110 “Infatti io so che dopo la mia partenza, entreranno in mezzo a voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge, e che tra voi stessi sorgeranno degli uomini che proporranno cose perverse per trascinarsi dietro i discepoli” (At. 20:29,30). “Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi, ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri” (1 Gv. 2:19). “...avendo fede e buona coscienza, poiché alcuni, avendola rigettata hanno fatto naufragio nella fede. Tra questi vi sono Imeneo e Alessandro, che io ho dato in mano di Satana, perché imparino a non bestemmiare” (1 Ti. 1:20). 111 “...ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si dice: Oggi perché nessuno di voi sia indurito per l'inganno del peccato. Noi infatti siamo divenuti partecipi di Cristo, a condizione che riteniamo ferma fino alla fine la fiducia che avevamo al principio” (Eb. 3:13,14). 112 “Imeneo e Fileto, i quali si sono sviati dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. Tuttavia il saldo fondamento di Dio rimane fermo, avendo questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi, e: Si ritragga dall'iniquità chiunque nomina il nome di Cristo. Or in una grande casa non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di terra; gli uni sono ad onore, gli altri a disonore” (2 Ti. 2:17-20). 113 “Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita. Poiché, se siamo stati uniti a Cristo per una morte simile alla sua, saremo anche partecipi della sua risurrezione” (Ro. 6:3-5). “essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti” (Cl. 2:12). Il mio credo, 16/23 la nostra salvezza e la nostra comunione vitale con Lui114. L’acqua del battesimo e il pane ed il vino della Santa Cena sono e rimangono segni esteriori, ma ricevono nuovo significato e dignità quando vengono usati dal popolo di Dio in ubbidienza al comandamento del Signore. In questo senso essi acquisiscono sacralità e devono essere fatti oggetto del massimo rispetto. 15. Il Culto. Sebbene, secondo la Scrittura, l’intera vita debba essere vissuta per il cristiano come un permanente culto reso al Signore115, noi crediamo che il cristiano abbia il dovere, a livello personale, famigliare e comunitario, elevare a Dio un culto specifico. Noi crediamo che debba essere la Bibbia stessa a delineare in modo chiaro ed autorevole come debba svolgersi il culto che Dio gradisce. Esso, infatti, non può venire lasciato all'arbitrio dei singoli: anche per quanto riguarda il culto è la Bibbia stessa che, come Parola di Dio, definisce i principi ed i criteri che lo devono informare, e da essi non ci è lecito allontanarci116. Il Signore Gesù Cristo non ha prescritto alcuna forma fissa per il culto pubblico, ma, negli interessi della vita e della forza nel culto, Egli ha dato alla sua chiesa una considerevole misura di libertà a questo riguardo. Non bisogna dimenticare, però, che vi è vera libertà solo quando sono osservate le regole della Parola di Dio e dove vi è lo Spirito del Signore; quando tutto viene svolto in modo appropriato e con ordine117, e quando il popolo di Dio Lo serve con rispetto nella bellezza della santità. Dall'inizio alla fine un servizio di culto pubblico dovrebbe essere caratterizzato da quella semplicità che è prova di sincerità, come pure da quella bellezza e dignità che sono manifestazione di santità. Seppure noi non lo si consideri in maniera legalistica, noi crediamo che il Giorno del Signore, la Domenica, sia stato messo a parte per finalità sacre ed è quindi il dono che Dio ci fa per edificare nella fede le nostre famiglie. Noi crediamo nel dovere e nell’importanza che il cristiano renda regolarmente culto a Dio anche in privato, riservandosi un luogo ed un tempo per l’incontro personale con Dio nella preghiera e nella lettura e meditazione della Parola di Dio. Crediamo inoltre che il culto debba avvenire regolarmente anche nelle famiglie. 