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D. 109. (Continuazione) Quali sono i peccati proibiti nel secondo comandamento?

R. I peccati proibiti nel secondo comandamento sono (...) fare una qualsiasi rappresentazione di Dio, di tutto o di una delle tre persone, sia interiormente nella nostra mente, che esteriormente in un qualsiasi genere di immagine o aspetto di alcuna creatura; ogni culto reso ad essa, o a Dio in essa o per mezzo di essa (...)

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[edit] Riferimenti biblici

  • Il peccato di farsi delle rappresentazioni di Dio. "Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, 1affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna, la figura di uno degli animali della terra, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra; e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito celeste, tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli" (Deuteronomio 4:15-19); "Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana" (Atti 17:29); "...perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen" (Romani 1:21-25).
  • Rendere culto ad immagini o simulacri della divinità viola il secondo comandamento. "Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere" (Daniele 3:18); "In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi" (Galati 4:8).
  • Anche solo rendere culto al vero Dio mediante rappresentazioni visibili o immagini è una violazione del secondo comandamento. "Quando Aaronne vide questo, costruì un altare davanti al vitello ed esclamò: 'Domani sarà festa in onore del SIGNORE'" (Esodo 32:5).

[edit] Commento

E' sbagliato farsi rappresentazioni di Dio perché Dio è puro Spirito, senza forma corporea. Qualsiasi figura che volesse tentare di rappresentarlo ci darebbe solo un'idea falsa di Dio. Questo vale non solo per le rappresentazioni esteriori, ma anche a quelle interiori della mente umana. In ogni caso, il tentativo di visualizzare Dio è cosa peccaminosa e può solo falsificare o distorcere la rivelazione di Dio presentata nella Bibbia.

Secondo il Catechismo Maggiore di Westminster, sarebbe pure sbagliato farsi immagini del nostro Salvatore Gesù Cristo, perché il Catechismo interpreta il comandamento in modo tale che esso proibisce una qualsiasi rappresentazione di una delle Persone della Trinità, il che include certamente Gesù Cristo, la seconda Persona della trinità, Dio il Figlio. Sebbene oggi anche in ambienti che professano la teologia riformata, sia molto comune imbattersi in immagini che a loro dire rappresenterebbero Gesù Cristo, si tratta di uno sviluppo relativamente recente. I nostri antenati nella fede, dai Riformatori fino a 300 anni dopo, si erano astenuti diligentemente come una questione di principio, dal sanzionare o dal fare uso di immagini che rappresenterebbero Gesù Cristo. Tali immagini sono così comuni che la maggior parte della gente sembra pensare che la cosa "non faccia problema", tanto che è quasi impossibile trovare materiale per l'istruzione cristiana dei bambini che sia prova di tali rappresentazioni.

Il nostro rifiuto di farci persino delle rappresentazioni di Cristo si basa sulle seguenti osservazioni:

  • La Bibbia non ci dà alcuna informazione sull'aspetto di Cristo. Al contrario, essa insegna che non dobbiamo pensare a Lui di come fosse stato "nei giorni della sua carne", ma a com'è ora nella gloria celeste, nel Suo stato di glorificazione ["Quindi, da ora in poi, noi non conosciamo più nessuno da un punto di vista umano; e se anche abbiamo conosciuto Cristo da un punto di vista umano, ora però non lo conosciamo più così" (2 Corinzi 5:16)].
  • In quanto la Bibbia non ci presenta alcuna indicazione di come fosse fisicamente il Salvatore, tutte le rappresentazioni artistiche che abbiamo sono del tutto immaginarie e costituiscono solo l'idea che di Lui si sono fatti gli artisti. E' vero che al riguardo esiste "una tradizione". la sua fondatezza, però, è molto discutibile.
  • Le rappresentazioni del Salvatore sono state indubbiamente influenzate dal punto di vista teologico dell'artista. La tipica rappresentazione moderna di Gesù è il prodotto del "Liberalismo" del XIX secolo e ci presenta solo la figura di un Gesù gentile, sorridente e tollerante, magari con i capelli fluenti biondi, che non dice nulla del peccato e del giudizio. Molti, così, immaginano Gesù secondo i dettami di questa tradizione e non tanto da quanto la Bibbia dice di Lui. L'effetto inevitabile è poi quello di umanizzarne troppo la figura e non dire nulla della sua trascendenza.
  • Liberarsi di queste tradizioni artistiche e riaffermare i principi biblici del Catechismo è indubbiamente molto arduo ed è necessaria un'approfondita opera di educazione.

[edit] Altre questioni

Si può forse dire che le rappresentazioni di Gesù siano legittime "basta che" non si renda ad esse il culto?

Il principio stabilito dal Catechismo esclude 'un qualsiasi uso delle rappresentazioni di Gesù. Certo, esiste una differenza fra le rappresentazioni di Gesù presenti nei libri per i bambini e quelle usate nel culto delle chiese cattoliche romane. Il male del primo uso è molto minore. La popolarità di un'usanza, però, non ne giustifica la pratica. Per provare che una pratica sia giusta, è necessario che essa sia in armonia con i principi e comandi rivelati nella Parola di Dio. Semplicemente il mostrare come una certa pratica sia comune ed utile, oppure che sembri avere buoni risultati, non prova che essa sia giusta.





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