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From Theos Koima

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<small>...Il [[Trama#Treno|treno]] si ferma d'improvviso, svegliando brutalmente i membri del gruppo, che, addormentatisi nel vagone merci, rotolano sulle casse. Tutti si chiedono cosa sia successo o che ora sia: è impossibile che il gruppo abbia dormito tanto da non essersi accorto dell'arrivo del treno a [[Zerbst|destinazione]]. Da fuori si sente uno strano clangore: incuriositi, [[Ray Lun|Ray]], [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]], [[Kleotikitas Dalmachos|Lahral]] e [[Niana Vedir|Niana]] corrono fuori dal vagone per sapere cosa sia successo; nel frattempo, [[René Gun|René]], con la sua solita spettacolare agilità, preferisce vedere cosa stia succedendo dalla sommità del treno, e percorre di corsa tutti i vagoni sino alla locomotiva.<br>
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<small>...Dopo estenuanti lotte al fine di recuperare il [[Sacerdoti di Alexander#Mjölnnir|martello]] in grado di frantumare la statua di [[Andvari XIII]], finalmente, di fronte al sepolcro della paladina che un tempo lo possedette - [[Sacerdoti di Alexander#Agrais Kosmetas|Agrais Kosmetas]] - durante il combattimento con la sua immagine spettrale, [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]] se ne impossessa, sferrando senza pietà un colpo sul sepolcro della devota donna; e questa, in un istante, scompare; scompare dalla vista e dalla realtà, scompare dal mondo dei vivi, dei morti e della memoria. Persino [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]], che ancora trattiene sudato il martello sulle vestigia del sepolcro, che pure ne porta l'immagine ormai deturpata e spezzata, stenta a ricordare non solo le fattezze della valorosa guerriera, ma addirittura la sua presenza. [[Kleotikitas Dalmachos|Kleotikitas]] aiuta Ray a rialzarsi, mentre [[Niana Vedir|Niana]] si occupa di intrattenere i sacerdoti spettrali. Ed in un attimo, con due tonfi, anch'essi spariscono dal mondo dei ricordi, distrutti dal martello brandito da Tetsuya.<br>
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Giunti accanto ai primi vagoni, il mistero della frenata brusca si svela: una roccia enorme ha sbarrato le rotaie; tutto intorno, solo deserto. Il gruppo tira un sospiro di sollievo: è ancora mattina.<br>
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Poco dopo il loro cammino è interrotto a forza da un altro papa di Alexander, [[Sacerdoti di Alexander#Balbanes Beoulve|Balbanes Beoulve]]. Tetsuya tenta di convincere Balbanes a farlo passare, non volendo partecipare all'orrore dell'essere il definitivo distruttore della memoria una volta più del necessario.<br>
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Un gruppo di guardie sta cercando di smuovere l'enorme roccia che blocca il passaggio, ma con scarsi risultati; uno di loro batte veemente la sua spada contro la roccia, urlando ordini. D'improvviso, la roccia pare vibrare, e con essa tutta la terra intorno: si sente un suono grottesco, come ti un ruggito che riecheggia in una caverna; la sabbia intorno sembra unirsi in grandi pezzi di terreno argilloso crepato e sembra che intorno stia imperversando una grande scossa sismica. D'un tratto, grandi spuntoni di roccia emergono dalla terra violentemente, uccidendo brutalmente la maggiorparte dei soldati: quella che sembrava solo una grande roccia si rivela essere uno spaventosa [[Adamant|testuggine]] mostruosa.<br>
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Ma Balbanes non sembra affatto disposto a farli procedere ed infine, esortato da [[Niana Vedir|Niana]] e [[Kleotikitas Dalmachos|Kleotikitas]], decide di scagliare un colpo contro la statua, frantumandone metà. E subito, il riflesso di Balbanes si dimezza.<br>
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A questo punto il gruppo non può più sottrarsi allo scontro, che si rivela più duro del previsto, anche se molto noioso. Interviene nello scontro, dopo un po' di tempo, anche il [[Kurtz Rosenwinkel|Ten. Themistocles Damascio]] che, dopo aver preso con enorme cautela la mira con il suo fucile, spara un colpo micidiale e spettacolare contro la creatura, che si ritira nel guscio. Grazie a [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]], che si era proposto come esca, la creatura è adesso spostata dai binari, ed il treno può ripartire.<br>
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Con uno sguardo triste, [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]] si avvia, prima lentamente e poi di nuovo di corsa, procedendo verso la meta. Ma il dimezzato papa non demorde, l'insegue correndo per un tratto, come se l'avere una sola gamba non influisse sul modo in cui egli corra, e poi si siede, chiudendo l'occhio in concentrazione. In breve tempo una [[Magia Bianca#Sancta|luce bianca abbagliante]] si espande fino ad illuminare un'area vastissima e come delle enormi gocce di luce, questa meno luminosa, si dipartono dal suolo verso il soffitto, colpendo il gruppo e ferendolo gravemente di ustioni sacre.<br>
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A bordo c'è tensione: il [[Kurtz Rosenwinkel|Ten. Themistocles Damascio]] manda a chiamare, tramite il [[Demetria|Serg. Demetria]], a rapporto [[René Gun|René]], che risponde seguito da [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]]: giunti al vagone 21, vi è in corso una riunione tra il [[Kurtz Rosenwinkel|Ten. Themistocles Damascio]] ed altri quattro uomini: i Sottotenenti [[Squadra d'assalto#Akakios|Akakios]] e [[Squadra d'assalto#Dimitris|Dimitris]], il [[Squadra d'assalto#Silas|Sergente Silas]] ed il [[Squadra d'assalto#Gerasimos|Cap. Mag. Gerasimos]]. A seguito dei commenti negativi degli ufficiali sulle strategie di combattimento del gruppo, si discute brevemente della strategia d'assalto una volta che il treno si sarà fermato: le cinque squadre, comandata ognuna da un ufficiale, si troveranno nei primi cinque vagoni, e dovranno - facendosi strada uccidendo, se necessario - conquistare la stazione di [[Zerbst]], occuparla e mantenerla; nel frattempo, una squadra avrà preso in ostaggio i civili ed i deportati, mentre un'altra squadra starà recandosi alla centrale.<br>
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Ma, sebbene zoppicante, il gruppo non demorde e non si ferma, sino ad arrivare all'undicesima statua, la statua dell'ultimo papa di Alexander, [[Andvari XIII]], ancora inseguiti da Balbanes. Alla base della statua, il suo epitaffio, che Tetsuya e [[Ray Lun|Ray]] fissano con rammarico.<br>
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Congedati, [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]] e [[René Gun|René]] riuniscono il gruppo per prepararlo al peggio: sono momenti di grande tensione, ed il gruppo appare diviso...</small>
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Poi, la figura spettrale di Andvari si fa avanti, armata di grande spadone: sembra essere più consistente degli altri riflessi, più profonda: dentro di lui, un vero e proprio cielo stellato.<br>
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Con uno sguardo di intesa e rammarico, ed un urlo sforzato, Ray spinge il martello di [[Tetsuya Ronso|Tetsuya]] e questi sferra il decisivo colpo alla inestimabile statua, mandandola in frantumi.<br>
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E di [[Andvari XIII]] non resta più nessun ricordo...</small>