114 “Poiché io ho ricevuto dal Signore ciò che vi ho anche trasmesso: che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane, e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me. Parimenti, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me. Poiché ogni volta che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finché egli venga” (1 Co. 11:23-26). 115 “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio (o culto), quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio” (Ro. 12:1). 116 "Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, ma uso benignità a migliaia verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti" (De. 5:8-10). "Confida nell'Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento" (Pr. 3:5). " Poi Nadab e Abihu, figli di Aaronne, presero ciascuno il proprio turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra l'incenso e offrirono davanti all'Eterno un fuoco illecito, che egli non aveva loro comandato. Allora un fuoco uscì dalla presenza dell'Eterno e li divorò; e morirono davanti all'Eterno. Perciò Mosè disse ad Aaronne: Questo è ciò di cui l'Eterno parlò, dicendo: "Io sarò santificato da coloro che si avvicinano a me, e sarò glorificato davanti a tutto il popolo". E Aaronne tacque" (Le. 10:1- 3). Specifici testi biblici dimostrano come Dio abbia in abominio ogni invenzione umana nel culto (Ge. 4:1-15; Le. 10:1-3; Es. 40:16-32; De. 5:8-10; 1Cr. 13:5-10; Mr. 7:1-13; Gv. 4:19-24; 1Co. 7:23; 2Co. 1:24; Cl. 2:8-20;23; Eb. 8:5,6; 10:1-10; ecc.). 117 “perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace; e così si fa in tutte le chiese dei santi” (1 Co. 14:33). Il mio credo, 17/23 16. Ministeri e doni spirituali. Noi crediamo che Dio fornisca alla Sua Chiesa tutto ciò che le occorre per vivere, crescere e servire alla gloria di Dio. Per questo Egli stabilisce che ogni Chiesa locale abbia dei conduttori o responsabili che la guidino nei compiti che deve svolgere al suo interno ed esternamente. E’ Dio che sovranamente elargisce alla Chiesa i doni personali ad essa utili. La comunità locale è chiamata a riconoscerli ed a promuoverli vigilando e procurando che i suoi ministri abbiano le necessarie caratteristiche morali, spirituali per lo svolgimento dei loro compiti, come pure le conoscenze adeguate e necessarie, maturità, serietà e competenza118. I vari ministri della Chiesa locale che Dio si compiace di darle sono, secondo il termine stesso, servitori di Dio e della comunità. Il ric onoscimento che essi ricevono da parte della comunità è tale da esigere verso di essi onore, rispetto ed ubbidienza, per quanto sia conforme alla Parola di Dio, come pure essi devono svolgere il loro compito con rispetto e dedizione adoperandosi ad essere positivo modello per la Chiesa119. Dio ancora oggi conferisce doni spirituali straordinari120 a Sua propria gloria, per il progresso del Suo regno nel mondo e l’edificazione del Suo popolo121. 17. Il governo civile. Noi crediamo che il governo civile sia ordinato da Dio122 per il benessere della società umana, per promuovere e proteggere il bene e per punire il male123. Noi riteniamo quindi sia dovere del cristiano di pregare per i governanti e per coloro che sono in autorità124, di rispettarli125 e di ubbidire ad essi con ogni lealtà, di pagare le imposte 118 Il ministero dei pastori o degli anziani è affidato a uomini qualificati scelti dalla Chiesa per guidarla. Essi hanno la responsabilità della sovrintendenza spirituale della Chiesa (Atti 14:23; 20:17,28-30; Tito 1:5-16; 1 Ti. 3:1-7; Eb. 13:17a). Il pastore /anziano principale, sebbene alla pari ed in sottomissione agli anziani della Chiesa, ha la specifica responsabilità della maturazione spirituale del popolo di Dio, il che include condurre il gregge (vigilando a che la Scrittura venga applicata nell’attività generale della Chiesa), insegnare la Parola, amministrare la Chiesa, preservarla dall’errore, ammonendo il gregge contro false dottrine e pericoli spirituali, denunciando l’errore, e separando dall’errore (1 Ti 3:15; 4:1,2,6,13,16; 6:20,21; 2 Ti. 1:13,14; 2:2,14; 4:1-4; Tito 1:9, 10a,11,13b; 2:1,15b; 1 e. 5:2,3; Ef. 5:11; Gd 3,4; 1 Gv. 4:1,6; 2 Gv. 10,11). 