GEMICS 26 11 2008

From Epcs Roma Tre

(Difference between revisions)
 
Line 1: Line 1:
-
L'ALTRO
 
-
Distinzione tra altro: oggetti, altro me stesso e Altro: gli altri esseri umani.
 
-
 
-
La base dell'identità è l'alterità!
 
-
 
-
Senza l'identità non esiste l'alterità!
 
-
L'altrità presuppone un'identità sottostante. Esisitono due forme di alterità:
 
-
L'"altro" mè stesso, che potrebbe essere identificto con la voce interiore che mi giustifica o mi giudica;
 
-
l'"Altro" che mi costituisce e costituisco attraverso lo sguardo.
 
-
 
-
L'essere umano si riconosce in un'identità di specie: facciamo tutti parte del genere umano ma ogni essere umano è diverso dall'altro.Per questo si dice che il conoscere è un riconoscere perchè ogni volta che incontriamo una cosa nuova noi cerchiamo di inserirla nelle categorie che già abbiamo.
 
-
L'alterità indica un denominatore comune.
 
-
Le conquiste del femminismo partivano dal riconoscimento dell'uguaglianza della donna all'uomo, la donna è uguale all'uomo ma diversa.
 
-
 
-
Come appare l'altro?
 
-
Appare perchè è? o E' perchè appare?
 
-
 
-
L'albero e l'essere umano appaiono perchè sono.
 
-
La realtà virtuale, una notizia televisiva sono perchè appaiono.
 
-
Ad esempio una legge non ha un in sè, tutto ciò che è creato dagli esseri umani non ha un in sè, se non viene coltivato non compare.
 
-
Es:
 
-
Durante l'intifada i bambini palestinesi lanciavano i sassi ai carrarmati israeliani, arrivando al paradosso di lanciare i sassi solo in presenza dei giornalisti, perchè avevano capito che per esserci dovevano apparire in televisione e sui giornali. "Per esistere" dovevano essere osservati, dovevano apparire.
 
-
 
-
OSSERVARE
 
-
 
-
Se io vedo tutto ciò che è da dove viene fuori la mancanza?
 
-
Se tutto ciò che vedo è (l'essere) da dove viene fuoi il non essere?
 
-
Da dove viene fuori il nulla?
 
-
Es: io vedo un albero in primavera carico di foglie, poi rivedo i suoi rami spogli in autunno e penso che c'è una mancanza.
 
-
Io apro il portafogli e non trovo cinquanta euro e percepisco la mancanza.
 
-
Io vedo un uomo senza una mano e lo definisco come monco, osservo ciò che non è.
 
-
Noi osserviamo sempre una mancanza o cogliamo una presenza.
 
-
 
-
Esperimento Gestalt
 
-
Noi osserviamo un uomo correre ad una certa velocità in una direzione e poi vediamo un altro uomo correre alla stessa velocità nella medesima direzione, cosa pensiamo?
 
-
Il risultato dell'esperimento mostra che si tende a collegare i due avvenimenti (inseguimento, perdere l'autobus) anche se questi collegamenti tra le cose non sono ciò che si percepisce. Si osserva, ma ciò che affermiamo percepire è solo una costruzione umana, un collegamento, un rapporto tra elementi altrimenti dispersi. In questi casi diciamo che a manifestarsi non è l'apparire, ma ciò che manca all'apparire, osserviamo le persone a partire dalla nostra esperienza, siamo vincolati a percezioni precedenti, ad aspettative.
 
-
L'essere umano abbiamo detto è condannato ad un agire intenzionale a fare sempre una scelta, se c'è un'intenzione la mia vita si vincola ad una aspettativa in quanto l'essere umano è sempre proiezione e progetto, ha sempre un'aspettativa. E' sempre da fare, non è mai definito ma da definire.
 
-
L'essere umano si realizza ogni volta pienamente, è ciò che è, ma è sempre manchevole. E' nella misura di non esserlo. E' l'essere attraverso il quale il nulla arriva al mondo;
 
-
Il per sè è un'affermazione di sè e allo stesso tempo una negazione della totalità, un'affermazione temporale che non riesce a cogliere la totalità, ma è l'unica espressione possibile di essa.  "E' nella misura di non esserlo".
 

Current revision as of 11:14, 15 October 2009

Personal tools