GEMICS 09 12 2009

From Epcs Roma Tre

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Come ad ogni lezione, abbiamo fatto un breve riepilogo delle lezioni precedenti.

Appare perchè è : c'è il passaggio dal reale alla realtà. La casa è perchè appare, noi la vediamo, la tocchiamo. Le cose appaiono perchè sono.

E' perchè appare : è la seconda alternativa. Qui abbiamo il passaggio dal per-sè all'in-sè.

Esempio: L'orizzonte è una realtà umana, una linea che stabiliamo a partire da un limite. Ha una forma di essere, è qualcosa che appare.

Questo limite per noi è fondamentale.

Ma occorre ricordare che i limiti sono nel soggetto, le cose non ingannano, sono nella totale indifferenza.

La realtà umana ha una doppia valenza, dà luogo a forme di esistenza.

E' ma non esiste --> ricordiamoci l'esempio dell'isola, fatto in precedenza.

E' perchè appare --> ad esempio, la prospettiva. Oppure la strada che si restringe.

Oppure le tradizioni. Queste cose esistono nella misura in cui l'essere umano le porta avanti all'interno del contesto sociale. Se ad esempio una lingua non viene più utilizzata da una popolazione, essa decade, muore.

Anche la lingua è una costruzione sociale, non ha un essere in-sè che le permetta di continuare ad esistere, ma ha bisogno di qualcuno che la sorregga.

Quel qulacuno siamo noi, è l'essere umano. Stesso ragionamento per i miti, le convenzioni sociali (leggi tacite),i dialetti, il gergo.

- Non decade  : appare perchè è.

- Decade : è perchè appare.

Anche la pioggia è una costruzione umana; ovviamente si intende il fatto che gli diamo un nome, e questo nome costituisce una nostra costruzione.

Tramite questi meccanismi noi differenziamo l'indifferenziato, carichiamo all'essere del fenomeno una valenza di realtà.

Ma la forma che riceve è precaria, ogni volta dobbiamo definirla nuovamente.

Non tutto ciò che non appare non è.

L'essere non dipende dalla conoscenza. Noi vorremmo cogliere le cose come sono, ma è veramente difficile discostarci dalla visione che abbiamo sempre.

L'essere non dipende dalla conoscenza.

Reale--> amorfo, atemporale e indifferenziato.

Quale forma possiede l'assoluto? Noi siamo una totalità assoluta.

Ma la nostra presenza è un assoluto relativo.

I cristiani hanno sentito la necessità di relativizzare la figura di Cristo, di renderlo umano. Per questo lo si identifica in un corpo umano.

Reale è senza possibilità di essere limitato.

Non si può raggiungere l'assoluto, neanche la libertà è un assoluto, essa per esistere deve relativizzarsi.

Nel reale abbiamo tutti i mondi possibili, siamo noi a scegliere ciò che ci interessa, che ci conviene.

Le cose non dipendono dal giudizio che noi gli attribuiamo, perchè sono inerti e restano indifferenti a tutto ciò che l'essere umano può dire di esse.

Nel momento in cui noi diamo un giudizio sulle cose umane, esse necessariamente mutano al nostro sguardo.

La temporalità non è propria delle cose, non è insita in esse, ma è umana.

Nel momento in cui noi nominiamo qualcosa, un oggetto, un fenomeno umano, in quel momento noi lo limitiamo.

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