Catmagwest030
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+ | Oggi prevale l'idea che fra le persone sia preferibile e più vantaggioso stabilire un rapporto spontaneo, libero e disimpegnato, vale a dire un rapporto non sancito ufficialmente e regolato sulla carta. Si vede questo nella preferenza che sempre più coppie sembrano dare alla semplice "convivenza" rispetto al "legarsi" con un matrimonio formale ed ufficiale. Si ritiene che "l'amore" sia sufficiente per tenere insieme una coppia e soddisfarne le esigenze. Il vincolarsi, il "legarsi", viene considerato una soffocante ed artificiosa imposizione burocratica. Si ritiene che "quando finisce l'amore" una coppia possa molto più facilmente separarsi che dovere affrontare "le complicazioni" ed i costi del sciogliere un rapporto sancito legalmente. Si tratta, però, di una convenienza apparente. Questa moderna mentalità si basa su un un malinteso concetto di "amore" e di "libertà" che apre la strada all'arbitrio, ad ingiustizie ed al trionfo dell'irresponsabilità, dove diritti e doveri non sono garantiti e dove "la parte debole" ci rimette sempre. Tutto si basa sul soggettivismo incerto e transitorio dei sentimenti che non offre alcuna sicurezza e protezione. | ||
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Al primo patto che Dio ha stabilito con l'umanità si danno due nomi: (1) il patto della vita; e (2) il patto di opere. Esso viene definito in questi due modi in quanto l'umanità poteva guadagnare vita eterna mediante opere di ubbidienza a Dio. | Al primo patto che Dio ha stabilito con l'umanità si danno due nomi: (1) il patto della vita; e (2) il patto di opere. Esso viene definito in questi due modi in quanto l'umanità poteva guadagnare vita eterna mediante opere di ubbidienza a Dio. |
Revision as of 17:10, 9 August 2012
D. 30 Dio lascia l'umanità a perire nella condizione di peccato e di miseria?
R. Dio non lascia tutti a perire nella condizione di peccato e di miseria nella quale essi sono caduti infrangendo il primo patto, chiamato comunemente "Patto d'opere"; ma per il semplice Suo amore e misericordia, libera da essa i Suoi eletti, e li porta in condizione di salvezza mediante il secondo patto, chiamato comunemente "il Patto di grazia".
Riferimenti biblici
- Dio destina i Suoi eletti ad ottenere salvezza in Cristo. "Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo" (1 Tessalonicesi 5:9).
- L'umanità è in condizione di peccato e di miseria a causa della sua infrazione del Patto d'opere.. "Infatti tutti quelli che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: «Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica». E che nessuno mediante la legge sia giustificato davanti a Dio è evidente, perché il giusto vivrà per fede. 12 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse»" (Galati 3:10-12).
- Gli eletti sono salvati dal peccato dall'amore e dalla misericordia di Dio.. "Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, 5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna" (Tito 3:4-7).
- Non c'è speranza di salvezza sulla base delle proprie opere.. "La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No di certo; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge" (Galati 3:21).
- Essendo impossibile la salvezza per opere, Dio ha provveduto un'altro modo, mediante la giustizia di un soastituto,. "Ora però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti coloro che credono - infatti non c'è distinzione" (Romani 3:20-22).
Commento
Oggi prevale l'idea che fra le persone sia preferibile e più vantaggioso stabilire un rapporto spontaneo, libero e disimpegnato, vale a dire un rapporto non sancito ufficialmente e regolato sulla carta. Si vede questo nella preferenza che sempre più coppie sembrano dare alla semplice "convivenza" rispetto al "legarsi" con un matrimonio formale ed ufficiale. Si ritiene che "l'amore" sia sufficiente per tenere insieme una coppia e soddisfarne le esigenze. Il vincolarsi, il "legarsi", viene considerato una soffocante ed artificiosa imposizione burocratica. Si ritiene che "quando finisce l'amore" una coppia possa molto più facilmente separarsi che dovere affrontare "le complicazioni" ed i costi del sciogliere un rapporto sancito legalmente. Si tratta, però, di una convenienza apparente. Questa moderna mentalità si basa su un un malinteso concetto di "amore" e di "libertà" che apre la strada all'arbitrio, ad ingiustizie ed al trionfo dell'irresponsabilità, dove diritti e doveri non sono garantiti e dove "la parte debole" ci rimette sempre. Tutto si basa sul soggettivismo incerto e transitorio dei sentimenti che non offre alcuna sicurezza e protezione.
