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Contents

[edit] Orari delle Lezioni A.A. 2006-2007

[edit] Contatti

[edit] Materiale didattico

[edit] Bibliografia

Programma lezioni

1. Lunedi 5 marzo Definizione di psicologia dell’educazione 2. martedì 6 marzo Rappresentazioni incrociate di insegnanti alunni Amann, cap. 6 – 7. 3. Lunedì 12 marzo Gli adolescenti: Lo sviluppo cognitivo (Piaget), Amann, cap I. 4. Martedì 13 marzo Gli adolescenti: Lo sviluppo cognitivo (T. dinamica) Amann, cap I. 5. Lunedì 19 marzo Gli adolescenti: I compiti di sviluppo Amann, cap.I 6. Martedì 20 marzo Sviluppo affettivo Gli adolescenti: peculiarità di narrazioni Amann, cap.II e III 7. 26 marzo Il metodo Gordon: presupposti teorici 8. 27 marzo Il metodo Gordon: definizione del problema 9. 2 aprile Il metodo Gordon: gestione del problema 10. 3 aprile Gordon: le barriere alla comunicazione 11. 16 aprile Il metodo Gordon: gestione del conflitto 12. 17 aprile Problemi educativi 13. Lunedì 23 aprile Riepilogo e commenti finali 14. Lunedì 7 maggio Esercitazione scritta 15. Lunedì 14 maggio Correzione e commenti elaborati


Il processo educativo si occupa

1. Dello sviluppo individuale

    2.    Dello sviluppo sociale

dal punto di vista cognitivo ed affettivo


I processi di sviluppo Implicano una migliore comprensione di sé, della realtà e delle relazioni fra sé e l’altro

“Una migliore forma di comprensione di sé rende possibile dire che stai conducendo una vita più tua” (Pippin, 2000)


1-Il processo educativo è volto a favorire la conoscenza di sé e del mondo -Incrementa la libertà personale -in modo che l’individuo possa autodeterminarsi

2-Il processo educativo è volto alla organizzazione delle conoscenze - del sé e della realtà - In modo che l’individuo possa integrarsi

I processi di conoscenza sono possibili grazie alla capacità umana di rappresentazione ed elaborazione dei dati dell’esperienza

Che possono essere definiti come schemi

Secondo Piaget la conoscenza procede attraverso un adattamento progressivo:

L’individuo procede verso forme di conoscenza sempre più complesse Le conoscenze sempre più complesse richiedono sempre nuove forme di organizzazione L’adattamento all’ambiente procede attraverso :

-L’assimilazione I dati dell’esperienza vengono incorporati nei propri schemi mentali “Il nuovo viene ricondotto al noto” -L’ accomodamento I propri schemi o rappresentazioni della realtà vengono continuamente modificati dall’esperienza

La zona di sviluppo prossimale (Vygotskij) Livelli evolutivi effettivi: ciò che l’individuo sa fare Possibilità d’imparare sotto la guida dell’insegnante capacità, potenzialità


Il processo educativo è volto: -Ad esplorare in quanto ricerca le capacità del soggetto -A potenziare in quanto cerca di trasformare le potenzialità in capacità


Funzione educativa

esplorazione potenziamento

la socializzazione assolve due funzioni -Integrazione -Partecipazione efficace alla vita sociale

-Differenziazione -Formazione dell’identità

-Senso di appartenenza -Costruzione di legami -Senso di sé -Scoperta della propria identità


Nel processo di socializzazione

Lo studente deve divenire più consapevole:  della propria auto-rappresentazione (il ruolo sociale o posizione occupata);  del contesto formativo e lavorativo in cui è inserito (la direzione verso cui si muove).

Lo studente deve agire :  Costruendo dei legami individuali e di appartenenza  seguendo le norme  impegnandosi responsabilmente


AMANN GAINOTTI, ESSERE INSEGNANTI IN CLASSI DI ADOLESCENTI
EDIZ. GUERINI, 2005

RAPPRESENTAZIONI INCROCIATE TRA INSEGNANTI E ADOLESCENTI

L’insegnante privilegia Secondo Postic (1979) -Gli aspetti cognitivi -Gli atteggiamenti morali L’allievo privilegia -Secondo Postic (1979) -Le qualità umane e relazionali dell’insegnante In particolare quegli atteggiamenti che favoriscono l’individualizzazione dei rapporti e le iniziative

