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D/R 89 - indice - D/R 91


90. D. Che cosa sarà fatto ai giusti nel giorno del giudizio?

R. Nel Giorno del Giudizio, i giusti verranno rapiti per incontrare Cristo sulle nuvole, saranno posti alla Sua destra e là verranno apertamente riconosciuti e assolti [da ogni colpa]. Si uniranno poi con Lui nel giudicare le reprobe creature angeliche ed umane. Saranno accolti in Cielo dove saranno liberati in modo pieno e per sempre da ogni peccato e miseria, colmati di indescrivibili gioie, resi perfettamente santi e felici sia nell'anima che nel corpo, in compagnia di innumerevoli santi e angeli santi, ma specialmente nella visione immediata e fruizione di Dio il Padre, del nostro Signore Gesù Cristo, e dello Spirito Santo, per ogni eternità. Questa è la piena e perfetta comunione che i membri della chiesa invisibile godranno con Cristo nella gloria alla Risurrezione e Giorno del Giudizio.

Riferimenti biblici

  • I giusti saranno rapiti sulle nuvole per incontrare Cristo. "...poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore" (1 Tessalonicesi 4:17).
  • I giusti saranno posti alla destra di Cristo. "...e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra" (Matteo 25:33).
  • Essi saranno apertamente riconosciuti ed assolti da ogni colpa. "Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è nei cieli" (Matteo 10:32).
  • I redenti su uniranno con Cristo nel giudizio degli angeli e del mondo. "Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? Se dunque il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicare delle cose minime? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare le cose di questa vita!" (1 Corinzi 6:2-3).
  • I giusti saranno accolti in Cielo. "Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo ... Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna" (Matteo 25:34,46).
  • Essi saranno pienamente liberati da ogni peccato. "...per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile" (Efesini 5:27).
  • Essi saranno pienamente liberati da ogni miseria. "E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono»" (Apocalisse 14:13).
  • Avranno gioie a sazietà. "Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno" (Salmo 16:11).
  • Essi avranno visione diretta di Dio. "Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com'egli è" (1 Giovanni 3:2); "Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto" (1 Corinzi 13:12).
  • Essi saranno nella presenza del Signore per tutta l'eternità. "...poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore. Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole" (1 Tessalonicesi 4:17-18).

Commentario

Strane e misteriose cose la Scrittura dice di coloro che, redenti in Cristo per la sola grazia e misericordia di Dio, immeritatamente entrano nella gloria della presenza di Dio in una dimensione promettente ma del tutto sconosciuta. La sequenza degli avvenimenti che li ha coinvolti sulla terra verrà a compimento: chiamata efficace, rigenerazione, ravvedimento e fede, il lungo e contraddittorio processo di santificazione ed ecco la glorificazione, quando nel momento del Ritorno di Cristo ogni cosa sarà rinnovata. Quel giorno, coloro ai quali dall'eternità Dio ha concesso la grazia della salvezza in Cristo si uniranno a Lui anima e corpo. Coloro che erano morti prima del Ritorno di Cristo e la cui anima attendeva presso di Lui, riceveranno un corpo glorioso e i redenti in vita saranno trasportati con Cristo nella stessa nuova realtà.

Non possiamo soddisfare la nostra curiosità comprendendo come tutto questo avverrà. Anche per questo "ci fidiamo" del nostro Signore che realizzerà immancabilmente le Sue promesse. Possiamo solo chiarire un poco quello che la Scrittura ci dice al riguardo e che questa domanda e risposta del Catechismo riassume.

