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53. In che modo Cristo è stato esaltato nella Sua Ascensione?

Cristo è stato esaltato nella Sua Ascensione nel fatto che, dopo essere apparso spesso dopo la Sua Risurrezione, ed avere conversato con i Suoi apostoli, parlando loro delle cose che riguardano il Regno di Dio, e dopo aver dato loro il mandato di predicare l'Evangelo a tutte le nazioni, quaranta giorni dopo la Sua Risurrezione, Egli, nella nostra natura, e come nostro Capo, trionfando sui nemici, visibilmente è salito nel più alto dei cieli, per ricevervi doni per gli uomini, per elevarvi le nostre aspirazioni, e per prepararci un luogo. Là Egli risiede e continuerà ad essere fino alla Sua seconda venuta alla fine del mondo.

Contents

Riferimenti biblici

  • Cristo appare ai Suoi apostoli dopo la Sua risurrezione. "Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio. Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me" (Atti 1:3-4).
  • Il Grande Mandato di predicare l'Evangelo a tutte le nazioni. "Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente" (Matteo 28:19-20).
  • Cristo ascende al Cielo come nostro Capo. "...dove Gesù è entrato per noi quale precursore, essendo diventato sommo sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedec" (Ebrei 6:20).
  • Il resoconto dell'Ascensione di Cristo: il Suo scopo nell'ascendere, ricevere doni per gli uomini. "Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo»" (Atti 1:9-11); "Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa" (Efesini 4:10); "Tu sei salito in alto, portando prigionieri, hai ricevuto doni dagli uomini, anche dai ribelli, per far qui la tua dimora, o SIGNORE, Dio" (Salmo 68:18).
  • Lo scopo di Cristo nell'ascendere: elevarvi le nostre aspirazioni. "Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra" (Colossesi 3:1-2).
  • Cristo è asceso al Cielo per preparare un posto per il Suo popolo. "Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi;" (Giovanni 14:3).
  • Cristo deve rimanere in Cielo fino al Suo ritorno. "...che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti" (Atti 3:21).

Commento

La risurrezione di Gesù dai morti è la verità fondamentale dell'Evangelo cristiano (1 Corinzi 15:13-19). Capita però spesso che i racconti della Risurrezione mettano un poco in ombra quelli dell'Ascensione. L'avvenimento dell'Ascensione, però, è altrettanto importante, facendo parte della catena inscindibile di quei fatti che riguardano la vicenda di Gesù di Nazareth, che confessiamo essere l'eterno Figlio di Dio, il Cristo, l'atteso Salvatore, fattosi uomo per noi. Tutti questi fatti devono essere ben conosciuti da ogni cristiano degno di questo nome e il loro significato essere ben chiaro.

Anche in questo caso, parlare di fatti soprannaturali che solo anime risvegliate possono accogliere e valorizzare, vuol dire incontrare inevitabilmente la derisione e l'incredulità del mondo. Questo è vero in ogni epoca, benché oggi sia particolarmente arduo presentare in modo credibile ciò che, sul Cristo, autorevolmente ci trasmette il Nuovo Testamento. La forma mentis contemporanea, infatti, impregnata com'è di materialismo "scientifico", non ammette nulla che non sia "verificabile" dai "sapienti" di questo mondo. In presenza, poi, di contraffazioni di ogni tipo, la maggior parte della gente tende a non credere più a nulla, salvo poi a cadere vittima dei raggiri dei propagandisti più abili. Senza farcene minimamente intimidire, però, perseveriamo a presentare (senza cedere alla tentazione di adattare e re-interpretare) il Cristo com'è proclamato e spiegato dal Nuovo Testamento, "la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre" (Giuda 3), il "vangelo eterno" (Apocalisse 14:6), "sia che ti ascoltino o non ti ascoltino" (Ezechiele 3:11), consapevoli che "chi è da Dio ascolta le parole di Dio" (Giovanni 8:47).

Annunciata dai profeti

Secoli prima della nascita del Salvatore, Davide profetizzava l'Ascensione di Gesù quando il Signore sarebbe stato posto sul trono alla destra di Dio Padre (Salmo 110:1). Non c'è Salmo che sia più frequentemente citato nel Nuovo Testamento di questo - un'indicazione dell'importanza dell'avvenimento. Proprio quando i discepoli di Gesù stavano cercando di capire il senso dell'annunciata morte di Gesù, Egli stesso dice loro apertamente che sarebbe tornato al Padre (Giovanni 14:12). Inoltre, durante lo stesso processo di fronte al Sinedrio israelita, Gesù annuncia al sommo sacerdote in carica: "«Tu l'hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo»" (Matteo 26:64). L'Ascensione di Gesù era uno dei test della credibilità profetica di Cristo.

