Cfw-20

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20. LA LIBERTA' DEL CRISTIANO E LA LIBERTA' DI COSCIENZA

1. La libertà che Cristo ha acquistato per chi crede nell'Evangelo consiste: ­nella liberazione dalla colpa del peccato, dall'ira e dalla condanna di Dio, dal rigore e dalla maledizione della legge morale (383), dal presente secolo malvagio, dal potere di Satana, dal dominio del peccato (384), dai mali causate dalle afflizioni, dalla paura e dal dardo della morte, dalla vittoria della tomba e dalla dannazione eterna (385). Questa libertà si esprime anche nel libero accesso a Dio (386) e nella capacità di obbedire a Dio e nella capa­cità di obbedire a Dio, non per paura servile, ma con un amore docile e una mente volenterosa (387). Tutte queste libertà erano comuni pure a tutti i credenti che vivevano sotto la legge (388), ma sotto il Nuovo Patto la libertà dei cristiani si è ulterior­mente estesa perché essi sono stati liberati dal giogo della legge cerimoniale alla quale era soggetta la chiesa ebraica (389). Inoltre i cristiani hanno una maggiore libertà di accesso al trono della grazia (390) ed un'esperienza più ampia dell'azione dello Spirito di Dio rispetto a quello ordi­nariamente goduto dai credenti vissuti sotto la legge (391).

  • (383) "Egli ha dato se stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone" (Tito 2:14); "...e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente" (1 Tessalonicesi 1:10); "Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»)" (Galati 3:13).
  • (384) "...he ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre" (Galati 1:4); "Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio" (Colossesi 1:13); "...per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati" (Atti 26:18); "...infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia" (Romani 6:14).
  • (385) "Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno" (­Romani 8:28); "È stata un bene per me l'afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti" (Salmi 119:71); "Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La morte è stata sommersa nella vittoria». «O morte, dov'è la tua vittoria? O morte, dov'è il tuo dardo?». Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo" (1 Corinzi 15:54‑57); "Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù" (Romani 8:1).
  • (386) "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l'accesso a questa grazia nella quale stiamo fermi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio" (Romani 5:1-2).
  • (387) "... infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»" (Romani 8:14-15); "ell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Giovanni 4:18).
  • (388) "In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo ... affinché la benedizione di Abraamo venisse sugli stranieri in Cristo Gesù, e ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso" (Galati 3:9,14).
  • (389) "Io dico: finché l'erede è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto ... Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitù dagli elementi del mondo ... E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio ... Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù" (Galati 4:1‑3,6-7; 5:1); "r dunque perché tentate Dio mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i padri nostri né noi siamo stati in grado di portare? Ma noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù allo stesso modo di loro»" (Atti 15:10-11).
  • (3­90) "Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo ... Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno ... Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù ... avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura" (Ebrei 4:14,16; 10:19‑22).
  • (391) " Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato" (­Giovanni 7:38-39); "... e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio ... ra, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito" (2 Corinzi 3:13,17-18).

2. Dio solo è Signore sulla coscienza (392) e l'ha liberata da tutte le dottrine ed i comandamenti umani in qualche modo contrari alla sua Parola, o collaterali ad essa per quanto riguarda la fede o il culto (393). Perciò credere a tali dottrine o obbedire a tali comandamenti per motivi di coscienza significa tradire la vera libertà di coscienza (394). Esigere una fede implicita o un obbedienza assoluta e cieca, significa annientare la libertà di coscienza ed anche la ragione (395).

