GEMICS 26 11 2009
From Epcs Roma Tre
Il circuito dell'ipseità ci serve come strumento. Esso è come una spirale, è sempre diverso. Ci siamo posti delle domande; Chi sono io? Come sono? Come essere se stessi?
L'in-sé è ontologico, il per-sé è gnoseologico.
La conoscenza è limitata.
Proviamo a porci un nuovo problema: il passato.
Come funziona il passato? La spirale ci insegna che noi non possiamo mai tornare allo stesso punto.
All'interno di essa è presente il momento della coscienza: è il primo giro.
Esso ci dice --> coscienza (di) sé.
Affinchè ci sia una conoscenza, deve esserci una distanza. Il passato è?
Noi stiamo utilizzando due termini, proviamo a suddividerli.
E' --> nell'in-sé.
Esiste --> nel per-sé.
Se invece troviamo un altro esempio, come un fatto storico?
La scoperta dell'America.
Cosa intendiamo quando diciamo passato?
Il passato si riferisce a qualcosa che è accaduto, che è accaduto, e che quindi non è.
Esso non è più, ma noi cerchiamo di mantenere un vincolo.
Anche il passato ha qualche forma di rapporto con me, ma noi non possiamo intervenire sul passato.
Quale è il rapporto con il passato? E dove è posizionato nel circuito dell'ipseità?
Ipotizziamo che sia nella riflessione. Allora esso può essere modificato ogni volta?
Quindi potremmo dire che la scoperta dell'America sia discutibile?
Il passato non esiste, perchè è passato.
Ci dice che essendo passato, non possiamo modificarlo in alcun modo, ma possiamo dare delle interpretazioni.
Noi nella nostra esistenza facciamo a meno della maggior parte delle cose che fanno parte del nostro passato; esso é, ci costruisce come persona, però non ci determina.
Il passato condiziona la nostra vita.
Ma il tempo del presente è ciò che compie il passato?
Ora possiamo dare una definizione.
Il passato ha l'essere dell'essere stato.
Siamo sempre sul piano della conoscenza.
I fatti accaduti SONO, ma nell'azione di riportarli al presente, se noi dobbiamo interpretare i ricordi, essi saranno condizionati dal momento del presente e quindi ogni volta si darà una interpretazione che non potrà mai essere la stessa.
Noi non possiamo modificare il passato.
Esso ha l'essere dell'essere stato.
Il passato ha doppia valenza: avere l'essere dell'essere stato e avere un presente che condiziona questo essere dell'essere stato.
Quindi avremo sempre una doppia valenza del fenomeno umano.
Siamo noi che interpretiamo il passato.
L'in-sé è muto ha bisogno di una voce nel per-sé.