119 “Esorto gli anziani che sono fra voi io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sono anche partecipe della gloria che dev'essere rivelata: pascete il gregge di Dio che è fra voi, sorvegliandolo non per forza, ma volentieri, non per avidità di guadagno ma di buona volontà, e non come signoreggiando su coloro che vi sono affidati, ma essendo i modelli del gregge. E quando apparirà il sommo pastore, riceverete la corona della gloria che non appassisce” (1 Pi. 5:1-4). 120 Ef. 4:7-12. 122 “La cosa è decretata dai guardiani e la sentenza viene dalla parola dei santi perché i viventi sappiano che l'Altissimo domina sul regno degli uomini, egli lo dà a chi vuole e vi innalza l'infimo degli uomini” (Da. 4:17). 123 Ro. 13:1-7. 124 “Ti esorto dunque prima di ogni cosa, che si facciano suppliche, preghiere intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro. Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità” (1 Ti. 2:1-4). 125 “Paolo rispose: Non sapevo, fratelli, che egli fosse sommo sacerdote, perché sta scritto: "Tu non dirai male del principe del tuo popolo" (At. 23:5). “Ricorda loro di essere sottomessi ai magistrati e alle autorità, di essere ubbidienti, pronti ad ogni opera buona” (Tt. 3:1). “Sottomettetevi dunque per amore del Signore ad ogni autorità costituita: sia al re come al sovrano, sia ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per lodare quelli che fanno il bene” (1 Ti. 2:13,14). Il mio credo, 18/23 stabilite126 e di votare per eleggere le persone più adatte per ricoprire cariche pubbliche. Noi crediamo che un cristiano, secondo i doni particolari che ha ricevuto da Dio, abbia il dovere di partecipare attivamente alla vita politica e sociale e di testimoniarvi i principi della legge divina stabiliti da Dio sulla società umana e secondo i quali egli vive127. Quando però avviene che ciò che la legge civile stabilisce contraddica palesemente la legge suprema e la volontà di Dio rivelata, il cristiano ha il diritto ed il dovere di opporvi obiezione di coscienza e di resistervi128, essendo prioritaria la lealtà verso Dio129. 18. Missione ed evangelizzazione. Noi crediamo sia compito permanente del singolo cristiano come della Chiesa rendere testimonianza130 della verità rivelata e proclamare, verbalmente131 e con una vita vissuta coerentemente, l’Evangelo della salvezza in Gesù Cristo; e questo al fine di chiamare uomini, donne e bambini senza distinzione alcuna al ravvedimento ed alla fede132. La proclamazione attiva dell’Evangelo è, infatti, il mezzo che Dio ha scelto per chiamare efficacemente i Suoi eletti. Il cristiano può e deve utilizzare ogni mezzo a lui disponibile per rendere pubblico questo messaggio, fatta salva la compatibilità con i principi biblici. Noi crediamo sia inoltre nostro dovere entrare in rapporto con la cultura del nostro tempo testimoniando una concezione del mondo tipicamente cristiana, biblic a e riformata133. Noi crediamo, infatti, che la fede cristiana non riguardi solo "la sfera religiosa" della vita, ma ogni suo aspetto. Per questo riteniamo necessario sviluppare e praticare la disciplina 126 Mt. 22:17-21. 127 “Cercate il bene della città dove vi ho fatti condurre in cattività e pregate l'Eterno per essa, perché dal suo benessere dipende il vostro benessere” (Gr. 29:7). Vedi l’esempio del patriarca Giuseppe e di Daniele, come pure il principio del “Date a Cesare quel ch’è di Cesare”. Il dovere della testimonianza cristiana può assumere pure forme politiche e sociali. 128 “Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio” (At. 4:19). 