  • (392) "Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?" (Giacomo 4:12); "Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piedi, perché il Signore è potente da farlo stare in piedi" (Romani 14:4).
  • (393) "Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio ... Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini" (Atti 4:19; 5:29); "Voi siete stati riscattati a caro prezzo; non diventate schiavi degli uomini" (1 Corinzi 7:23); "Ma voi non vi fate chiamare "Rabbì"; perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Non vi fate chiamare guide, perché una sola è la vostra Guida, il Cristo" (Matteo 23:8-10); "Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia, perché nella fede già state saldi" (2 Corinzi 1:24); "Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini" (Matteo 15:9).
  • (39­4) "Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre dei precetti, quali: «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» (tutte cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? Quelle cose hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non hanno alcun valore; servono solo a soddisfare la carne" (Colossesi 2:20‑23); "Vado forse cercando il favore degli uomini, o quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servo di Cristo ... Anzi, proprio a causa di intrusi, falsi fratelli, infiltratisi di nascosto tra di noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, con l'intenzione di renderci schiavi ... noi non abbiamo ceduto alle imposizioni di costoro neppure per un momento, affinché la verità del vangelo rimanesse salda tra di voi ... Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non vi lasciate porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù" (Galati 1:10; 2:4,5; 5:1).
  • (395) "Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo ... Ma chi ha dei dubbi riguardo a ciò che mangia è condannato, perché la sua condotta non è dettata dalla fede; e tutto quello che non viene da fede è peccato" (Romani 10:17; 14:23); "Or questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalonica, perché ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano così" (Atti 17:11); "...sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli" (Giovanni 4:2); "Efraim è oppresso, schiacciato nel suo diritto, perché ha seguito le prescrizioni che più gli piacevano" (Osea 5:11); "Essa esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sì che tutti gli abitanti della terra adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata guarita ... Inoltre obbligò tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte. Nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome" (Apocalisse 13:12,16-17); "La colomba non trovò dove posare la pianta del suo piede e tornò a lui nell'arca, perché c'erano le acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese e la portò con sé dentro l'arca" (Genesi 8:9).

3. Quelli che, con la scusa della libertà del cristiano, praticano qualche pec­cato, o serbano in cuore qualche concupiscenza, distruggono così facendo il fine stesso della libertà cristiana servire il Signore senza paura, in santità­ giusti­zia nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita (396).

­*(396)"Si facciano pure evirare quelli che vi turbano!" (Galati 5:12); "Infatti si legge nella Scrittura: «Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chiunque crede in essa non resterà confuso»" (1 Pietro 2:6); "...promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto" (2 Pietro 2:19); "Gesù rispose loro: «In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato" (Giovanni 8:34); "...di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita" (Luca 1:74-75).


4. E poiché le autorità che Dio ha ordinato e la libertà che Cristo ha acquistato non sono intese da Dio per distruggere, ma per sostenersi e per preservarsi a vicenda, quelli che, con il pretesto della libertà del cristiano, si oppongono ad un'auto­rità legittima, civile od ecclesiastica che sia, o all'esercizio legittimo di questa autorità, resistono all'ordinanza di ­Dio (397). E per aver pubblicato opinioni o sostenuto principi che sono contrari alla luce della natura od ai principi conosciuti dal cristianesimo ­(riguardanti la fede, il culto, o la condotta o alla potenza della pietà, oppure opinioni o pratiche errate le quali in sé stesse o nel modo in cui vengono pubblicate o sostenute, sono nocive alla pace ed all'ordine esteriore che Cristo ha stabilito nella chiesa, essi possono essere chiamati a fornire spi­egazioni (398), e vedersi loro applicati provvedi­menti disciplinari sia per mezzo delle censure della Chiesa che dal potere del magistrato civile (399).