Gilly (1974): “La rappresentazione reciproca maestro allievo si fonda su di un malinteso? Certe insoddisfazioni reciproche nascono dalla divergenza tra le rappresentazioni, poiché l’insegnante si colloca in rapporto alle condizioni istituzionali da rispettare, quando insegna, mentre l’allievo si colloca in rapporto alle condizioni che vorrebbe vedere riunite per poter apprendere”

OBIETTIVO

1. Individuare le rappresentazioni che gli insegnanti hanno sugli adolescenti,

           le loro caratteristiche cognitive, affettive e di comportamento.
     2. Indagare le rappresentazioni e le opinioni che gli adolescenti hanno degli insegnanti. 
                                
                                                       Soggetti: insegnanti

140 di ruolo, scuola secondaria superiore di Roma e provincia, diversi indirizzi disciplinari; 155 di ruolo e non, scuola media e superiore di Roma e provincia, diversi indirizzi disciplinari, corso SSIS 2002-2003 per il sostegno; 16 di ruolo di scuola secondaria superiore di Rieti e provincia di diversi indirizzi disciplinari, Master di secondo livello "Mediatori per l'orientamento" 2002-2003; 30 Specializzandi SSIS, Indirizzo Scienze Umane Anno 2002-2003, laureati in Filosofia e/o Storia, solo una esigua minoranza aveva esperienze di insegnamento.

                                                    Soggetti: adolescenti

 86 adolescenti (13 - 17 anni) zone Nomentano e Tiburtino  224 adolescenti (13 - 18 anni) quartiere Eur maschi e femmine, distribuiti tra le varie classi scolastiche in modo casuale, frequentanti scuole di Roma

                                                            METODO

Agli insegnanti: “Come definirebbe, attraverso una serie di 10 aggettivi di sua scelta, gli adolescenti di oggi?” Agli adolescenti: “Come definiresti, attraverso una serie di dieci aggettivi di tua scelta, i tuoi professori?”


Convergenza tra i quattro gruppi di insegnanti contattati. Gli aggettivi più frequentemente utilizzati per descrivere gli adolescenti sono di tipo negativo

                                                                Studenti

Caratteristiche Personali Stile Educativo Stress/ Fatica Nervosismo aspetto esteriore Positive Negative Gradito Non Gradito Gruppo A 24,4 16,6 22,6 23,3 10 2,2 Gruppo B 15,1 24,5 16,4 30,9 3,8 8,9


                                     RAPPRESENTAZIONI DEGLI INSEFNANTI
                                                         OBIETTIVO

1. Individuare le rappresentazioni che gli insegnanti hanno sugli adolescenti,

     le loro caratteristiche cognitive, affettive e di comportamento.

2. Relazione fra le proprie autovalutazioni e le immagini sulle condotte dei discenti

                                                Soggetti: insegnanti
    140 di ruolo, 	scuola secondaria superiore di Roma e provincia, diversi indirizzi disciplinari; 
  Indici riguardanti l’immagine dell’ insegnante /l’immagine dell’ adolescente

    Indici riguardanti l’immagine dell’ insegnante
    l’immagine dell’adolescente

a

Indici riguardanti l’immagine dell’ insegnante l’immagine dell’ adolescente

“Quando inizia approssimativamente l’adolescenza?” % Risposte 37,1 Con la pubertà 31,4 A 12 anni 26,4 A 14 anni


“Quando termina approssimativamente l’adolescenza?”

% Risposte 42,1 A 18 anni 30 A 20 anni 12,9 Quando il ragazzo comincia a lavorare

“Da un punto di vista psicologico, quali sono le maggiori difficoltà degli adolescenti?”

                          Risposte
                     Con i genitori
                      Con la scuola
                  Con le istituzioni
                       Con se stessi

“Quali sono le cause di eventuali difficoltà con i genitori?” % Risposte 32,9 Mancanza di dialogo 24,3 Difficoltà a rendersi autonomi 17.9 Differenze generazionali 24,3 Assenza

Autonomia/ relazione

“Quali sono le cause di eventuali difficoltà a scuola?” % Risposte 20 Ignoranza e rifiuto delle regole di convivenza 17,1 Scollamento scuola - vita 25 Non rispondenza con i bisogni dei ragazzi 7,9 Degrado dell’istituzione scolastica 7,9 Poco dialogo con i docenti 7,1 Mancanza di fiducia nelle istituzioni