Current revision as of 00:22, 19 April 2007

Dalla Trama di Theos Koima:

...Dopo estenuanti lotte al fine di recuperare il martello in grado di frantumare la statua di Andvari XIII, finalmente, di fronte al sepolcro della paladina che un tempo lo possedette - Agrais Kosmetas - durante il combattimento con la sua immagine spettrale, Tetsuya se ne impossessa, sferrando senza pietà un colpo sul sepolcro della devota donna; e questa, in un istante, scompare; scompare dalla vista e dalla realtà, scompare dal mondo dei vivi, dei morti e della memoria. Persino Tetsuya, che ancora trattiene sudato il martello sulle vestigia del sepolcro, che pure ne porta l'immagine ormai deturpata e spezzata, stenta a ricordare non solo le fattezze della valorosa guerriera, ma addirittura la sua presenza. Kleotikitas aiuta Ray a rialzarsi, mentre Niana si occupa di intrattenere i sacerdoti spettrali. Ed in un attimo, con due tonfi, anch'essi spariscono dal mondo dei ricordi, distrutti dal martello brandito da Tetsuya.
Poco dopo il loro cammino è interrotto a forza da un altro papa di Alexander, Balbanes Beoulve. Tetsuya tenta di convincere Balbanes a farlo passare, non volendo partecipare all'orrore dell'essere il definitivo distruttore della memoria una volta più del necessario.
Ma Balbanes non sembra affatto disposto a farli procedere ed infine, esortato da Niana e Kleotikitas, decide di scagliare un colpo contro la statua, frantumandone metà. E subito, il riflesso di Balbanes si dimezza.
Con uno sguardo triste, Tetsuya si avvia, prima lentamente e poi di nuovo di corsa, procedendo verso la meta. Ma il dimezzato papa non demorde, l'insegue correndo per un tratto, come se l'avere una sola gamba non influisse sul modo in cui egli corra, e poi si siede, chiudendo l'occhio in concentrazione. In breve tempo una luce bianca abbagliante si espande fino ad illuminare un'area vastissima e come delle enormi gocce di luce, questa meno luminosa, si dipartono dal suolo verso il soffitto, colpendo il gruppo e ferendolo gravemente di ustioni sacre.
Ma, sebbene zoppicante, il gruppo non demorde e non si ferma, sino ad arrivare all'undicesima statua, la statua dell'ultimo papa di Alexander, Andvari XIII, ancora inseguiti da Balbanes. Alla base della statua, il suo epitaffio, che Tetsuya e Ray fissano con rammarico.
Poi, la figura spettrale di Andvari si fa avanti, armata di grande spadone: sembra essere più consistente degli altri riflessi, più profonda: dentro di lui, un vero e proprio cielo stellato.
Con uno sguardo di intesa e rammarico, ed un urlo sforzato, Ray spinge il martello di Tetsuya e questi sferra il decisivo colpo alla inestimabile statua, mandandola in frantumi.
E di Andvari XIII non resta più nessun ricordo...

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