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La dottrina dell'ordinazione

Nessuno può prendersi da sé l'ufficio di ministro della Parola senza una chiamata legittima (60).

L'ordinazione è un'istituzione permanente della chiesa (61).

L'ordinazione è la solenne consacrazione [separazione] di una persona ad un qualche ufficio ecclesiastico pubblico (62).

Ogni ministro della Parola deve essere ordinato per imposizione delle mani e la preghiera, insieme al digiuno, da quei presbiteri predicatori ai quali essa appartiene (63).

E' conforme alla Parola di Dio e molto opportuno che coloro che stanno per essere ordinati ministri, siano designati [alla cura] di una particolare chiesa o ad altro incarico ministeriale (64).

La persona che deve essere ordinata ministro deve essere debitamente qualificata, sia per quanto riguarda la sua vita che per le sue capacità ministeriali, secondo le regole poste dall'Apostolo (65).

Dovrà essere esaminata ed approvata da coloro dai quali sta per essere ordinata (66).

Nessuno dovrà essere ordinato ministro di una particolare comunità se coloro che vi appartengono possono mostrare giusta causa per la sua non idoneità [per farne obiezione] (67).

Riferimenti biblici

  • (60) "L'uomo non può ricevere nulla se non gli è dato dal cielo" (Giovanni 3:27); "Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c'è chi lo annunci? E come annunceranno se non sono mandati? Com'è scritto: «Quanto sono belli i piedi di quelli che annunciano buone notizie!»" (Romani 10:14-15); "Il SIGNORE mi disse: «Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore" (Geremia 14:14); "Nessuno si prende da sé quell'onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso di Aaronne" (Ebrei 5:4).
  • (61) "Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni" (Tito 1:5); "Ti scongiuro, davanti a Dio, a Cristo Gesù e agli angeli eletti, di osservare queste cose senza pregiudizi, e di non fare nulla con parzialità. Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro" (1 Timoteo 5:21-22).
  • (62) "Farai avvicinare i Leviti davanti al SIGNORE e i figli d'Israele imporranno le mani sui Leviti; 11 Aaronne presenterà i Leviti come offerta agitata davanti al SIGNORE da parte dei figli d'Israele ed essi faranno il servizio del SIGNORE ... Così separerai i Leviti in mezzo ai figli d'Israele, e i Leviti saranno miei ... Ho dato in dono ad Aaronne e ai suoi figli i Leviti tra i figli d'Israele, perché facciano il servizio dei figli d'Israele nella tenda di convegno e perché facciano l'espiazione per i figli d'Israele, affinché nessuna calamità scoppi tra i figli d'Israele quando si avvicinano al santuario» ... Dopo questo, i Leviti vennero a fare il servizio nella tenda di convegno in presenza di Aaronne e dei suoi figli. Si fece ai Leviti secondo l'ordine che il SIGNORE aveva dato a Mosè a loro riguardo" (Numeri 8:10-11,14,19,22); "Pertanto, fratelli, cercate di trovare fra di voi sette uomini, dei quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico ... uesta proposta piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani" (Atti 6:3,5-6).
  • (63) "Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro" (1 Timoteo 5:22); "Dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, e aver pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto" (Atti 14:23); "Allora, dopo aver digiunato, pregato e imposto loro le mani, li lasciarono partire" (Atti 13:3).
  • (64) "Dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, e aver pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore, nel quale avevano creduto" (Atti 14:23); "Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni" (Tito 1:5); "Da Mileto mandò a Efeso a chiamare gli anziani della chiesa. Quando giunsero da lui, disse loro: «Voi sapete in quale maniera, dal primo giorno che giunsi in Asia, mi sono sempre comportato con voi..." (Atti 20:17-18).
  • (65) "Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella condanna inflitta al diavolo" (1 Timoteo 3:2-6); "Per questa ragione ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine nelle cose che rimangono da fare, e costituisca degli anziani in ogni città, secondo le mie istruzioni, quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, che abbia figli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza né insubordinati. Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono" (Tito 1:5-9).
  • (66) "Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo ... Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono irreprensibili" (1 Timoteo 3:7,10); "Non imporre con troppa fretta le mani a nessuno, e non partecipare ai peccati altrui; consèrvati puro" (1 Timoteo 5:22).
  • (67) "Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare" (1 Timoteo 3:2); "Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto" (Tito 1:7).

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