Realizzata da Dio

Per cinque volte gli scrittori del Nuovo Testamento fanno uso del termine greco "analambano" ("prendere su") per descrivere l'Ascensione di Gesù (Marco 16:19; Atti 1:2,11,22; 1 Timoteo 3:16). In ciascuno dei casi il verbo è una voce passiva, che esprime, cioè l'oggetto di un'azione diretta da parte di Dio.

Una realtà storica

L'Ascensione di Gesù presenta un problema per gli avversari del Cristianesimo. Se Gesù non era veramente risuscitato dai morti, o se era sopravvissuto in qualche modo alle prove del Calvario e sarebbe morto solo più tardi altrove, certamente i Suoi nemici avrebbero vigorosamente cercato di impossessarsi del suo corpo per smentire il racconto della risurrezione. Con un tale "trofeo", il cristianesimo sarebbe stato soppresso sul nascere. Questi sforzi, però, se avvenuti, erano vani. La mancanza di prove in quel senso indirettamente appoggia il racconto dell'Ascensione. Un corpo terreno era introvabile. Gli apostoli stessi testimoniano dell'Ascensione del Salvatore (Atti 1:9-11). Il racconto che ne fa Luca era frutto di attente ricerche (Luca 1:3; 24:51), per non dire la guida dello Spirito. Marco, che aveva scritto sotto la tutela di Pietro (Eusebio, storia ecclesiastica, 2:15) prende pure nota dell'Ascensione (Marco 16:19), ed il racconto è preso per scontato nell'[equilibrio del Nuovo Testamento (Atti 2:33; Efesini 4:8-10; Filippesi 3:20; Colossesi 3:1; 1 Timoteo 3:16; 1 Pietro 3:22). Al tempo del suo martirio, a Stefano è pure permesso di vedere il Cristo asceso al cielo ed il suo rivolgersi a Lui (Atti 7:55-60). E' significativo che il resoconto di Luca sull'episodio dell'Ascensione (Atti 1:9-11) consumi solo 63 parole nel Nuovo Testamento greco. Questa brevità dimostra come l'avvenimento fosse preso per scontato e non dibattuto fra i primi cristiani, e come pure non vi sia stato alcun impulso ad espandere "giornalisticamente" la cosa.

Il suo significato durevole

Vi sono diversi punti dottrinali significativi connessi con l'Ascensione di Cristo

1. L'Ascensione di Cristo è parte integrale dell'affermazione che Cristo è "il Signore", il quale ha diritto di esercitare "ogni autorità" (Matteo 28:18; Efesini 1:20-23)- A Pentecoste, dopo aver proclamato la Risurrezione e l'Ascensione, Pietro afferma: "Sappia dunque con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso" (Atti 2:36). Notate qui il "dunque".

2. La discesa dello Spirito Santo il giorno di Pentecoste è resa possibile proprio dal Cristo asceso al cielo (Matteo 3:11; Atti 1:5; 2:33). Questo avvenimento soprannaturale autentica il fatto delle circostanze di quel giorno, lo stabilirsi della chiesa cristiana, come un'iniziativa di Dio stesso. Ciò che nasce e si consolida quel giorno non è stato messo su ad arte dai discepoli, ma è stabilito da Dio.

3. Il Cristo asceso mette in grado i primi discepoli di manifestare doni miracolosi, attraverso i quali la volontà di Dio sarebbe stata rivelata e poi preservata per iscritto (cfr. Efesini 4:10ss). L'attuale disponibilità di questi documenti storici ci permette di "mettere alla prova" la loro credibilità, di trovarli degni di fiducia e felicemente di ancorarvi la nostra speranza.

4. L'Ascensione di Cristo in cielo rivela chiaramente che, contrariamente alle aspettative degli israeliti di allora (e persino dei discepoli sviati) che la missione del Signore in questo mondo, non era politica, quella di sconfiggere l'impero romano e stabilire un'amministrazione terrena e politica simile a quella di Davide (cfr. Giovanni 6:15; 18:36; Atti 1:6). I moderni millenaristi farebbero bene ad imparare quest'importante verità. Lo scopo di Cristo nell'ascendere: elevarvi le nostre aspirazioni ultime. "Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra" (Colossesi 3:1-2). Cristo è asceso al Cielo per prepararvi un posto per il Suo popolo. "Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi;" (Giovanni 14:3).