129Noi crediamo che l’insegnamento della Scrittura imponga ai credenti di amare i loro nemici, di fare del bene a quelli che li odiano, di vincere il male con il bene e, per quanto possibile, vivere in pace con tutti. Quindi ne concludiamo che non sia giusto per un cristiano promuovere o ingaggiare battaglia fra nazioni, classi, gruppi o individui. Riaffermiamo così l’insegnamento biblico sulla non-resistenza sia in guerra che in pace (1 Gv. 2:6; Mt. 5:38-41,43-48; 26:50-52; Lu. 6:27-29; Gv. 18:36; 2 Ti. 2:3,4; Ro. 12:17- 21; 13:8; 2 Co. 10:3,4; Fl. 3:18-20; Ga. 5:22). 130 “Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea, in Samaria e fino all'estremità della terra” (At. 1:8). 131 “Poi disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura” (Mr. 16:15). “poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione. Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro, e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio” (2 Co. 5:19,20). 132 Oltre al nostro dovere di crescere nella nostra comprensione della fede, le Scritture ci esortano a condividerla con gli altri. Dobbiamo essere pronti a rendere conto della nostra fede a chiunque ce ne domandi ragione (1 Pi. 3:15), dobbiamo essere zelanti a far si che i nostri amici non-cristiani, famiglie e vicini odano il messaggio di Cristo crocefisso (Ro. 10:14-15) aspettandoci con fiducia e preghiera che Dio si compiaccia di chiamare molti alla fede nel Suo Figlio attraverso il ministero della Sua Chiesa. 133 "Egli dunque discuteva nella sinagoga con i Giudei e con le persone pie, e ogni giorno sulla piazza con quelli che incontrava. Con lui discutevano pure alcuni filosofi epicurei, e stoici. Alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E gli altri: Egli pare essere un annunciatore di divinità straniere, perché annunziava loro Gesù e la risurrezione" (At. 17:17,18). "affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all'ubbidienza di Cristo" (2 Co. 10:5). Il mio credo, 19/23 dell'apologetica134 e promuovere una filosofia specificatamente cristiana, biblica e riformata. 19. Satana ed il conflitto spirituale. Noi crediamo che la Chiesa del Signore ed ogni singolo cristiano sia costantemente ingaggiato in un aspro conflitto spirituale contro Satana ed i suoi demoni, nemici di Dio, della Sua causa e del Suo popolo135, i quali costantemente e con grande abilità attentano alla vita ed alla verità. Per questo crediamo che il cristiano deve sempre essere vigilante e fornito delle necessarie armi spirituali per combatterlo con efficacia136. Dio creò, infatti, molti esseri spirituali chiamati angeli. Fra di essi Lucifero137, il più alto per onore, peccò di orgoglio, e divenne Satana138. Molti altri angeli lo seguirono in questa caduta morale139: alcuni divennero demoni ed essi sono ora attivi come suoi agenti ed associati nello sviluppo suoi malvagi ed empi propositi140. Anche gli angeli decaduti saranno oggetto del giudizio finale di condanna. Noi crediamo che Satana sia autore del peccato e che, con il permesso di Dio141, egli fu colui che ingannò Adamo ed Eva nell’Eden; che egli sia l’aperto e dichiarato nemico di Dio e dell’umanità e che egli verrà punito eternamente nel lago di fuoco142. Nella sua guerra egli assume le sembianze ingannevoli, contraffacendo le opere di Dio e promuovendo attiva ribellione verso Dio e verso le Sue leggi. Egli inoltre 134 "anzi santificate il Signore Dio nei vostri cuori e siate sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domandi spiegazione della speranza che è in voi con mansuetudine e timore" (1 Pi. 3:15). "Or io dico che Gesù Cristo è diventato ministro dei circoncisi a difesa della verità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri" (Ro. 15:8); "Ed è giusto che io senta questo di voi tutti, perché vi ho nel cuore, voi che tanto nelle mie catene come nella difesa e conferma dell'evangelo, siete tutti partecipi con me della grazia" (Fl. 1:7). Per quanto riguarda l'apologetica, noi valutiamo come sommamente utile l'approccio presupposizionalista, inteso a rivelare i presupposti delle concezioni del mondo concorrenti, la loro irrazionalità ed incoerenza. 