GEMICS 26 11 2009

From Epcs Roma Tre

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Il circolo dell'ipseità ci serve come strumento.
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Il circuito dell'ipseità ci serve come strumento.
Esso è come una spirale, è sempre diverso.
Esso è come una spirale, è sempre diverso.
Ci siamo posti delle domande; Chi sono io? Come sono? Come essere se stessi?
Ci siamo posti delle domande; Chi sono io? Come sono? Come essere se stessi?
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L'in se è ontologico, il per se è gnoseologico.
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L'in-sé è ontologico, il per-sé è gnoseologico.
La conoscenza è limitata.
La conoscenza è limitata.
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All'interno di essa è presente il momento della coscienza: è il primo giro.
All'interno di essa è presente il momento della coscienza: è il primo giro.
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Esso ci dice --> coscienza (di) se.
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Esso ci dice --> coscienza (di) .
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Affichè ci sia una conoscenza, deve esserci una distanza.
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Affinchè ci sia una conoscenza, deve esserci una distanza.
Il passato è?
Il passato è?
Noi stiamo utilizzando due termini, proviamo a suddividerli.
Noi stiamo utilizzando due termini, proviamo a suddividerli.
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'''E'''' --> nell'in se.
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'''Esiste''' --> nel per se.
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Se invece troviamo un altro esempio, come un fatto storico?
Se invece troviamo un altro esempio, come un fatto storico?
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Anche il passato ha qualche forma di rapporto con me, ma noi non possiamo intervenire sul passato.
Anche il passato ha qualche forma di rapporto con me, ma noi non possiamo intervenire sul passato.
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Quale è il rapporto con il passato? E dove è posizionato nel circolo dell'ipseità?
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Quale è il rapporto con il passato? E dove è posizionato nel circuito dell'ipseità?
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Ipotizziamo che sia nella riflessione.Allora esso può essere modificato ogni volta?
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Ipotizziamo che sia nella riflessione. Allora esso può essere modificato ogni volta?
Quindi potremmo dire che la scoperta dell'America sia discutibile?
Quindi potremmo dire che la scoperta dell'America sia discutibile?
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Ora possiamo dare una definizione.
Ora possiamo dare una definizione.
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'''Il passato è l'essere dell'essere stato'''.
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'''Il passato ha l'essere dell'essere stato'''.
Siamo sempre sul piano della conoscenza.
Siamo sempre sul piano della conoscenza.
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Noi non possiamo modificare il passato.
Noi non possiamo modificare il passato.
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Esso è l'essere dell'essere stato.
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Esso ha l'essere dell'essere stato.
Il passato ha doppia valenza: avere l'essere dell'essere stato e avere un presente che condiziona questo essere dell'essere stato.
Il passato ha doppia valenza: avere l'essere dell'essere stato e avere un presente che condiziona questo essere dell'essere stato.
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Siamo noi che interpretiamo il passato.
Siamo noi che interpretiamo il passato.
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L'in se è muto ha bisogno di una voce nel per se.
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L'in-sé è muto ha bisogno di una voce nel per-sé.

Current revision as of 09:44, 16 January 2010

Il circuito dell'ipseità ci serve come strumento. Esso è come una spirale, è sempre diverso. Ci siamo posti delle domande; Chi sono io? Come sono? Come essere se stessi?

L'in-sé è ontologico, il per-sé è gnoseologico.

La conoscenza è limitata.

Proviamo a porci un nuovo problema: il passato.

Come funziona il passato? La spirale ci insegna che noi non possiamo mai tornare allo stesso punto.

All'interno di essa è presente il momento della coscienza: è il primo giro.

Esso ci dice --> coscienza (di) sé.

Affinchè ci sia una conoscenza, deve esserci una distanza. Il passato è?

Noi stiamo utilizzando due termini, proviamo a suddividerli.

E' --> nell'in-sé.

Esiste --> nel per-sé.

Se invece troviamo un altro esempio, come un fatto storico?

La scoperta dell'America.

Cosa intendiamo quando diciamo passato?

Il passato si riferisce a qualcosa che è accaduto, che è accaduto, e che quindi non è.

Esso non è più, ma noi cerchiamo di mantenere un vincolo.

Anche il passato ha qualche forma di rapporto con me, ma noi non possiamo intervenire sul passato.

Quale è il rapporto con il passato? E dove è posizionato nel circuito dell'ipseità?

Ipotizziamo che sia nella riflessione. Allora esso può essere modificato ogni volta?

Quindi potremmo dire che la scoperta dell'America sia discutibile?

Il passato non esiste, perchè è passato.

Ci dice che essendo passato, non possiamo modificarlo in alcun modo, ma possiamo dare delle interpretazioni.

Noi nella nostra esistenza facciamo a meno della maggior parte delle cose che fanno parte del nostro passato; esso é, ci costruisce come persona, però non ci determina.

Il passato condiziona la nostra vita.

Ma il tempo del presente è ciò che compie il passato?

Ora possiamo dare una definizione.

Il passato ha l'essere dell'essere stato.

Siamo sempre sul piano della conoscenza.

I fatti accaduti SONO, ma nell'azione di riportarli al presente, se noi dobbiamo interpretare i ricordi, essi saranno condizionati dal momento del presente e quindi ogni volta si darà una interpretazione che non potrà mai essere la stessa.

Noi non possiamo modificare il passato.

Esso ha l'essere dell'essere stato.

Il passato ha doppia valenza: avere l'essere dell'essere stato e avere un presente che condiziona questo essere dell'essere stato.

Quindi avremo sempre una doppia valenza del fenomeno umano.

Siamo noi che interpretiamo il passato.

L'in-sé è muto ha bisogno di una voce nel per-sé.

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