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D/R 58 - indice - D/R 60


59. D. Chi viene reso partecipe della redenzione operata da Cristo?

R. La redenzione è applicata in modo certo e comunicata efficacemente a tutti coloro per i quali Cristo l'ha acquistata. A suo tempo essi, mediante lo Spirito Santo, sono messi in grado di credere nei termini dell'Evangelo.

Riferimenti biblici

  • La redenzione è comunicata efficacemente a tutti coloro per i quali essa è stata acquistata. " In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria" (Efesini 1:13-14); "Tutti quelli che il Padre mi dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno ... come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore" (Giovanni 6:37-39; 10:15-16)
  • Coloro per i quali è stata acquistata la redenzione, a suo tempo sono messi in grado di credere in Lui secondo l'Evangelo. "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio" (Efesini 2:8); "Siccome abbiamo lo stesso spirito di fede, che è espresso in questa parola della Scrittura: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo, perciò parliamo" (2 Corinzi 4:13).
  • Cristo prega per coloro per i quali ha acquistato la redenzione. "Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi" (Giovanni 17:9).
  • Coloro per i quali è stata acquistata la redenzione, a tempo debito sono aggiunti alla chiesa. "...lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati" (Atti 2:47).
  • Affinché una persona sia salvata dall'Evangelo, il suo cuore deve essere "aperto" dal Signore. "Una donna della città di Tiatiri, commerciante di porpora, di nome Lidia, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo" (Atti 16:14).
  • Dio conosce esattamente chi siamo i Suoi eletti, coloro per i quali è stata acquistata la redenzione ed ai quali a suo tempo essa è applicata. "Una notte il Signore disse in visione a Paolo: «Non temere, ma continua a parlare e non tacere; perché io sono con te, e nessuno ti metterà le mani addosso per farti del male; perché io ho un popolo numeroso in questa città». Ed egli rimase là un anno e sei mesi, insegnando tra di loro la Parola di Dio" (Atti 18:9-11).

Commento

Capita talora di vedere delle belle case nuove che rimangono vuote per lungo tempo. I motivi possono essere molti: non sono state affittate o comprate a causa del prezzo troppo alto, perché sono scomode, o per motivi burocratici o altro. Il costruttore le ha edificate ma nessuno ha scelto di abitarle. Immaginate che alcune di esse le voglia offrire gratuitamente ma che, ciononostante, molte rimangano comunque non occupate. Che delusione per l'investitore! Altre case sono state iniziate, ma sono rimaste incompiute per mancanza di fondi, come illustra una parabola di Gesù: "Chi di voi infatti, volendo edificare una torre, non si siede prima a calcolarne il costo,per vedere se ha abbastanza per portarla a termine? Che talora, avendo posto il fondamento e non potendola finire, tutti coloro che la vedono non comincino a beffarsi di lui, dicendo: "Quest'uomo ha cominciato a costruire e non è stato capace di terminare" (Luca 14:28-30).

Si potrebbe paragonare il Signore Gesù al costruttore di una casa, anzi, di un intero villaggio. Quelle Sue case non sono in vendita o in affitto, ma sono generosamente offerte in uso gratuito. Esse sono state debitamente terminate, compiute. Sono pronte e fornite di tutto l'occorrente per viverci. A chi sono destinate? Alcuni immaginano che quelle case siano offerte a chiunque voglia, decida di venirci ad abitare. Il Signore, pubblicata l'offerta, aspetta la decisione della gente. Molte di quelle case, però, frutto dei Suoi sacrifici, rimarranno vuote: infatti molti rifiutano l'invito. Che delusione! Qualcuno potrebbe persino beffarsi di Cristo e dirgli: "A che ti è servito morire in croce? Guarda quanta gente rifiuta la tua offerta! Il tuo vangelo non è abbastanza persuasivo! Devi proprio cambiare strategia!".

È così? No, non è così. La Scrittura afferma che "le case" costruite e preparate dal Signore Gesù, non sono destinate a "chiunque". È il Signore Gesù, nella Sua sovranità e per il Suo beneplacito, che decide chi le andrà ad abitare, per chi esse sono state costruite. Le case non rimarranno vuote. Esse saranno occupate da coloro per i quali sono destinate: questo è certo e sicuro. Gesù disse: "Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi" (Giovanni 14:2-3). La cosa è certa, non rimarrà un fatto imponderabile, "in sospeso", un "forse", bontà nostra...

Questo è il punto che vuole evidenziare la risposta alla domanda di oggi del nostro Catechismo. La redenzione è applicata in modo certo e comunicata efficacemente a tutti coloro per i quali Cristo l'ha acquistata. A suo tempo essi, mediante lo Spirito Santo, attratti dal Cristo, verranno e saranno messi in grado di credere nei termini dell'Evangelo.

