Catmagwest021
From Diwygiad
21. L'essere umano ha continuato ad essere nella condizione in cui Dio all'inizio l'aveva creato?
R. I nostri progenitori, essendo stati dotati di libera volontà, su istigazione (tentazione) di Satana, hanno trasgredito il comandamento che Dio aveva loro dato di non mangiare del frutto proibito. Per questo sono decaduti dallo stato di innocenza in cui erano stati creati.
Riferimenti biblici
- Il racconto storico della caduta del genere umano. "La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi ad entrambi e s'accorsero che erano nudi; unirono delle foglie di fico e se ne fecero delle cinture. 8 Poi udirono la voce di Dio il SIGNORE, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l'uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il SIGNORE fra gli alberi del giardino. ... Dio il SIGNORE disse alla donna: «Perché hai fatto questo?» La donna rispose: «Il serpente mi ha ingannata e io ne ho mangiato»" (Genesi 3:6-8, 13).
- L'umanità creata retta, ma più tardi cade in peccato. "Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi" (Ecclesiaste 7:29).
- La caduta avviene per tentazione di Satana. "Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo" (2 Corinzi 11:3).
- La caduta è stata un preciso avvenimento implicante un particolare agente. "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato..." (Romani 5:12).
- Eva è stata ingannata, ma Adamo pecca senza essere ingannato. "...e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione" (1 Timoteo 2:14).
Commento
L'essere umano non si trova oggi nella condizione in cui era stato creato da Dio. Contrariamente a quanto oggi comunemente è fatto credere dall'ideologia evoluzionista, l'umanità non si sta evolvendo da una "condizione bruta" ad una condizione sempre più avanzata, non sta "migliorando". Se innegabilmente esiste un'evoluzione ed un "miglioramento" a livello tecnologico e culturale, l'essere umano, dal punto di vista morale e spirituale, rimane moralmente e spiritualmente lo stesso, vale a dire corrotto, essenzialmente disfunzionale, degenerato rispetto alla condizione primigenia in cui era stato creato da Dio e di cui la Bibbia ci parla. Di questa condizione primigenia ottimale rimangono in varie culture, al di fuori dalla rivelazione biblica, solo delle significative tracce presenti negli antichi racconti mitologici di varie culture, come pure nel fondo della coscienza umana che intuisce e "sa" che, per quanto voglia negarlo, deve essere così. Di fatto,ogni tentativo di fare "migliorare" l'essere umano, con le nostre sole nostre risorse ed aspirazioni, è destinato al fallimento. Ogni aspirazione umana, da questo punto di vista, viene regolarmente frustrata. Se non fosse per l'azione provvidenziale di Dio che, per amore del Suo popolo, la preserva fino al compimento dei Suoi propositi in Cristo, l'umanità si sarebbe già da tempo autodistrutta, estinta. Per questo motivo pure "ritarda" l'esecuzione del giusto giudizio di condanna di Dio sull'umanità.
Con il suo particolare stile letterario, il libro della Genesi, a partire dal terzo capitolo, ci rivela i tratti e le conseguenze della Caduta dell'umanità dalla sua ottimale condizione primigenia, la sua graduale corruzione morale e spirituale. Scriviamo Caduta con la prima lettera maiuscola per indicare un preciso avvenimento ed un concetto biblico dalle precise caratteristiche.
Il racconto della Caduta come ci viene presentato dalla Genesi, è spesso considerato oggi, anche in circoli cristiani, non come un avvenimento storico, ma come una spiegazione mitologica dell'origine dell'alienazione dell'essere umano da Dio, del peccato e della morte. Secondo questa interpretazione, Adamo ed Eva non sarebbero personaggi storici, né esisteva alcun letterale albero della vita e della conoscenza del bene e del male. Si tratterebbe, in ultima analisi, a dire di molti, di una fantasia poetica, di una favola didattica.
Per la mentalità moderna, influenzata dal razionalismo e dallo scientismo, il racconto della Genesi appare, così, come "ingenuo" e "primitivo", benché, si ammette, rappresenti in modo psicologicamente accurato, fenomeni che innegabilmente fanno parte del "carattere" dell'umanità di ogni tempo e paese: orgoglio, ambizione ad essere dio e legge a sé stessi, tentazione, le disastrose conseguenze di scelte sbagliate ecc. Benché questo racconto ci ponga di fronte a questioni di difficile soluzione (soprattutto in palese contraddizione con quanto la cultura moderna ritiene vero ed indiscutibile, sulla base dei propri presupposti filosofici) e non soddisfi molte nostre curiosità, i cristiani che vogliono essere fedeli al messaggio del Nuovo Testamento ne accolgono per fede la storicità e la verità. Essi credono che questo racconto ci parli di fatti veri, le cui conseguenze noi stiamo a tutt'oggi indubbiamente vivendo.
