Cfw-31

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31. I SINODI ED I CONCI­LI

1. Per il migliore governo, ed ulteriore edificazione della chiesa, vi dovrebbero essere delle assemblee, generalmente chiamate sinodi o conci­li (550).

(550) "E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione ... Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatte per mezzo di loro ... Allora gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la questione" (Atti 15:2,4,6).


2. Poiché le autorità civili possono convocare legittimamente un sinodo di ministri e di altre persone adatte con cui consultarsi e consigliarsi riguardo a questioni di religione (551), così, allo stesso modo, se le autorità do­vessero essere nemiche dichiarate della Chiesa, i ministri di Cristo, in virtù del loro ufficio, possono riunirsi in tali assemblee da soli oppure insieme a persone adatte delegate dalle chie­se (552).

(551) "I re saranno i tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si inchineranno davanti a te con la faccia a terra, lambiranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono il SIGNORE, che coloro che sperano in me non saranno delusi" (Isaia 49:23); "Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità" (1 Timoteo 2:1-2); "Giosafat, tornato che fu a Gerusalemme, stabilì anche qui dei Leviti, dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d'Israele per amministrare la giustizia del SIGNORE in Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatte per mezzo di loro.caso di controversie" (2 Cronache 19:8ss); "Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi del SIGNORE con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le celebrarono con gioia, e s'inchinarono e si prostrarono" (2 Cronache 29:30); "Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere. Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta" (Matteo 2:4-5); "Quando manca una saggia direzione il popolo cade; nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza" (Proverbi 11:14). (552) "E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione ... Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa, di scegliere tra di loro alcuni uomini da mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba: Giuda, detto Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli ... È parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere degli uomini e di mandarveli insieme ai nostri cari Barnaba e Paolo" (At. 15:2,4,22‑25).


3. I sinodi ed i concili hanno il compito ministeriale di risolvere contro­versie di fede e casi di coscienza, di stabilire regole e direttive per ordinare meglio il culto pubblico di Dio ed il governo della sua chiesa, di ricevere proteste in casi di cattiva amministrazione e con autorità risolverle. Questi decreti e delibere, se conformi alla Parola di Dio, devono essere ricevuti con riverenza e sottomissione, non solo per il loro accordo con la Parola, ma anche per l'autorità con cui vengono fatti, il che è un'ordinanza di Dio, stabilita nella sua Parola (553).

(553) At. 15:15‑31; Mt. 18:17‑20.

4. Tutti i sinodi o concili fin dai tempi apostolici, sia generali o circoscritti, possono errare ed molti hanno errato. Perciò non devono essere considerati come la regola di fede o di condotta, ma devono essere usati come un aiuto per entram­be (554).

(554) Ef. 2:20; At. 17:11; 1 Co. 2:5; 2 Co. 1:24.

5. I sinodi ed i concili non devono trattare, né fare delibere su questioni che non siano ecclesiastiche; né devono intromettersi negli affari civili che sono di competenza dello stato, se non nei casi di un'umile petizione in casi eccezionali, o di consigli per soddisfazione di coscienza se ciò viene richiesto dal autorità civile (555).

(555) Lu. 12:13,14; Gv. 18:36.





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