Nella Sua vita, morte e risurrezione, Cristo ha realizzato la redenzione, il ricupero, di una parte dell'umanità, coloro ai quali Dio ha concesso la grazia della salvezza. Sono coloro che le Sacre Scritture chiamano "gli eletti","il Suo popolo", "le Sue pecore", "la Sua chiesa", "il Suo corpo", "coloro che ha preconosciuto" ecc. Sono quelli che Cristo "si è acquistati" sottraendoli immeritatamente alla condanna che l'intera umanità merita e riceve. Cristo l'ha fatto pagando un prezzo altissimo: versando il Suo sangue in sacrificio, offrendo per loro l'intera Sua vita. Coloro per i quali la redenzione è stata procurata ne entreranno sicuramente in possesso.

Quanti sono coloro ai quali Dio ha concesso la grazia salvandoli in Cristo? A questa domanda il libro dell'Apocalisse risponde: "Una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue" (Apocalisse 7:9).

La Scrittura, così, insegna che gli eletti sono: (1) Un numero definito di persone, non l'intera umanità, ma una sua parte; (2) un numero molto grande di persone, innumerevoli; (3) un numero che a noi non è dato di conoscere ma ben conosciuto da Dio, determinato fin da prima della creazione del mondo stesso.

Sebbene sia oggi un'idea popolare, Cristo non ha acquistato la redenzione "per tutti" nel senso che molti immaginano e che includerebbe "ogni essere umano". Non è questo che la Bibbia insegna e un tale concetto è respinto dalle Confessioni di fede e dai Catechismi della Riforma. Esso, infatti, rispecchia presupposti umanistici che fanno equivocare alcune espressioni della Scrittura. La Scrittura afferma chiaramente che Cristo ha dato la Sua vita per quelli che Gli appartengono, "le Sue pecore", "il Suo popolo", da distinguersi nettamente dalla massa dell'umanità che descrive come condannata e perduta. Quando la Bibbia dice: "Egli è morto per tutti" (2 Corinzi 5:15), essa non intende dire "per tutti indistintamente", ma "per ogni tipo di persone" oppure "per tutti i credenti", "per tutti gli eletti". Nella Bibbia, il termine "tutti", o "il mondo" non significa tutti gli individui del mondo senza distinzione, com'è facile verificare consultando questi testi biblici: Luca 2:1; Atti 19:27; Marco 1:32; Atti 4:21; Giovanni 12:19.

Altrettanto sbagliato è dire: "Dio dà a tutti la possibilità, l'opportunità, di essere salvati". L'opera di Cristo non è un'opera che sia lasciata incompleta, incompiuta, come se Dio non avesse sin dall'inizio stabilito ogni cosa e solo aspettasse che le creature umane decidano liberamente. Cristo non è morto dicendo: "Speriamo che quel che faccio serva a qualcosa", "speriamo che molti colgano l'opportunità che io offro loro", né Egli muore deluso perché uno dei ladroni in croce non si sia convertito, o i suoi aguzzini non abbiano capito come il centurione romano che dice: "Veramente quest'uomo era giusto". Gesù muore dicendo: "E' compiuto", vale a dire ho realizzato compiutamente ciò che ero venuto a compiere. Tutti coloro che il Padre mi ha affidato saranno salvati: "Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta" (Giovanni 17:12). Coloro che sono stati affidati a Cristo sono salvati. Tutto è stabilito, anche il tradimento e la perdizione di Giuda. La redenzione operata da Cristo è certamente ed efficacemente applicata a tutti coloro per i quali era stata intesa.

L'applicazione della redenzione non dipende dalla volontà umana o da condizioni incerte che Dio si aspetta che noi si esegua, e questo per rendere efficace la morte di Cristo. Di fatto è la redenzione che pone gli eletti in condizione di credere in Cristo "nei termini dell'Evangelo". Noi, infatti, non siamo per natura disposti a credere in Cristo ma ne siamo piuttosto avversi. È l'opera rigenerante dello Spirito Santo in coloro che sono destinati alla grazia che rende la fede possibile. La fede stessa diventa così conferma dell'elezione, la manifestazione temporale di ciò che è stato deciso nell'eternità.

Siamo consapevoli di come la prospettiva riformata capovolga così interamente e contraddica le opinioni della stragrande maggioranza dei cristiani moderni di ogni raggruppamento sulla questione della salvezza. Non è, però, l'opinione o l'approvazione della maggioranza che stabilisce quale debba essere la dottrina cristiana, ma le Sacre Scritture, lette in modo libero da pregiudizi e in armonia con la loro concezione del mondo. Noi siamo persuasi che esse siano state spiegate correttamente nell'ambito della tradizione agostiniana e calvinista e quindi le proclamiamo apertamente quale che sia il numero dei suoi attuali sostenitori e checché ne dicano i suoi avversari.

Approfondimenti

Si veda questo articolo sulla redenzione limitata o particolare. .

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