1. La Scrittura afferma che al Ritorno di Cristo i giusti (vale a dire coloro che sono stati giustificati mediante la loro fede in Cristo) saranno "rapiti sulle nuvole" per incontrare Cristo "nell'aria" e stare per sempre con Lui. Questo avverrà sia per "i morti in Cristo" (che saranno resuscitati) che per i credenti che in quel momento saranno in vita (1 Tessalonicesi 4:17). Non ci è possibile spiegare esattamente come questo avverrà: sicuramente l'onnipotenza di Dio troverà modo di realizzarlo e saperlo ci basta. Il Giorno del Giudizio, in ogni caso, segnerà l'inizio di una realtà completamente nuova della quale, non avendone noi oggi mai avuta l'esperienza, possiamo a malapena immaginare. Le descrizioni che di quei avvenimenti troviamo nella Bibbia si accostano soltanto a quella realtà in termini che non possono esserci del tutto intellegibili, ma che ci guardiamo bene al mettere in questione o, peggio, deridere.

2. L'affermazione biblica che i giusti saranno posti "alla destra di Cristo" indica la loro separazione giudiziale, totale e permanente dai reprobi. Mai più e per tutta l'eternità vi sarà il benché minimo contatto o comunicazione fra queste due classi di esseri umani, i redenti e coloro che saranno giudizialmente condannati.

3. Il "riconoscimento" dei redenti significa che (a) il Signore Gesù Cristo, nella funzione di Giudice, dichiarerà pubblicamente, di fronte all'intero universo, che queste persone, perseguitate e rimproverate per aver fede in Lui, sono il Suo popolo, quello sul quale è impartito speciale amore e che Egli ha redento dai loro peccati per appartenergli come il Suo corpo spirituale; (b) che Cristo, nella funzione di Giudice, dichiarerà il Suo popolo 'non colpevole' del benché minimo peccato, e perfettamente giusti di fronte alla Legge di Dio, perché Egli stesso ha portato la colpevolezza dei loro peccati e ne ha espiato la pena, come pure perché la Sua perfetta giustizia è stata loro accreditata ("imputata") proprio come se essa derivasse da loro stessi.

4. L'affermazione che i redenti "si uniranno poi con Lui nel giudicare le reprobe creature angeliche ed umane" è presentata in 1 Corinzi 6:2-3: "Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? ... Non sapete che giudicheremo gli angeli?". Non significa che essi avranno facoltà autonoma per determinare il destino eterno delle creature umane ed angeliche, perché questa funzione spetta unicamente al Signore Gesù Cristo. I redenti verranno "associati" a Cristo e concorderanno con Lui la sentenza che Egli emetterà, pronunceranno il loro consenso, approveranno il Suo giudizio. Proprio coloro che erano stati accusati e tormentati da Satana ed insultati e perseguitati dagli empi, saranno rivendicati e questi ultimi se li ritroveranno come giudici.

5. L'affermazione che i redenti "saranno accolti in Cielo" indica il loro ingresso, sia con l'anima che con un corpo rigenerato, nel luogo e condizione di totale beatitudine. Nel tempo presente i redenti non godono di perfetta beatitudine per diversi motivi.

  • Nel presente essi non possono essere faccia a faccia con il Salvatore.
  • Infermità, debolezza, malattie e dolore impediscono i perfetto godimento di questa beatitudine.
  • La peccaminosa corruzione che rimane oggi anche nei redenti, comporta la lotta costante contro tentazioni e peccati.
  • I redenti sono circondati sulla terra da un'ambiente malvagio e miserevole e, quanto più santo diventa il credente, maggiormente egli si sente aggravato dalla presenza ed effetti del peccato nell'ambiente in cui vive.

6. Molti fattori, però, saranno mutati nella loro futura condizione:

  • Vedranno il Salvatore faccia a faccia.
  • Il loro corpo mortale, afflitto con dolore, malattia, debolezza e fatica, indosserà l'immortalità; ogni malattia, dolore e distretta terminerà per sempre, e la mortalità sarà inghiottita dalla vita.
  • La peccaminosa corruzione del loro cuore e il costante conflitto contro il peccato e le tentazioni che ne risultano, terminerà al momento della loro morte.
  • L'ambiente del Cielo sarà perfettamente santo: "E nulla di impuro, né chi commetta abominazioni o falsità, vi entrerà; ma soltanto quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello" (Apocalisse 21:27; vedi anche Apocalisse 22:15).

