Gallicana22

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XXII. Noi crediamo che mediante questa fede siamo rigenerati in novità di vita, essendo per natura schiavi del peccato (Tt. 3:5; 1 Pi. 1:3; Ro. 6:17-20; Cl. 2:13; 3:10). Ora noi riceviamo mediante la fede la grazia di vivere santamente e nel timor di Dio, accogliendo la promessa che ci è data tramite l'Evangelo, cioè che Dio ci darà il suo Santo Spirito. Così la fede non solo non raffredda il desiderio di vivere bene e santamente (Ge. 2:17.26), ma lo genera e lo stimola in noi, producendo necessariamente le opere buone (Ga. 5:6.22; 1Gv. 2:3-4; 2 Pi. 1:5-8). Del resto, benché Dio, per compiere la nostra salvezza, ci rigeneri, riformandoci a ben fare (De. 30:6; Gv. 3:5), confessiamo tuttavia che le opere buone, che noi facciamo sotto la guida del suo Spirito, non ci vengono computate per la giustificazione o per meritare che Dio ci consideri suoi figli (Lu. 17.10; Sl. 6:2; Ro. 3:19-20; 4:3-5), poiché noi saremmo sempre sospesi nel dubbio e nell'inquietudine, se le nostre coscienze non si fondassero sulla soddisfazione mediante la quale Gesù Cristo ci ha liberati dal nostro debito (Ro. 5:1-2).

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