135 “Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli, stando fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo” (1 Pi. 5:8,9), Mt. 4:11; 13:39; At. 10:38; 1 Ti. 3:7; Eb. 2:14; “Non temere ciò che dovrai soffrire ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap. 2:10). 136 “Rivestitevi dell'intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti. Perciò prendete l'intera armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio e restare ritti in piedi dopo aver compiuto ogni cosa” (Ef. 6:11-13 e ss.); cfr. Gm. 4:7. 137 “Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli” (Ap. 12:9). 138 Is. 14:12-17; Ez. 28:11-19. 139 Ap. 12:1-10. 140 Mt. 4:2-11. 141 “Un giorno avvenne che i figli di DIO andarono a presentarsi davanti all'Eterno e in mezzo a loro andò anche Satana. L'Eterno disse a Satana: Da dove vieni?. Satana rispose all'Eterno e disse: Dall'andare avanti e indietro sulla terra e dal percorrerla su e giù” (Gb. 1:6,7). 142 “Se Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li cacciò nel tartaro tenendoli in catene di tenebre infernali, per esservi custoditi per il giudizio” (2 Pi. 2:4). “Egli ha pure rinchiuso nelle tenebre dell'inferno con catene eterne, per il giudizio del gran giorno, gli angeli che non conservarono il loro primiero stato ma che lasciarono la loro propria dimora” (Gd. 1:6). “Ora è il giudizio di questo mondo ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo” (Gv. 12:31). “Allora il diavolo, che le ha sedotte sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli” (Ap. 20:10). Il mio credo, 20/23 può promuovere egli stesso movimenti religiosi, sette, sistemi di dottrina e chiese false ed ingannevoli143. Queste dottrine sono generalmente caratterizzate dalla negazione o stravolgimento dell’autorità delle Sacre Scritture e per la negazione, stravolgimento o minimizzazione dell’identità e dell’opera del Signore Gesù Cristo. Esse sovvertono in vario modo la verità rivelata nella Bibbia, specialmente nell’oscurare e vanificare la salvezza offerta nell’Evangelo. 20. La morte e la vita dopo la morte. Noi crediamo che la morte dell’essere umano costituisca il termine della sua vita fisica mediante la separazione del corpo dall’anima, dopodiché è stabilito un giudizio finale144. La morte è risultato e conseguenza penale del peccato145. Essa non è qualcosa di naturale, ma espressione dell’ira di Dio, un giudizio, una condanna ed una maledizione146. Sebbene la morte sia punizione del peccato ed i cristiani siano redenti da ciò che il peccato merita, essa per loro non è un castigo, ma importante elemento nel processo di santificazione, il compimento del loro morire al peccato147. Noi crediamo che i redenti, coloro che si sono affidati a Cristo per la loro salvezza e sono quindi giustificati davanti a Dio, al momento della loro morte passino immediatamente in Sua presenza148 e vi rimangano nella beatitudine cosciente fino alla risurrezione dei corpi al ritorno di Cristo, quando sia anima che corpo saranno riuniti. Allora saremo per sempre con Lui in gloria149. Noi respingiamo come infondata biblicamente, erronea e falsa, l’idea del purgatorio, del limbo, del sonno dell’anima, della distruzione degli empi150, dell’immortalità condizionale, di una seconda opportunità di salvezza dopo la morte151, e della reincarnazione. 21. La seconda venuta di Cristo. 