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[edit] 15. Il Culto

Sebbene, secondo la Scrittura, l’intera vita debba essere vissuta per il cristiano come un permanente culto reso al Signore (115), noi crediamo che il cristiano abbia il dovere, a livello personale, famigliare e comunitario, elevare a Dio un culto specifico.

Noi crediamo che debba essere la Bibbia stessa a delineare in modo chiaro ed autorevole come debba svolgersi il culto che Dio gradisce. Esso, infatti, non può venire lasciato all'arbitrio dei singoli: anche per quanto riguarda il culto è la Bibbia stessa che, come Parola di Dio, definisce i principi ed i criteri che lo devono informare, e da essi non ci è lecito allontanarci (116).

Il Signore Gesù Cristo non ha prescritto alcuna forma fissa per il culto pubblico, ma, negli interessi della vita e della forza nel culto, Egli ha dato alla sua chiesa una considerevole misura di libertà a questo riguardo. Non bisogna dimenticare, però, che vi è vera libertà solo quando sono osservate le regole della Parola di Dio e dove vi è lo Spirito del Signore; quando tutto viene svolto in modo appropriato e con ordine (117), e quando il popolo di Dio Lo serve con rispetto nella bellezza della santità. Dall'inizio alla fine un servizio di culto pubblico dovrebbe essere caratterizzato da quella semplicità che è prova di sincerità, come pure da quella bellezza e dignità che sono manifestazione di santità.

Seppure noi non lo si consideri in maniera legalistica, noi crediamo che il Giorno del Signore, la Domenica, sia stato messo a parte per finalità sacre ed è quindi il dono che Dio ci fa per edificare nella fede le nostre famiglie.

Noi crediamo nel dovere e nell’importanza che il cristiano renda regolarmente culto a Dio anche in privato, riservandosi un luogo ed un tempo per l’incontro personale con Dio nella preghiera e nella lettura e meditazione della Parola di Dio. Crediamo inoltre che il culto debba avvenire regolarmente anche nelle famiglie.

[edit] Note

  • (115) “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio (o culto), quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio” (Ro. 12:1).
  • (116) "Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, l'Eterno, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, ma uso benignità a migliaia verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti" (De. 5:8-10). "Confida nell'Eterno con tutto il tuo cuore e non appoggiarti sul tuo intendimento" (Pr. 3:5). " Poi Nadab e Abihu, figli di Aaronne, presero ciascuno il proprio turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero sopra l'incenso e offrirono davanti all'Eterno un fuoco illecito, che egli non aveva loro comandato. Allora un fuoco uscì dalla presenza dell'Eterno e li divorò; e morirono davanti all'Eterno. Perciò Mosè disse ad Aaronne: Questo è ciò di cui l'Eterno parlò, dicendo: "Io sarò santificato da coloro che si avvicinano a me, e sarò glorificato davanti a tutto il popolo". E Aaronne tacque" (Le. 10:1-3). Specifici testi biblici dimostrano come Dio abbia in abominio ogni invenzione umana nel culto (Ge. 4:1-15; Le. 10:1-3; Es. 40:16-32; De. 5:8-10; 1Cr. 13:5-10; Mr. 7:1-13; Gv. 4:19-24; 1Co. 7:23; 2Co. 1:24; Cl. 2:8-20;23; Eb. 8:5,6; 10:1-10; ecc.).
  • (117) “perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace; e così si fa in tutte le chiese dei santi” (1 Co. 14:33).



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