  • (397) "O non avete letto nella legge che ogni sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli?" (Matteo 12:5); "Siate sottomessi, per amor del Signore, a ogni umana istituzione: al re, come al sovrano; ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene ... Fate questo come uomini liberi, che non si servono della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio" (1 Pietro 2:13-14,16); "Ogni persona stia sottomessa alle autorità superiori; perché non vi è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono sono stabilite da Dio. Perciò chi resiste all'autorità si oppone all'ordine di Dio; quelli che vi si oppongono si attireranno addosso una condanna; infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l'autorità? Fa' il bene e avrai la sua approvazione, perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male. Perciò è necessario stare sottomessi, non soltanto per timore della punizione, ma anche per motivo di coscienza. È anche per questa ragione che voi pagate le imposte, perché essi, che sono costantemente dediti a questa funzione, sono ministri di Dio. Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: l'imposta a chi è dovuta l'imposta, la tassa a chi la tassa; il timore a chi il timore; l'onore a chi l'onore ... Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge" (Romani 13:1‑8); "Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità" (Ebrei 13:17).
  • (398) ­"Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette" (Romani 1:32); "Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre! ... ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù ... ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare ... Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi" (1 Corinzi 5:1,5,11,13); "Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie" (2 Giovanni 10-11); "E se qualcuno non ubbidisce a ciò che diciamo in questa lettera, notatelo, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni" (2 Tessalonicesi 3:14); "...ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti ... è un orgoglioso e non sa nulla; ma si fissa su questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contese, maldicenza, cattivi sospetti, acerbe discussioni di persone corrotte di mente e prive della verità, le quali considerano la pietà come una fonte di guadagno" (1 Timoteo 6:8,4-5); "... Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca; 11 uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno disonesto ... Questa testimonianza è vera. Perciò riprendili severamente, perché siano sani nella fede ... Ammonisci l'uomo settario una volta e anche due; poi evitalo" (Tito 1:10-11,13; 3:10); "Se tuo fratello ha peccato contro di te, va' e convincilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato tuo fratello; ma, se non ti ascolta, prendi con te ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. Se rifiuta d'ascoltarli, dillo alla chiesa; e, se rifiuta d'ascoltare anche la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano" (Matteo 18:15‑17); "...conservando la fede e una buona coscienza; alla quale alcuni hanno rinunciato, e così, hanno fatto naufragio quanto alla fede. Tra questi sono Imeneo e Alessandro, che ho consegnati a Satana affinché imparino a non bestemmiare" (1 Timoteo 1:19-20); "Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi ... Ma ho qualcosa contro di te: hai alcuni che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac il modo di far cadere i figli d'Israele, inducendoli a mangiare carni sacrificate agli idoli e a fornicare. Così anche tu hai alcuni che professano similmente la dottrina dei Nicolaiti ... Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli ... Ecco, ti do alcuni della sinagoga di Satana, i quali dicono di essere Giudei e non lo sono, ma mentono; ecco, io li farò venire a prostrarsi ai tuoi piedi per riconoscere che io ti ho amato" (Apocalisse 2:2,14,15,20; 3:9).
  • (399) "Se tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o tua moglie, che riposa sul tuo seno, o l'amico, che è come un altro te stesso, vorranno ingannarti in segreto, dicendo: «Andiamo, serviamo altri dèi», quelli che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto, dèi adorati dai popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da un'estremità all'altra della terra, 8 tu non acconsentirai, non gli darai retta; l'occhio tuo non abbia pietà per lui; non risparmiarlo, non giustificarlo; anzi uccidilo senz'altro; la tua mano sia la prima a levarsi su di lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; lapidalo e muoia, perché ha cercato di spingerti lontano dal SIGNORE tuo Dio, che vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. E tutto Israele lo udrà e temerà, e non commetterà più una simile azione malvagia in mezzo a te" (Deuteronomio 13:6‑11; "... infatti i magistrati non sono da temere per le opere buone, ma per le cattive. Tu, non vuoi temere l'autorità? Fa' il bene e avrai la sua approvazione, 4 perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai il male, temi, perché egli non porta la spada invano; infatti è un ministro di Dio per infliggere una giusta punizione a chi fa il male" (Romani 13:3-4); "Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non ricevetelo in casa e non salutatelo. Chi lo saluta, partecipa alle sue opere malvagie" (2 Giovanni 10-11); "Tutto quello che è comandato dal Dio del cielo sia puntualmente fatto per la casa del Dio del cielo. Perché