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- | Il primo modo di conoscere la realtà avviene attraverso la percezione. L’apparire è la prima certezza di esistenza della cosa che abbiamo.
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- | Apparire: (dell’oggetto)
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- | Percepire,
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- | Vedere,
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- | Soggettivo/concreto,
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- | presenza/assenza,
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- | sembrare,
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- | immediato,
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- | ciò che appare è /ciò che appare non sempre è,
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- | evidente/illusiorio,
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- | rivelazione,
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- | manifestazione,
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- | osservatore/osservato,
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- | Per l’essere umano tutto ciò che appare deve avere un senso, se non riesce a trovargli un senso l’oggetto non appare, non esiste per la realtà umana. Nella seconda parte della lezione ci siamo spostati dall’oggetto all’essere umano, alla dimensione ontologica dell’essere umano. L’essere umano è scollato c’è una distanza tra sé e sé. L’essere umano dice “Io sono me stesso” con questa affermazione le entità umane diventano due: c’è un essere presente: Io e c’è un me stesso. L’essere umano si presenta continuamente in una dualità.
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- | La caratteristica dell’essere umano è la riflessione, il riflettere, lo specchiarsi.
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- | Dalla totalità di noi stessi prendiamo ogni volta qualcosa, c’è un cambiamento continuo; se io dico Margarete è intelligente devo ogni volta fare i conti con questa affermazione, ogni volta occorre mettere in gioco questa intelligenza perché per l’esistenzialismo l’identità è legata allo spazio/tempo. L’essere umano non ha nulla di acquisito ogni cosa che io sono devo metterla gioco.
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- | L’essere umano si esprime nella sua totalità dicendo “io sono”
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- | Ma se io già dico “Io sono una studentessa” parlo di una parte della mia esistenza temporale e finita. Io ogni volta scelgo di essere in un modo, mi scelgo coraggiosa, vile, sciocca, intelligente, brillante, bugiarda… Da una totalità io scelgo di essere in un modo e ogni volta ho la possibilità di scegliere di essere in un modo diverso. Questa possibilità di scegliere ogni volta è per Sartre rappresentativa dell’esistenza della libertà dell’essere umano.
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- | La ricerca di sé è l’esistenza. La conoscenza di noi stessi è una conoscenza nel mondo.
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- | Secondo l’esistenzialismo se un oggetto o una qualità umana non la vediamo, se non si esprime nel mondo reale, quella cosa o quella qualità non esiste nella realtà umana.
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- | Se io mi sento coraggiosa o altruista, ma se questo coraggio o altruismo non lo esprimo mai nella realtà, per l’esistenzialismo questa qualità non esiste, così come le americhe prima del 1492 o i pianeti ancora sconosciuti per l’esistenzialismo non esistevano nella realtà umana. Ora, dopo che sono apparsi alla realtà umana, possiamo dire che erano, ma non eravamo a conoscenza della loro presenza e quindi non esistevano all'interno della realtà umana.
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- | Ciò che non si manifesta non esiste. Cosa esiste? Esiste ciò che si manifesta.
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- | La scelta che l’individuo fa in un determinato spazio/tempo e che è finita, si ripercuote sulle scelte succesive dell’individuo condizionandolo. L'alienazione si costruisce a partire dalla ripetizione. Se è vero che ogni scelta che faccio mi manifesta nel mondo è vero anche che queste scelte finiscono anche per condizionare le mie scelte successive e questo può essere pericoloso o facilitare la mia scelta futura.
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- | Il mio Io si trova a fare una scelta che condizionerà poi le scelte future. Gli altri sono importanti nel condizionare le mie scelte future; se io mi vedo riflesso nell’altro come cattivo o timido o intelligente dovrò, nelle scelte successive, fare i conti con questa percezione che gli altri hanno di me. L’essere umano è condizionato dal mondo non è monolitico, perché ogni volta deve volere, deve chiedersi chi sono io? Deve scegliere. Sartre dice l’essere umano è condannato ad essere libero.
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- | Io mi manifesto nel mondo con tutta la mia totalità, io sono tutto qui e ora (per questo l’apparenza è il tutto, non nasconde nulla dietro).
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- | Se la peculiarità dell’essere umano è quella di poter scegliere, indice della sua libertà, se io tolgo all’individuo la possibilità di scegliere cerco di fare di lui un oggetto (cosa del tutto impossibile).
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- | Due forme di razionalità: la differenza tra la razionalità economica che si usa per i messaggi pubblicitari per cui la scelta dell’essere umano avviene in maniera inconsapevole. E la razionalità umana che utilizziamo in campo sociale per cui io faccio l’altro partecipe, consapevole del proprio cambiamento delle proprie scelte.
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