GEMICS 12 11 2008

From Epcs Roma Tre

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Il primo modo di conoscere la realtà avviene attraverso la percezione. L’apparire è la prima certezza di esistenza della cosa che abbiamo.
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Apparire: (dell’oggetto)
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Percepire
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Vedere
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Soggettivo/concreto
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presenza/assenza
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sembrare
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immediato
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ciò che appare è /ciò che appare non sempre è
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evidente/illusiorio
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rivelazione
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manifestazione
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osservatore/osservato
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Per l’essere umano tutto ciò che appare deve avere un senso, se non riesce a trovargli un senso l’oggetto non appare, non esiste per la realtà umana. Nella seconda parte della lezione ci siamo spostati dall’oggetto all’essere umano, alla dimensione ontologica dell’essere umano. L’essere umano è scollato c’è una distanza tra sé e sé. L’essere umano dice “Io sono me stesso” con questa affermazione le entità umane diventano due: c’è un essere presente: Io e c’è un me stesso. L’essere umano si presenta continuamente in una dualità.
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La caratteristica dell’essere umano è la riflessione, il riflettere, lo specchiarsi.
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Dalla totalità di noi stessi prendiamo ogni volta qualcosa, c’è un cambiamento continuo; se io dico
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Margarete è intelligente devo ogni volta fare i conti con questa affermazione, ogni volta occorre mettere in
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gioco questa intelligenza perché per l’esistenzialismo l’identità è legata allo spazio/tempo. L’essere umano
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non ha nulla di acquisito ogni cosa che io sono devo metterla gioco.
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L’essere umano si esprime nella sua totalità dicendo “io sono”
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Ma se io già dico “Io sono una studentessa” parlo di una parte della mia esistenza temporale e finita.
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Io ogni volta scelgo di essere in un modo, mi scelgo coraggiosa, vile, sciocca, intelligente, brillante, bugiarda…
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Da una totalità io scelgo di essere in un modo e ogni volta ho la possibilità di scegliere di essere in un modo diverso.
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Questa possibilità di scegliere ogni volta è per Sartre rappresentativa dell’esistenza della libertà dell’essere
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umano. 
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La ricerca di sé è l’esistenza. La conoscenza di noi stessi è una conoscenza nel mondo.
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Secondo l’esistenzialismo se un oggetto o una qualità umana non la vediamo,  se non si esprime nel mondo reale, quella cosa o quella qualità non esiste nella realtà umana.
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Se io mi sento coraggiosa o altruista, ma se questo coraggio o altruismo non lo esprimo mai nella realtà, per l’esistenzialismo questa qualità non esiste, così come le americhe prima del 1492 o i pianeti ancora sconosciuti per l’esistenzialismo non esistono nella realtà umana.
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Ciò che non si manifesta non esiste. Cosa esiste? Esiste ciò che si manifesta.
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La scelta che l’individuo fa in un determinato spazio/tempo e che è finita, però poi torna sulle scelte successive dell’individuo condizionandolo. Il pericolo può esserci nella ripetizione; se è vero che ogni scelta che faccio mi manifesta nel mondo è vero anche che queste scelte finiscono anche per condizionare le mie scelte successive e questo può essere pericoloso.
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Il mio Io si trova a fare una scelta che condizionerà poi le scelte future. Gli altri sono importanti nel condizionare le mie scelte future. Se io mi vedo riflesso nell’altro come cattivo o timido o intelligente dovrò, nelle scelte successive, fare i conti con questa percezione che gli altri hanno di me. L’essere umano è condizionato dal mondo non è monolitico, perché ogni volta deve volere, deve chiedersi chi sono io? Deve scegliere. Sartre dice l’essere umano è condannato ad essere libero.
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Io mi manifesto nel mondo con tutta la mia totalità, io sono tutto qui e ora (per questo l’apparenza è il tutto, non nasconde nulla dietro).
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Se la peculiarità dell’essere umano è il poter scegliere, indice della sua libertà, se io tolgo all’individuo la possibilità di scegliere io faccio di lui un oggetto.
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Differenza tra la razionalità economica che si usa per i messaggi pubblicitari per cui la scelta dell’essere umano avviene in maniera inconscia.
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la razionalità umana che utilizziamo in campo sociale per cui io faccio l’altro partecipe, consapevole del proprio cambiamento delle proprie scelte.
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Current revision as of 18:37, 13 October 2009

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