Hotel Dusk Room 215

From Shark Lair

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Entreri's review

Anche sul DS è possibile avere delle belle avventure "punta e clicca" e Hotel Dusk ne è la prova.
Catapultati nel dicembre del 1979, ci si ritrova a guidare le azioni di Kyle Hyde, venditore porta a porta della compagnia Red Crown.
Uno può dire: "Ma che ci sarà di divertente in un venditore ambulante?", beh, in fondo Hyde è un venditore solo da 3 anni, prima era un valente detective dell'NYPD ed è stato costretto a lasciare il distintivo a causa di un non ben menzionato (almeno all'inizio) incidente. E poi la compagnia Red Crown non è semplicemente una ditta che vende roba inutile (beh, una mini macchina da cucire tascabile e un liquido per togliere la colla in effetti forse sono abbastanza inutili) visto che come lavoro secondario e segreto si occupa di recuperare oggetti dispersi.
Ed ecco il perchè Kyle Hyde si ritrova in una topaia come l'Hotel Dusk. C'è da recuperare qualcosa. I dettagli arriveranno insieme ad un pacco di mercanzia da "promuovere". Da qui, inizieranno una serie di coincidenze ed enigmi che porteranno Kyle a conoscere tutti i personaggi presenti nell'Hotel e a dipanare una matassa sempre più complessa che in qualche modo rende i presenti, Kyle compreso, legati tra loro in una storia iniziata parecchi anni prima.

L'ambientazione è la classica da film Hard Boiled. Un Detective solitario, asociale, con una vita ormai scivolata oltre le fogne ma che tutto sommato non molla. Hyde ha un pensiero ricorrente e vive ormai in funzione di quello, risultando scontroso e saccente con chiunque gli si pari davanti e molto cinico nei confronti della vita. Un Hotel poco più che una topaia con un proprietario burbero ed enigmatico. Avventori vari ognuno con un segreto da nascondere che gli ha cambiato la vita e che Kyle dovrà scoprire per proseguire nella storia.
La storia è interessante, alcune volte con degli interessanti colpi di scena, altre con delle rivelazioni "telefonate" ma comunque piacevole e non troppo complessa da seguire nonostante i miliardi di intrecci che saltano fuori con il passare del tempo. L'interfaccia sul DS è studiata per essere il più semplice possibile. Sul touchpad si fa tutto, ci si muove nell'hotel grazie ad una mappa dall'alto, si esaminano le stanze semplicemente cliccando sugli oggetti e si possono prendere appunti grazie alle 3 paginette di diario che Kyle si porta sempre con se. E ovviamente si risolvono gli enigmi. Enigmi comunque semplici, dall'"usa oggetto con altro oggetto" al risolvere un puzzle, dal "fai finta di compilare un modulo" al "gratta e vinci". Ci sono però alcuni puzzle che sfruttano le "caratteristiche fisiche" del DS e che la prima volta spiazzano un po'.
La grafica comunque è la parte che caratterizza di più il gioco.
L'ambiente 3D viene popolato dalle sagome molto ben fatte dei personaggi e che ricordano tantissimo in video degli A-Ha, "Take on me", ve lo ricordate? Con il personaggio ridisegnato modello fumetto in bianco e nero che vive nel mondo reale. Ecco, l'effetto è lo stesso e non stona per niente.

L'unica pecca è che la storia è assolutamente guidata, in quel momento devi fare quella cosa e punto, non puoi nemmeno prendere oggetti che ti sembrano utili ma che non ti servono in quel capitolo (vedi la fantomatica macchina da cucire tascabile... si lo so, doveva essere inutile ma non è così). Aggiungi che ogni tanto devi girare tutto l'hotel per capire cosa fare dopo aver esaurito il task precedente e ottieni il difetto più grave del gioco.

Comunque non è male, è un bel modo per passare del tempo, e scervellarsi a capire come può andare avanti la storia è molto stimolante.
Un unico consiglio se volete giocarci: Occhio a quel che fate dire a Kyle, la gente potrebbe prenderla male... e salvate spesso.

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