“Quali sono le cause di eventuali difficoltà con i coetanei?” % Risposte 18,6 Scarsa consapevolezza di sè e delle qualità 17,1 Bisogno di uniformarsi e di essere accettati 14,3 Incapacità ad instaurare rapporti con il gruppo 10,7 competizione

Integrazione/ differenziazione

“Quali sono i comportamenti che le danno più fastidio?” % Risposte 59,3 Mancanza di rispetto, arroganza, cattiva educazione 16,4 superficialità 9,3 presunzione 8,6 Mancanza di responsabilità 7,9 Disinteresse per la cultura Impulsività/oppositività

“Quali sono i comportamenti che approva?”

% Risposte 27,1 spontaneità 16,4 sincerità 12,1 curiosità 9,3 interesse 7,1 disponibilità 7,1 tolleranza


L’adolescenza ha inizio Con la pubertà

L’adolescenza ha termine

“Quando l’individuo sarà in grado di stabilire rapporti significativi  con un’altra persona,  con i gruppi di riferimento più prossimi  con il proprio ambiente di vita più ampio, non solo sul piano affettivo ma anche operativo e istituzionale”. (Palmonari, 2001)


LO SVILUPPO COGNITIVO NELL’ADOLESCENTE

Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955)

Stadio Senso motorio 0-18/24 mesi circa La conoscenza si manifesta sul piano pratico delle cose percepite e manipolate Stadio Preoperatorio 2-6 aa Strutturazione della funzione simbolica (linguaggio, imitazione, disegno) Conoscenza prelogica egocentrismo, mancanza di reversibilità Stadio logico concreto 5-6/10-11 aa Strutturazione della logica elementare: Pensiero mobile e reversibile Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955) Stadio formale Dagli 11 anni Ragionamento ipotetico deduttivo


Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955) Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955) Strutturazione della logica elementare: Pensiero mobile e reversibile

La logica del preadolescente è di tipo concreto: verte direttamente sugli oggetti Le operazioni classificano e mettono in relazioni oggetti reali e procedono per prossimità

Il pensiero dell’adolescente Nuova capacità di ragionare su ipotesi enunciate verbalmente e non più soltanto su oggetti concreti che vengono manipolati.

“ipotetico” L’adolescente comincia a ragionare su ipotesi ancora prima di sapere se sono vere o false

“deduttivo” Per trarne le conseguenze logiche Indipendentemente dalla falsità o meno delle premesse

Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955)

 Nel pensiero operatorio concreto le operazioni si applicano direttamente agli oggetti subordinando il pensiero a un contenuto concreto e reale  Ragionare su delle ipotesi è subordinare il reale al possibile

Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955) I nuovi orientamenti cognitivi dell’adolescente  Il bambino opera sul concreto  L’adolescente opera sul possibile

Dalla logica del fanciullo alla logica dell’adolescente (1955) Nel pensiero operatorio concreto Nel pensiero formale Il ragionamento è subordinato al reale Il reale è subordinato al possibile

Presenza di due nuove strutture cognitive  Il reticolo combinatorio  Le operazioni proposizionali


Presenza di due nuove strutture cognitive  Il reticolo combinatorio Vengono concepite tutte le relazioni possibili fra elementi e non solo quelle che sono date al momento

Presenza di due nuove strutture cognitive  Le operazioni proposizionali Sono operazioni logiche in contrasto con le operazioni concrete dei periodi di di sviluppo precedenti che si applicano a relazioni, classi e numeri

Il calcolo combinatorio Durante una passeggiata Vedo dei cigni che sembrano neri Sta calando la sera

Il calcolo combinatorio Proposizione P I cigni sembrano neri vera Proposizione Q La sera cala vera Proposizione P I cigni sembrano neri falsa Proposizione Q La sera cala falsa

       1	         2	           3	            4
        P+Q	     P+nonQ	     NonP+Q	     NonP+Non Q


Il calcolo combinatorio

1. Completa affermazione


1 2 3 4 P+Q P+non Q NonP+Q NonP Non Q


Non c’è rapporto tra il fatto che sembrano neri e il fatto che cala la sera


Il calcolo combinatorio

2. Completa negazione Non è possibile nulla

% Risposte 37,1 Con la pubertà 31,4 A 12 anni 26,4 A 14 anni

[edit] Materiale fornito dal docente

Diapositive lezioni

[edit] Date Esame

[edit] Seminario

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