GEMICS 22 11 2006

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Abbiamo osservato un esperimento fatto dalla Gestalt, in cui si vede un uomo che corre in una direzione, poco distante da lui si vede un'altro uomo che corre nella stessa direzione; dopo questa visione alle persone dell'esperimento viene chiesto cosa vedevano, e la risposta comune fu che vedevano "un uomo che seguiva un altro". Quest'ultima affermazione ci permette di comprendere che noi effettivamente vediamo ciò che non c'è (esempio fatto a lezione:la piantina che cresce). Perciò noi non vediamo quello che è reale, ma quello che attribuiamo al reale.

Le cose appaiono come sono? Le cose sono! Siamo poi noi a farle apparire come vogliamo,e a percepire ciò che preferiamo, attraverso la soggettività. Sartre dice: <Non esiste libro senza lettore.> Noi conosciamo solo il parziale (PER SE) e non la totalità (IN SE). Es: Albero con foglie --> noi lo vediamo e percepiamo senza foglie --> in questo modo vediamo ciò che non c'è --> poichè abbiamo inserito il fattore tempo.

Nel percepire ci proiettiamo noi nell'altro.

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