143 “Tali falsi apostoli infatti sono degli operai fraudolenti, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c'è da meravigliarsi, perché Satana stesso si trasforma in angelo di luce. Non è dunque gran cosa se anche i suoi ministri si trasformano in ministri di giustizia la cui fine sarà secondo le loro opere” (2 Co. 2:13-15). “Or lo Spirito dice espressamente che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, dando ascolto a spiriti seduttori e a dottrine di demoni, per l'ipocrisia di uomini bugiardi, marchiati nella propria coscienza, i quali vieteranno di maritarsi e imporranno di astenersi da cibi che Dio ha creato, affinché siano presi con rendimento di grazie da coloro che credono e che hanno conosciuto la verità” (1 Ti. 4:1- 3). 144 Lu. 16:19-26. “E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio” (Eb. 9:27). 145 Ge. 2:17, 3.19; Ro. 5:12;17; 6:23. 146 Sl. 90:7; Ro. 1:32; Ro. 5:16; Ga. 3:13. 147 “O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo” (1 Co. 15:55-57). 148 “Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore” (2 Co. 5:8). “Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno. Ma non so se il vivere nella carne sia per me un lavoro fruttuoso, né posso dire che cosa dovrei scegliere, perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore” (Fl. 1:21-23). 149 Lu. 16:19-31; 23:43; 2 Co. 5:8; Fl. 1:23; Ap. 6:9. 150 “E questi andranno nelle pene eterne e i giusti nella vita eterna” (Mt. 25:46); “E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome” (Ap. 14:11). 151 “il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio” (2 Pi. 2:9). Il mio credo, 21/23 Noi crediamo che la prima venuta di Cristo sarà seguita da una seconda152 secondo la Sua promessa153. Noi crediamo non essere possibile predire il tempo del ritorno di Cristo154, ma, secondo la Scrittura esso sarà preceduto: (1) dall’evangelo del regno predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti155, (2) dalla conversione del numero completo degli eletti di fra il popolo di Israele156; (3) dalla grande apostasia e dalla grande tribolazione157; (4) dalla comparsa dell’Anticristo158; (5) da grandi segni e prodigi159. Noi crediamo che Cristo tornerà corporalmente tanto da poter essere visto160. Esso però coglierà i più di sorpresa161, inoltre esso sarà un ritorno glorioso e trionfante162. Cristo tornerà per inaugurare l’età futura, lo stato eterno delle cose e lo farà con due potenti avvenimenti: la risurrezione dei giusti e degli ingiusti, come pure il giudizio finale163. Respingiamo la concezione millenarista che interpretando Ap. 20:1-6 in modo errato, ritiene che il Regno di Dio prenderà l’aspetto di un regno terreno e nazionale della durata di mille anni, mentre il Nuovo Testamento lo rappresenta come spirituale ed universale, regno presente fin da oggi164. 152 “Perciò anche voi siate pronti, perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà” (Mt. 24:44); “La nostra cittadinanza infatti è nei cieli, da dove aspettiamo pure il Salvatore, il Signor Gesù Cristo” (Fl. 3:20); “aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro, Gesù Cristo” (Tt. 2:13). 153 “e per aspettare dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, cioè Gesù, che ci libera dall'ira a venire” (1 Ts. 1:10), 154 Mt. 24:36. 155 Mt. 24:14; Mr. 13:10; Ro. 11:25. 156 2 Ora. 3:15; Ro. 11:25-29. 157 Mt. 24:12; 2 Ts. 2:3; 2 Ti. 3:1-7; 4:3,4; Mt. 24:21. 158 Sebbene lo spirito dell’Anticristo fosse già presente fin dai tempi apostolici (1 Gv. 4:3) e che molti Anticristi già siano apparsi (1 Gv.2:18), la Bibbia ci parla dell’apparizione negli ultimi tempi di un uomo che sarà l’incarnazione stessa della malvagità (2 Ts. 2:3,4). 159 La Bibbia ci parla di segni portentosi che segneranno l’inizio della fine. Vi saranno contemporaneamente guerre, carestie e terremoti, chiamati l’inizio delle doglie prima del parto della rinascita dell’universo, come pure di segni spaventosi nel cielo (Mt. 24:29,30; Mr. 13:24,25; Lu. 21:25,26). 160 Mt. 24:30; 26:64; At. 1:11; Tt. 2:13; Ap. 1:7. 161 Mt. 24:37-44; 25:1-12; 1 Ts. 5:2,3; Ap. 3:3. 162 Mt. 24:30; 2 Ts. 1:7; 1 Ts. 4:6; 3:13; 2 Ts. 1:10. 163 Gv. 5:25-29; At. 17:31; Ro. 2:3-16; 2 Co. 5:10; Fl. 3:20,21; 1 Ts. 4:13-17; 2 Pi. 3:10-13; Ap. 20:11-15; 22:12. 