infatti l'ira di Dio dovrebbe riversarsi sopra il regno, sul re e i suoi figli? Vi facciamo inoltre sapere che non si possono esigere tributi o imposte o pedaggi da nessuno dei sacerdoti, dei Leviti, dei cantori, dei portinai, dei Netinei e dei servi di questa casa di Dio. E tu, Esdra, secondo la saggezza di cui il tuo Dio ti ha dotato, stabilisci dei magistrati e dei giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo d'oltre il fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e voi fatele conoscere a chi non le conosce. Senza esitare farete giustizia di chi non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re, e lo punirete con la morte o con l'esilio, con una multa o con il carcere. Benedetto sia il SIGNORE, Dio dei nostri padri, che ha così disposto il cuore del re a onorare la casa del SIGNORE, a Gerusalemme, e che mi ha procurato la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i suoi potenti capi! Io, fortificato dalla mano del SIGNORE, del mio Dio, che era su di me, radunai i capi d'Israele perché partissero con me" (Esdra 7:23‑28); "Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un'ora, insieme alla bestia ... Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute" (Apocalisse 17:12,16-17); "In quei giorni osservai in Giuda alcune persone intente a pigiare l'uva in giorno di sabato, altre a portare, caricandolo sugli asini, grano e anche vino, uva, fichi, e ogni sorta di cose, che facevano giungere a Gerusalemme in giorno di sabato. Io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate. C'erano anche persone di Tiro, stabilite a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato, e a Gerusalemme. Allora rimproverai i notabili di Giuda, e dissi loro: "Che significa questa cattiva azione che fate, profanando il giorno del sabato? I nostri padri non fecero proprio così? Il nostro Dio fece, per questo, piombare su di noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l'ira ardente contro Israele, profanando il sabato!" Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra, prima del sabato, ordinai che queste fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato. Così i mercanti e i venditori di merci di ogni genere una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. Allora li rimproverai, e dissi loro: "Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più di sabato. Ordinai anche ai Leviti di purificarsi e venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricòrdati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia! In quei giorni vidi pure dei Giudei che avevano sposato donne di Asdod, di Ammon e di Moab. La metà dei loro figli parlava l'asdodeo, ma non sapeva parlare la lingua dei Giudei; conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo. Li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro, e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per se stessi. E dissi: "Salomone, re d'Israele, non peccò forse proprio in questo? Eppure, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio lo aveva fatto re di tutto Israele; tuttavia le donne straniere fecero peccare anche lui. Allora dovremmo forse permettervi di commettere un male altrettanto grande, e così divenire infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?" Uno dei figli di Ioiada, figlio di Eliasib, il sommo sacerdote, era genero di Samballat, il Coronita; e io lo cacciai via da me. Ricòrdati di loro, o mio Dio, poiché hanno contaminato il sacerdozio e il patto dei sacerdoti e dei Leviti! Così purificai il popolo da ogni elemento straniero, e ristabilii i vari servizi dei sacerdoti e dei Leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro" (Neemia 13:15‑30); "Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figli d'Israele, e impose a tutti quelli che si trovavano in Israele, di servire il SIGNORE, loro Dio. Durante tutto il tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire il SIGNORE, Dio dei loro padri ... e si accordarono in un patto a cercare il SIGNORE, Dio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta l'anima loro; 13 e chiunque non cercasse il SIGNORE, Dio d'Israele, doveva essere messo a morte, grande o piccolo che fosse, uomo o donna ... Il re Asa destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perché lei aveva eretto un'immagine ad Astarte; e Asa abbatté l'immagine, la fece a pezzi e la bruciò presso il torrente Chidron" (2 Cronache 34:33; 15:12-13,16); "...poi ordinò agli uomini più vigorosi del suo esercito di legare Sadrac, Mesac e Abed-Nego, e di gettarli nella fornace ardente" (Daniele 3:20); "...per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità" (1 Timoteo 2:2); "I re saranno i tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si inchineranno davanti a te con la faccia a terra, lambiranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono il SIGNORE, che coloro che sperano in me non saranno delusi" (Isaia 49:23); "In quel giorno avverrà», dice il SIGNORE degli eserciti, «che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli e non se ne farà più menzione; anche i profeti e gli spiriti immondi farò sparire dal paese. Se qualcuno farà ancora il profeta, suo padre e sua madre che l'hanno generato gli diranno: "Tu non vivrai, perché dici menzogne nel nome del SIGNORE";e suo padre e sua madre, che l'hanno generato, lo trafiggeranno perché fa il profeta" (Zaccaria 13:2-3); Leggere anche: 2 Re 23:5-6,9,20-21.





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