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163. D. Quali sono le parti di un sacramento?

R. Le parti di un sacramento sono due: l’uno un segno esteriore e sensibile, usato secondo l’ordine di Cristo stesso; l’altro una grazia interiore e spirituale in esso significata.

164. D. Quanti sacramenti ha istituito Cristo nella sua chiesa sotto il Nuovo Testamento?

R. Sotto il Nuovo Testamento Cristo ha istituito nella sua chiesa solo due sacramenti, il battesimo e la cena del Signore.

[edit] Riferimenti scritturali

  • I sacramenti non sono semplici segni o cerimonie esteriori, ma implicano anche realtà interiori spirituali. "Io vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco" (Matteo 3:11); "Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio). Esso ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo" (1 Pietro 3:21); "Giudeo infatti non è colui che è tale all'esterno; e la circoncisione non è quella esterna, nella carne; 29 ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, nello spirito, non nella lettera; di un tale Giudeo la lode proviene non dagli uomini, ma da Dio" (Romani 2:28-29).
  • Il Battesimo e la Cena del Signore sono i soli due sacramenti che il Nuovo Testamento designa come tali. "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" (Matteo 28:19); "Quando poi vi riunite insieme, quello che fate, non è mangiare la cena del Signore ... Poiché ho ricevuto dal Signore quello che vi ho anche trasmesso; cioè, che il Signore Gesù, nella notte in cui fu tradito, prese del pane" (1 Corinzi 11:20,23); "Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo: «Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati" (Matteo 26:26-28).

[edit] Commento

Quando un sacramento è usato rettamente, con fede autentica in Gesù Cristo, comporta due parti: una esteriore e sensibile, l'altra interiore e spirituale. Coloro che fanno uso dei sacramenti in modo errato, senza fede autentica in Gesù Cristo, non partecipano realmente ai sacramenti, ma solo alla loro forma esteriore o rituale, non nelle realtà spirituali dei sacramenti.

Con l'espressione "segno esteriore" il Catechismo intende un segno che sussiste nel modo esterno e materiale - l'ambito della materia, con proprietà fisiche e chimiche, esistente nella dimensione dello spazio e del tempo. Gli elementi sacramentali (acqua, pane, vino) e le azioni che li accompagnano sono "esteriori" in questo senso. Per "sensibile" intende qualcosa che può essere percepito con i sensi come vista, gusto e tatto. Gli elementi sacramentali possono essere visti, toccati, gustati: le azioni sacramentali possono essere percepite con la vista e con l'udito.

Questi elementi materiali, inoltre devono essere "usati secondo l’ordine di Cristo stesso", cioè nel modo che Cristo ha stabilito e che è riportato nelle Sacre Scritture. Le parole e le azioni devono essere in armonia con l'istituzione di Cristo. Nel Battesimo è necessaria l'acqua, ma questo non è sufficiente, ma dev'essere applicata nel nome di Padre, Figlio e Spirito Santo. Nella Cena del Signore non basta che il pane ed il vino siano condivisi ai comunicanti. È necessario fare come Cristo ha stabilito, cioè prendere gli elementi, ringraziare per essi, spezzare il pane, e dare il pane ed il vino ai comunicanti con le parole dell'istituzione.

Nel "grazia interiore e spirituale" l'interiore viene contrapposto all'esteriore e "grazia" è la controparte di "segno". La parola "grazia" qui significa l'opera salvifica di Dio per il credente e nel credente, che pure è un dono di Dio al credente. La "grazia" è ciò che il segno significa, indica, la ragione per la quale esiste quel segno. Questa grazia è chiamata "interiore" perché non esiste nel mondo fisico e materiale, ma nell'ambito del cuore", lo spirito, l'anima. Questa grazia è chiamata "spirituale" perché non incide sui sensi corporali, ma sullo spirito umano. Non è percepita dai sensi ma dal discernimento spirituale della persona rigenerata (cfr. 1 Corinzi 2:9-16).

In ogni sacramento c'è un rapporto spirituale o una "unione sacramentale" fra il segno e la cosa significata, tanto che i nomi e gli effetti dell'uno sono attribuiti all'altra (cfr. Confessione di fede, 27:2). Il Cattolicesimo romano insegna erroneamente che nel caso della Cena del Signore, il segno sia letteralmente identico alla cosa significata. Il pane diventerebbe letteralmente il corpo di Cristo ed il vino sarebbe letteralmente il sangue di Cristo. Il pane ed il vino, però, solo rappresentano il corpo ed il sangue di Cristo. Il legame o "unione sacramentale" fra il "segno esteriore e sensibile" e la "grazia interiore e spirituale" è una connessione simbolica e rappresentativa.

Oltre alla connessione simbolica, vi è una connessione strumentale fra il segno e la grazia. Cristo, infatti, ha stabilito che quando il segno esteriore è giustamente usato, con fede autentica, la grazia spirituale che rappresenta è di fatto impartita alla persona che ne fa uso con fede autentica. La grazia è trasmessa non dal sacramento in sé stesso, ma dallo Spirito Santo. Il sacramento è un mezzo di grazia stabilito da Dio e lo Spirito Santo lo onora laddove si fa un uso corretto del sacramento.

Solo due segni, il Battesimo e la Cena del Signore possono essere correttamente chiamati sacramenti (vedi D/R 162). Queste due ordinanze divine rientrano in una categoria a sé stante, avendo caratteristiche che nessun'altra sacra ordinanza possiede e quindi il termine "sacramento" è riservato solo ad essi ed a nient'altro. Solo due (e non sette, come il Cattolicesimo romano afferma erroneamente) possono essere chiamati sacramenti in maniera scritturale e teologicamente corretta.


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