Questo concetto moderno di "rapporto spontaneo, libero e disimpegnato" sta agli antipodi del pensiero biblico in cui Dio stesso stabilisce il principio che qualsiasi rapporto fra le persone debba basarsi su un preciso patto sottoscritto dalle parti contraenti che stabiliscono con precisione i rispettivi diritti e doveri e si impegnano ad onorarli.
Il concetto di patto può essere considerato come il "principio architettonico" secondo il quale è organizzato tutto il messaggio delle Scritture dell'Antico e del Nuovo Testamento. Per
della Scrittura attraverso il quale
, la struttura secondo la quale il testo biblico viene organizzato.
La dottrina del patto si trova alla radice stessa di tutta la vera teologia. È stato detto che chi comprende bene la distinzione tra il patto d’opere e il patto di grazia, è un maestro di teologia. Sono persuaso che la maggior parte degli errori che gli uomini commettono riguardo alle dottrine della Scrittura, siano basati su fondamentali errori riguardo al patto della legge e della grazia.”
Al primo patto che Dio ha stabilito con l'umanità si danno due nomi: (1) il patto della vita; e (2) il patto di opere. Esso viene definito in questi due modi in quanto l'umanità poteva guadagnare vita eterna mediante opere di ubbidienza a Dio.
Dio non ha lasciato che tutti perissero per il Suo amore e misericordia. Dio, infatti, non aveva obbligo alcuno di salvare una parte dell'umanità. Egli ha voluto ed ha progettato di salvarne una parte solo a causa del Suo amore e della Sua misericordia.
Quale porzione di umanità Dio salva dal loro peccato e dalla loro miseria? Dio salva i Suoi eletti, vale a dire coloro che Egli ha scelto a questo riguardo dall'eternità affinché fossero eredi della salvezza e della vita eterna.
Forse che è ingiusto da parte di Dio salvare solo una parte dell'umanità, i Suoi eletti, lasciando gli altri a pagare le conseguenze del loro peccato? No, non è ingiusto perché Dio non deve la salvezza a nessuno. Tutti hanno peccato contro di Lui e si sono pregiudicati i loro diritti. Dio non deve nulla a nessuno, se non la loro condanna. Quando Dio sceglie di salvarne alcuni, questo avviene non perché sia obbligato a farlo, ma come un dono della Sua grazia. Certo, non è equo da parte di Dio salvarne alcuni e non gli altri, ma non ingiusto, perché Dio non ha alcun obbligo di salvare alcuno che abbia peccato contro di Lui.
Come possiamo sapere se siamo o no fra gli eletti? Non c'è alcuna scorciatoia alla certezza che noi si sia da annoverare fra gli eletti. Non lo sapremo mai cercando di sondare nei progetti e propositi segreti di Dio, quelli che Egli non ci ha rivelato. L'unico modo di saperlo è di credere in Gesù Cristo come nostro Salvatore, ravvederci dai nostri peccati ed avvalerci fedelmente degli strumenti della grazia che Dio ha stabilito. In questo modo, presto o tardi, potremo giungere alla piena certezza della nostra personale salvezza, dalla quale potremo giustamente concluderne che senza dubbio siamo fra gli eletti di Dio.
Il nome del secondo patto stabilito da Dio si chiana "Patto della grazia".
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