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20. In che cosa consiste l'opera provvidenziale di Dio manifestata verso le creature umane nella condizione in cui erano state create?

R. L'opera provvidenziale di Dio manifestata verso le creature umane nella condizione in cui erano state create consiste nell'averle poste in un paradiso, incaricandole di prendersene cura e dando loro la facoltà di nutrirsi del frutto della terra; facendole dominare tutte le altre creature; ordinando il matrimonio come loro necessario sostegno; accordando loro di poter essere in comunione con Lui; istituendo il Sabato; stabilendo con loro un patto di vita alla condizione di ubbidienza personale, perfetta e perpetua, della quale l'albero della vita era suggello; e proibendo loro di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, con la pena di morte se l'avessero trasgredito.

Riferimenti biblici

  • L'essere umano posto in un paradiso, ecc. "Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l'uomo che aveva formato ... Dio il SIGNORE prese dunque l'uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. Dio il SIGNORE ordinò all'uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino" (Genesi 2:8, 15-16).
  • Le altre creature poste sotto il dominio dell'essere umano. "Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra»" (Genesi 1:28).
  • Il matrimonio ordinato come necessario sostegno. "Poi Dio il SIGNORE disse: «Non è bene che l'uomo sia solo; io gli farò un aiuto che sia adatto a lui»" (Genesi 2:18).
  • Le creature umane originalmente godevano della comunione con Dio. "Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra» ... Dio li benedisse; e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra»" (Genesi 1:28; 3:8).
  • L'istituzione del patto d'opere. "Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: «Chi avrà messo in pratica queste cose, vivrà per mezzo di esse»" (Galati 3:12); "Infatti Mosè descrive così la giustizia che viene dalla legge: «L'uomo che farà quelle cose vivrà per esse» ... Eppure, la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire" (Romani 10:5; 5:14).
  • L'albero della vita. "Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male" (Genesi 2:9).
  • L'albero della conoscenza del bene e del male. "...ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai»" (Genesi 2:17).

Commento

A differenza di quanto affermano gli increduli e coloro che, in campo cristiano, accolgono le tesi del liberalismo e della critica biblica, noi accogliamo per fede che anche quanto la Bibbia afferma sulla caduta del genere umano in tutti i suoi dettagli, sia avvenuta veramente così e che non si tratti di un mito o semplicemente di un racconto simbolico e parabolico. Gesù e gli scrittori del Nuovo Testamento lo considerano veramente accaduto e su questi fatti essi impostano tutto il messaggio evangelico sulla salvezza in Gesù Cristo. Pregiudicare la storicità di questi racconti significa pregiudicare l'intero messaggio del Nuovo Testamento, il significato dell'opera di Cristo. Possiamo certo ammettere di non saper dare spiegazione a molti dettagli del racconto della Genesi, ma negarlo significa rinnegare il contenuto dell'intera fede cristiana e spiegarlo in modo diverso da quanto fa il Nuovo Testamento significa promuovere un altro e diverso vangelo, e sappiamo che un altro vangelo non sia ammissibile (vedi Galati 1).

La località esatta in cui era posto sulla terra il paradiso, o giardino dell'Eden, non è possibile determinarla. Verosimilmente era nel Medio Oriente. Alcuni studiosi credono che si trovasse all'incirca nell'attuale Armenia, vicino alle fonti dei fiumi Tigri ed Eufrate. Altri sostengono che esso si trovasse presso il delta di tali fiumi nel Golfo persico. Il nome "Eufrate" è ancora usato oggi, mentre il Tigri corrisponde all'attuale Hiddekel. Che non sia possibile identificare con certezza oggi queste località, probabilmente è dovuto all'alterazione geografica prodotta dal diluvio universale dei tempi di Noè.

Dio provvede al benessere fisico delle creature umane prima della Caduta: (1) fornendo loro di un habitat ottimale, il giardino dell'Eden; (2) fornendo loro delle attività da compiere, un lavoro soddisfacente; (3) fornendo loro del cibo adatto. La Bibbia indica come la loro dieta fosse vegetariana; pone tutte le altre creature sotto il loro dominio. Per dominio non si intende arbitrio, ma saggia amministrazione e sfruttamento in armonia con la volontà di Dio.

Dio provvede al benessere sociale delle creature umane prima della caduta, istituendo per l'uomo e la donna il matrimonio, stabilendo così la famiglia come istituzione sociale di base del genere umano.

Dio provvede pure al benessere spirituale delle creature umane prima della caduta. (1) Accordando alla creatura umana una particolare ed unica comunione con Sé; (2) istituendo il riposo settimanale del Sabato; (3) stabilendo fra l'umanità e Sé stesso un patto di opere o di vita.

Il "patto di vita" era un piano per il quale il genere umano avrebbe potuto raggiungere la vita eterna attraverso le opere, cioè attraverso la sua perfetta ubbidienza alla volontà di Dio. Questo patto era stabilito fra Dio ed Adamo in quanto rappresentante e capo dell'intero genere umano. La proibizione comportava il non mangiare il frutto dell'albero del bene e del male. Si trattava, da parte di Dio, di una prova d'ubbidienza formale. In sé stesso il frutto di quell'albero non era cattivo, dannoso, velenoso. L'unica ragione addotta da Dio era perché così Dio aveva stabilito. In ogni caso non sappiamo più di questo di quell'albero. Ogni spiegazione che si possa dare al riguardo è pura speculazione priva di fondamento. Che si tratti di una "mela" è pura leggenda popolare. Se Adamo ed Eva avessero ubbidito, avrebbero ricevuto il diritto di mangiare dell'albero della vita, avrebbero ricevuto così vita eterna e sarebbe stato per loro impossibile commettere peccati o morire. Non sappiamo quanto sia durato questo "periodo di prova", la Bibbia non ce lo dice. Si sarebbe trattato sicuramente di una prova temporanea.

La pena sancita per la disubbidienza a questa regola era la morte, in senso pieno ed inclusivo, non solo quella del corpo, ma anche quella spirituale o alienazione da Dio, una morte eterna, che la Bibbia chiama "inferno" o "seconda morte". La Scrittura dice; "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato" (Romani 5:12).

La dottrina del patto d'opere è molto importante per noi cristiani perché è parallela alla via di salvezza attraverso Gesù Cristo. Proprio come il primo uomo, Adamo, ha fatto sì che il peccato e la morte passasse a tutto il genere umano, così Cristo, "il secondo Adamo" trasmette giustizia e vita eterna. Nel patto d'opere Adamo era nostro rappresentante, nel patto di grazia il rappresentante è Gesù Cristo. Coloro chev respingono la dottrina del patto d'opere non hanno diritto alcuno di pretendere di ricevere le benedizioni del patto di grazia, perché i due sono paralleli, stanno in piedi o cadono assieme, come prova Romani 5.

Questioni supplementari

Come dovremmo rispondere a coloro che dicono che non era giusto da parte di Dio prendere Adamo come rappresentante dell'intero genere umano? Dovremmo rispondere come fa l'apostolo Paolo di fronte ad obiezioni simili: "o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?»" (Romani 9:20). Esseri umani peccatori non hanno alcun diritto di decidere se fosse o non fosse giusto che Dio facesse così. Dio è sovrano ed ha il diritto di fare quel che più gli piace con le Sue creature.


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