Molti ne sono i motivi:
- Il racconto stesso fa parte di un libro di avvenimenti storici ed è molto più naturale considerarlo in omogenea continuità con gli avvenimenti storici che descrive nei capitoli successivi.
- Il nostro Signore Gesù Cristo lo considerava un racconto vero e storico. Egli stesso si riferiva ad Adamo ed Eva come a personaggi veramente esistiti. Cita, ad esempio, Genesi 2:24 per spiegare l'istituzione del matrimonio.
- Se il racconto della Caduta di Genesi 3 non fosse un fatto storico, allora l'argomentazione di Romani 5:12-21 sarebbe priva di significato e di valore, perché presume il carattere storico del racconto della Caduta. Dato che Romani 5:12-21 è parte essenziale dell'argomentazione dell'Apostolo nell'intera epistola, dobbiamo concludere che dato che l'epistola ai Romani è Scrittura infallibilmente ispirata, il racconto della Caduta in Genesi 3 deve essere considerato registrazione di un fatto storico.
In realtà la prospettiva moderna ci porterebbe alla negazione completa della verità della fede cristiana oppure alla sua radicale revisione, conducendo quindi ad "un altro" Evangelo.
La risposta del Catechismo alla domanda 21 mette così in evidenza:
- Il fatto che i nostri progenitori siano stati dotati della capacità di valutare la situazione in cui si trovavano (ciò che Dio aveva loro comandato e proibito) e la libertà di operare delle scelte.
- Il fatto dell'effettiva possibilità, determinata da Dio, di patire le conseguenze delle loro scelte sbagliate e dare così inizio ad una storia all'insegna dalla Caduta.
- Il fatto che le conseguenze della loro scelta sbagliata derivano dall'aver prestato ascolto, creduto e consentito alle fallaci lusinghe di una tentazione proveniente dal di fuori di loro stessi, vale a dire da una tentazione proposta da Satana.
- Il fatto che la Caduta consegue ad una trasgressione di ciò che Dio aveva chiaramente disposto, vale a dire che sia conseguenza di avere oltrepassato deliberatamente i limiti che Dio aveva posto all'agire umano (rappresentato dall'albero proibito).
- Il fatto che dallo stato di innocenza, ora l'umanità sia caratterizzata dalla colpevolezza, e quindi sia sottoposta al giusto giudizio di condanna da parte di Dio.
- Il fatto di avere incamminato l'umanità in una spirale degenerativa.
Queste dottrine di base della fede ebraica e cristiana sono espresse attraverso racconti i cui particolari lasciano aperte molte domande per le quali spesso non abbiamo risposta (tutti i nostri "Com'è possibile che..." e "Perché...?"). Essi però vengono reiterati e confermati coerentemente dal successivo insegnamento biblico, anzi, costituiscono la base di tutto l'impianto dogmatico della nostra fede. E' possibile esaminare questi dettagli e formulare delle ipotesi al loro riguardo, ma non ci è consentito allontanarci criticamente da essi senza pregiudicare la sostanza della fede cristiana come ci è stata trasmessa da Cristo attraverso i Suoi portavoce che per noi autorevolmente riportano questi fatti e la loro interpretazione nelle Sacre Scritture.
E' importante sottolineare come la Caduta e la storia umana derivante da essa, non sia stata né un errore né una sorpresa per l'Iddio creatore, ma che essa risponda ai Suoi eterni propositi. La Confessione di Fede di Westminster al riguardo afferma: "I nostri progenitori sedotti dall'astuzia e dalla tentazione di Satana, peccarono mangiando il frutto proibito. E' piaciuto a Dio, secondo il suo saggio e santo consiglio, permettere questo loro peccato, avendo deciso di usarlo alla sua propria gloria" (VI:1). La storia dell'umanità decaduta in Adamo si interseca fin dall'inizio con quella della redenzione in Cristo. .
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