Credo-03

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Indice dei Credo antichi


[edit] Il simbolo atanasiano

Il Simbolo Atanasiano (Quicumque vult) è un simbolo della fede che prende questo nome perché attribuito dalla tradizione cristiana a Sant'Atanasio (295-373), arcivescovo di Alessandria d'Egitto. È significativo soprattutto per la dottrina trinitaria, che esso esprime in maniera forte per combattere l'arianesimo.

Nella liturgia della Chiesa occidentale era recitato nell'ufficio domenicale di prima. La Chiesa orientale invece non l'ha mai usato.

È stato tramandato in greco e in latino. La maggioranza dei critici ritiene che sia stato scritto originariamente in latino e non in greco; e non nel IV secolo, ma almeno un secolo più tardi. La teologia che ne traspare è molto vicina a quella di sant'Ambrogio da Milano.


Chiunque voglia salvarsi deve anzitutto possedere la fede cattolica.


Colui che non la conserva integra ed inviolata perirà senza dubbio in eterno.


La fede cattolica è questa: che veneriamo un unico Dio nella Trinità e la Trinità nell'unità.


Senza confondere le persone e senza separare la sostanza.


Una è infatti la persona del Padre, altra quella del Figlio ed altra quella dello Spirito Santo.


Ma Padre, Figlio e Spirito Santo hanno una sola divinità, uguale gloria, co-eterna maestà.


Quale è il Padre, tale è il Figlio, tale lo Spirito Santo.


Increato il Padre, increato il Figlio, increato lo Spirito Santo.


Immenso il Padre, immenso il Figlio, immenso lo Spirito Santo.


Eterno il Padre, eterno il Figlio, eterno lo Spirito Santo


E tuttavia non vi sono tre eterni, ma un solo eterno.


Come pure non vi sono tre increati né tre immensi, ma un solo increato e un solo immenso.


Similmente è onnipotente il Padre, onnipotente il Figlio, onnipotente lo Spirito Santo.


Tuttavia non vi sono tre onnipotenti, ma un solo onnipotente.


Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio.


E tuttavia non vi sono tre Dei, ma un solo Dio.


Signore è il Padre, Signore è il Figlio, Signore è lo Spirito Santo.


E tuttavia non vi sono tre Signori, ma un solo Signore.


Poiché come la verità cristiana ci obbliga a confessare che ciascuna persona è singolarmente Dio e Signore, così pure la religione cattolica ci proibisce di parlare di tre Dei o Signori.


Il Padre non è stato fatto da alcuno: né creato, né generato.


Il Figlio è dal solo Padre: non fatto, né creato, ma generato.


Lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio: non fatto, né creato, né generato, ma da essi procedente.


Vi è dunque un solo Padre, non tre Padri; un solo Figlio, non tre Figli, un solo Spirito Santo, non tre Spiriti Santi.


E in questa Trinità non v'è nulla che sia prima o poi, nulla di maggiore o di minore: ma tutte e tre le persone sono l'una all'altra coeterne e coeguali.


Cosicché in tutto, come già è stato detto, va venerata l'unità nella Trinità e la Trinità nell'unità.


Chi dunque vuole salvarsi, pensi in tal modo della Trinità.


Ma per l'eterna salvezza è necessario credere fedelmente anche all'Incarnazione del Signore nostro Gesù Cristo.


La retta fede vuole, infatti, che crediamo e confessiamo che il Signore nostro Gesù Cristo, Figlio di Dio, è Dio e uomo.


È Dio, perché generato dalla sostanza del Padre fin dall'eternità; è uomo, perché nato nel tempo dalla sostanza della madre.


Perfetto Dio, perfetto uomo: sussistente dall'anima razionale e dalla carne umana.


Uguale al Padre nella divinità, inferiore al Padre nell'umanità.


E tuttavia, benché sia Dio e uomo, non è duplice ma è un solo Cristo.


Uno solo, non per conversione della divinità in carne, ma per assunzione dell'umanità in Dio.


Totalmente uno, non per confusione di sostanze, ma per l'unità della persona.


Come infatti anima razionale e carne sono un solo uomo, così Dio e uomo sono un solo Cristo.


Che patì per la nostra salvezza, discese agli inferi, il terzo giorno è risuscitato dai morti.


E salito al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente, e di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.


Alla sua venuta tutti gli uomini dovranno risorgere nei loro corpi e dovranno rendere conto delle proprie azioni.


Coloro che avranno fatto il bene andranno alla vita eterna: coloro, invece, che avranno fatto il male, nel fuoco eterno.


Questa è la fede cattolica, e non potrà essere salvo se non colui che l'abbraccerà fedelmente e fermamente.

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