164 Mt. 11:12; 12:28; Lu. 17:21; Gv. 18:36,37; Cl. 1:13; 2 Ti. 4:18; 2 Pi. 1:11. Il mio credo, 22/23 22. La risurrezione, il giudizio e la condizione finale Noi crediamo che, come dice la Scrittura, al ritorno di Cristo i morti risorgeranno165. Essa sarà una risurrezione corporea simile a quella di Cristo166. Essa interesserà sia i giustificati che gli ingiusti, ma sarà un atto di liberazione e di glorificazione solo per i primi. Per questi ultimi la riunificazione di corpo ed anima avrà per conseguenza la pena estrema della morte eterna. Secondo le Scritture, la risurrezione generale coinciderà con il ritorno di Cristo e la fine del mondo, e precederà immediatamente il giudizio finale167. Noi crediamo che vi sarà un giudizio finale168. Cristo, come Mediatore sarà il Giudice, onore conferitogli dall’opera compiuta nell’espiare i peccati. Gli angeli Lo assisteranno ed i santificati avranno pure parte nel giudicare169. Il giudizio finale avverrà naturalmente alla fine del mondo e seguirà immediatamente la risurrezione dei morti170. Il criterio del giudizio sarà la volontà rivelata di Dio. Dio giudicherà giustamente i pagani secondo la legge di natura impressa nei loro cuori, i Giudei dalla rivelazione data nell’Antico Testamento, e coloro che sono familiari con la rivelazione più completa dell’Evangelo con essa. Il giudizio finale servirà allo scopo di rivelare chiaramente ciò che sarà la condizione finale di ognuno. Noi crediamo che gli ingiusti saranno consegnati ad un luogo di castigo chiamato “inferno” 171. In questo luogo essi saranno totalmente privati del favore divino, faranno esperienza di un eterno disturbo dell’esistenza, soffriranno dolori fattivi nel corpo e nell’anima, saranno soggetti ai morsi della coscienza, angoscia e disperazione172. Vi saranno gradi nel castigo173. Il castigo sarà eterno174. Noi crediamo che la condizione finale dei giustificati sarà preceduta dal passaggio fra il mondo presente ed una nuova creazione. Non si tratterà di una creazione totalmente nuova, ma piuttosto un rinnovamento di questa creazione175. Il cielo sarà la dimora eterna dei giustificati. La Bibbia chiaramente lo rappresenta come un luogo176. I giustificati non eredi- 165 L’A.T. ne parla chiaramente in Is. 29:16; Da. 12:2, e il N.T. ne dà abbondante prova in Gv. 5:25- 29; 6:39,40,44; 11:24,25; 1 Co. 15; 1 Ts. 4:13-17; Ap. 20:13. 166 La redenzione in Cristo include il corpo (Ro. 8:23; 1 Co. 6:13-20). Questa risurrezione è insegnata chiaramente in 1 Co. 15 e in Ro. 8:11. 167 Gv. 5:27-29; 6:39,40,44,54; 11:24; 1 Co. 15:23; Fl. 3:20,21; Ap. 20:11-15. 168 Sl. 96:13; 98:9; Ec. 3:17; 12:14; Mt. 25:31-46; Ro. 2:5-10; 2 Co. 5:10; 2 Ti. 4:1; 1 Pi. 4:5; Ap. 20:11-14. 169 Mt. 25:31,32; Gv. 5:27; At. 10:42; 17:31; Fl. 2:10; 1 Ti. 4:1; Mt. 13:41,42; 24:31; 25:31; 1 Co. 6:2,3; Ap. 20:4. 170 Gv. 5:28,29; Ap. 20:12,13. 171 “...li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridore di denti” (Mt. 13:42); “...furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap. 20:14,15). 172 Mt. 8:12,13; Mr. 9:47,48; Lu. 16:23-28; Ap. 14:10; 21:8. 173 Mt. 11:22,24; Lu. 12:47,48; 20:47. 174 Mr. 9:43-48; Lu. 16:26. 175 Sl. 102:26,27; Eb. 12:26-28. 176 Gv. 14:2; Mt. 22:12,13; 25:10-12. Il mio credo, 23/23 teranno solo il cielo, ma l’intera nuova creazione177. La ricompensa dei giustificati viene descritta dalla Bibbia come vita eterna, cioè non solo vita senza fine, ma vita in ogni sua pienezza, senza le imperfezioni ed i problemi di oggi. Questa pienezza di vita sarà goduta in comunione con Dio, il che è l’essenza stessa della vita eterna178. Sebbene tutti questi goderanno di beatitudine perfetta, vi saranno gradazioni anche in cielo179. Soltanto a Dio ogni onore e gloria. Amen. 177 Mt. 5:5; Ap. 21:1-3. 178 Ap. 21:3. 179 Da. 12:3; 2 Co. 9:6.

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