Govpresb-19

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Direttive per l'ordinazione dei ministri della Parola

Essendo manifesto che nessuno può prendersi da sé l'ufficio di ministro dell'Evangelo senza essere stato legittimamente chiamato ed ordinato, e che l'opera dell'ordinazione deve essere eseguita con ogni debita cura, sapienza, serietà e solennità, umilmente noi offriamo le seguenti istruzioni, come requisito da osservare.

1. Colui che deve essere ordinato, essendo stato o nominato dal popolo o altrimenti raccomandato dal presbiterio per un qualsiasi luogo, deve indirizzarsi al presbiterio e portare con sé una testimonianza della sua accoglienza del patto dei tre regni; della sua diligenza e competenza nei suoi studi; quale grado egli abbia ricevuto all'università, e quale sia stato il tempo ivi della sua frequenza; il tutto con [il certificato del]la sua età, che dev'essere [non meno di] ventiquattro anni; ma soprattutto della sua vita e comportamento.

2. Dopo che il presbiterio ha considerato tutto questo, essi dovranno procedere ad accertare in lui la sua esperienza della grazia, e se la sua vita manifesti quella santità di vita che conviene ad un ministro dell'Evangelo; e ad esaminarlo al riguardo della sufficienza della sua istruzione, come pure a verificare le evidenze della sua vocazione al santo ministero e, in particolare, la sua giusta e diretta chiamata a quel posto.

Regole per l'esame del candidato

(1). Che il candidato sia esaminato in maniera del tutto fraterna, con mitezza di spirito e con speciale riguardo alla serietà, modestia e qualità di ciascuno.

(2). Egli sarà esaminato al riguardo della sua competenza nelle lingue originali [della Bibbia] e questo dovrà essere eseguito leggendo sia dal Testamento ebraico che greco, traducendone alcune porzioni in latino. Se si rileverà in questo una conoscenza difettosa, si investigherà più strettamente sulle altre sue competenze, soprattutto di logica e filosofia.

(3). Ci si accerterà quali autori di teologia egli abbia letto e sia più familiare e si verificherà la sua conoscenza delle basi della religione, della sua abilità a difendere la dottrina ortodossa contenuta in essa contro ogni opinione insana ed erronea, specialmente quelle diffuse al giorno d'oggi; della sua abilità ad esporre il senso e significato di quei testi biblici che gli verranno proposti, in casi di coscienza, e nella cronologia delle Scritture, come pure nella storia della Chiesa.

(4). Se non ha ancora predicato in pubblico con l'approvazione di coloro che sono in grado di giudicare, egli esporrà di fronte al presbiterio, nel tempo più appropriato concessogli, quei temi della Scrittura che gli verranno assegnati.

(5). Egli pure imposterà, in uno spazio di tempo adeguato, un discorso in latino sugli argomenti più comuni o di controversia teologica che gli siano assegnati, esibendo al presbiterio tesi che ne esprimano la somma e la capacità di difenderle.

(6). Predicherà di fronte al popolo, il presbiterio, o presenti alcuni ministri della Parola appositamente designati.

(7). Sarà considerata la proporzione dei suoi doni in rapporto al luogo al quale è stato chiamato.

(8). Oltre alla verifica dei suoi doni nella predicazione, egli sarà sottomesso ad un esame sulle premesse della durata di due o più giorni, se il presbiterio lo reputerà necessario.

(9). Per quanto riguarda chi era già stato ordinato ministro e che ora è stato trasferito ad altro incarico, egli porterà testimonianza della sua ordinazione, delle sue competenze e comportamento, verificando così che sia adatto a quel posto predicandovi e, se reputato necessario, da un'ulteriore suo esame.

3. Dopo essere stato approvato in tutto questo



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