5. L'Ascensione di Cristo dimostra il modo in cui Cristo tornerà. Cristo deve rimanere in Cielo fino al Suo ritorno. "...che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti" (Atti 3:21). I discepoli "guardavano" Gesù scomparire fra le nuvole (Atti 1:11 ss). Il verbo tradotto con "guardare" (theaomai) è usato 24 volte nel Nuovo Testamento e mai in senso figurativo. Essi vedono letteralmente Cristo salire. Inoltre, Luca mette in rilievo come "nella medesima maniera", cioè in forma visibile, il Signore tornerà. La combinazione di questi elementi indica chiaramente che la seconda venuta del Salvatore sarà letterale. Questo elimina la nozione spuria che si tratti di un ritorno metaforico attraverso altri eventi o persone. Eppure, chi sostiene l'idea dell'"escatologia realizzata" sembra pensarla diversamente. Le espressioni di Luca pure eliminano la teoria che la prossima "venuta" del Signore sarà un "rapimento" invisibile, come sostengono i dispensazionalisti.

6. L'Ascensione di Gesù ci comunica la fiducia che noi di fatto abbiamo un Sommo Sacerdote celeste che, "coronato di gloria e di onore" (Ebrei 1:13; 2:7,9) vive per sempre per intercedere per noi (Ebrei 7:25; 1 Giovanni 2:1-2). Il concetto di un Sommo Sacerdote celeste è il tema di fondo della Lettera agli Ebrei.

7. L'Ascensione contraddice l'idea che il nostro destino eterno sarà su una "terra glorificata", come si sente talvolta affermare. Gesù entra nella dimensione celeste come precursore, per noi "inaugurando una via nuova e vivente" (Ebrei 7:20). Questa via non porta ad una realtà "terrestre". La terra non è il cielo (Matteo 6:19-20).

8. Cristo ascende al cielo come Capo della Sua chiesa. L'Ascensione di Cristo mette in rilievo che ai cristiani è affidata la responsabilità di compiere la Sua volontà sulla terra mentre Egli regna in cielo. Le ultime parole del Maestro sono il mandato di fare discepoli fra tutte le nazioni (Matteo 28:18-20; Marco 16:15-16; Luca 24:47). Nella parabola dei talenti Gesù parla di un Signore che affida ai Suoi servitori il compito di "far fruttare" i Suoi beni. Chi non lo fa viene considerato suo "nemico" (vedasi Luca 19:12-27; cfr. Matteo 25:30). Il Signore non usa altri "piedi" per andare, né altre "lingue" per parlare se non le nostre. Questo tesoro è posto in "vasi di terra" (2 Corinzi 4:7). Dobbiamo onorare la responsabilità che ci è stata affidata.

Approfondimenti

"Sebbene Cristo abbia incominciato a manifestare la propria gloria e la propria potenza alla risurrezione, spogliandosi della condizione servile propria della vita mortale e dell'ignominia della croce, tuttavia ha veramente manifestato il proprio dominio quando è salito al cielo. È questo che l'Apostolo intende quando dice che egli è salito per adempiere ogni cosa (Ef. 4.10) : con una apparente contraddizione di termini indica esservi un consenso tra le due affermazioni, dato che Gesù Cristo si è allontanato da noi in modo da esserci ancora più utile di quando soggiornava sulla terra, dove abitava in una sede inadeguata. Per questo motivo san Giovanni, dopo aver ricordato che Gesù Cristo invita chi ha sete a bere l'acqua di vita, aggiunge poi che lo Spirito Santo non era ancora stato dato perché Gesù Cristo non era ancora stato glorificato (Gv. 7.37-39). Il Signore stesso lo ha dichiarato ai suoi discepoli: "Vi è utile che io me ne vada, perché se non me ne vado il Consolatore non verrà affatto ", (Gv. 16.7). Egli consola i suoi discepoli del dolore che avrebbero potuto provare, per la sua assenza corporale, dichiarando che non li lascerà orfani ma ritornerà a loro, in modo invisibile ma migliore; allora infatti avranno la conoscenza del dominio che gli è dato e dell'autorità che eserciterà e questo sarà sufficiente per loro non solo a vivere ma anche a morire bene e felicemente. Infatti constatiamo che ha sparso le grazie del suo Spirito più largamente, ha affermato più solennemente la sua sovranità, ha manifestato più evidentemente la sua potenza, sia aiutando i suoi che abbattendo i nemici. Ricevuto nel cielo ci ha privati della sua presenza fisica (At. 1.9) ma non ha cessato dall'assistere i credenti che ancora camminano sulla terra ed anzi governa il mondo con una potenza ancor più diretta che nel passato. La sua promessa di essere con noi fino alla fine del mondo (Mt. 28.20) ' è stata dunque realizzata per mezzo della sua ascensione: come il corpo è stato innalzato su tutti i cieli, così la sua forza effettiva si è estesa al di là di tutti i limiti del cielo e della terra" (Giovanni Calvino, Istituzione, 2:15:14).


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