7. La beatitudine del Cielo sarà dovuta alla "visione immediata e godimento di Dio". Essa sarà "immediata" nel senso che i redenti vedranno Dio direttamente, senza che nulla si interponga fra loro e Dio. Qui sulla terra non possiamo vedere Dio direttamente. Vediamo solo in modo indistinto, come in un antico specchio, ma allora "vedremo faccia a faccia". Qui sulla terra vediamo Dio come Egli è riflesso nella Sua Parola ed in modo più oscuro attraverso le Sue opere. In cielo, però, avremo visione diretta di Dio.

8. Fruizione significa portare frutto. Lo scopo di un albero da frutta è quello di portare frutto. Un albero da frutto che non porta frutto non ha "fruizione", è vissuto senza attingere il fine per cui era esistito. Se paragoniamo la vita umana a quella di un albero, possiamo dire che il frutto che era destinato a portare era quello di glorificare e godere Dio. Il cristiano non può portare frutto in questo mondo se non in modo imperfetto e parziale. In Cielo, però, il cristiano raggiungerà il fine per il quale era stato creato: porterà il vero frutto di perfetta glorificazione e godimento di Dio. Questo fine è chiamato "fruizione di Dio" perché solo in perfetta comunione con Dio questo frutto può essere prodotto in una vita umana.

Altre questioni

  • Che cosa dobbiamo pensare della diffusa opinione che i redenti in Cielo saranno in ozio e faranno poco di più che suonare l'arpa?. Questa non è altro che una caricatura di ciò che la Bibbia insegna sul Cielo, basata su un'interpretazione assurdamente letterale di uno o due brani della Bibbia dal carattere simbolico. La Bibbia certifica che i redenti in Cielo saranno intensamente attivi ed in modo incomparabile rispetto alle attività e realizzazioni della vita sulla terra. Possiamo essere sicuri che "la vita che è vita davvero" non sarà certamente una vita oziosa.
  • Forse che la Bibbia in insegna che il Cielo sarà una condizione di perfetto riposo? Come potrebbe mai essere questo una condizione di intensa attività?. E' vero che la Bibbia insegna che il Cielo sarà una condizione di perfetto riposo. L'idea di "riposo", però, è collegata alla cessazione di tutto ciò che è fatica, lavoro duro ed ingrato, preoccupazioni e pesanti fardelli da portare. E' soltanto a causa della presenza del peccato nel mondo che il riposo sembra incompatibile con l'attività. Prima di cadere nel peccato, attività e riposo, per Adamo ed Eva erano simultanei. Dopo aver peccato, però, l'attività diventa "una fatica improba" a causa della maledizione che essa subisce (Genesi 3:17-19). In Cielo, però, "Non ci sarà più nulla di maledetto" (Apocalisse 22:3). In Cielo, attività e riposo non saranno più contrastanti: i redento godranno di intensa attività e perfetto riposo al tempo stesso. Logoramento e fatica saranno sconosciuti, perché saranno rimossi per sempre. Questo non significa che in Cielo l'attività sarà incessante, senza interruzione, ma che sarà sempre piacevole e sicuramente intermittente. Adamo ed Eva nell'Eden non lavoravano incessantemente. La notte ed il Sabato, anche allora, erano periodi di cessazione dalle attività consuete. L'attività, però, non aveva forza distruttiva né implicava esaurimento come dopo il peccato. Dio, dopo la Creazione è detto che "si riposò", ma non perché fosse stanco!
  • Dove sarà collocato "il Cielo" o Paradiso? La Bibbia non soddisfa questa nostra curiosità, essa però insegna chiaramente come il Paradiso sia un luogo, come risulta da Giovanni 14:1-6.

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