|
|
(4 intermediate revisions not shown) |
Line 1: |
Line 1: |
- | Il primo modo di conoscere la realtà avviene attraverso la percezione. L’apparire è la prima certezza di esistenza della cosa che abbiamo.
| + | |
- | Apparire: (dell’oggetto)
| + | |
- | Percepire
| + | |
- | Vedere
| + | |
- | Soggettivo/concreto
| + | |
- | presenza/assenza
| + | |
- | sembrare
| + | |
- | immediato
| + | |
- | ciò che appare è /ciò che appare non sempre è
| + | |
- | evidente/illusiorio
| + | |
- | rivelazione
| + | |
- | manifestazione
| + | |
- | osservatore/osservato
| + | |
- | Per l’essere umano tutto ciò che appare deve avere un senso, se non riesce a trovargli un senso l’oggetto non appare, non esiste per la realtà umana. Nella seconda parte della lezione ci siamo spostati dall’oggetto all’essere umano, alla dimensione ontologica dell’essere umano. L’essere umano è scollato c’è una distanza tra sé e sé. L’essere umano dice “Io sono me stesso” con questa affermazione le entità umane diventano due: c’è un essere presente: Io e c’è un me stesso. L’essere umano si presenta continuamente in una dualità.
| + | |
- | La caratteristica dell’essere umano è la riflessione, il riflettere, lo specchiarsi.
| + | |
- | Dalla totalità di noi stessi prendiamo ogni volta qualcosa, c’è un cambiamento continuo; se io dico
| + | |
- | Margarete è intelligente devo ogni volta fare i conti con questa affermazione, ogni volta occorre mettere in
| + | |
- | gioco questa intelligenza perché per l’esistenzialismo l’identità è legata allo spazio/tempo. L’essere umano
| + | |
- | non ha nulla di acquisito ogni cosa che io sono devo metterla gioco.
| + | |
- | L’essere umano si esprime nella sua totalità dicendo “io sono”
| + | |
- | Ma se io già dico “Io sono una studentessa” parlo di una parte della mia esistenza temporale e finita.
| + | |
- | Io ogni volta scelgo di essere in un modo, mi scelgo coraggiosa, vile, sciocca, intelligente, brillante, bugiarda…
| + | |
- | Da una totalità io scelgo di essere in un modo e ogni volta ho la possibilità di scegliere di essere in un modo diverso.
| + | |
- | Questa possibilità di scegliere ogni volta è per Sartre rappresentativa dell’esistenza della libertà dell’essere
| + | |
- | umano.
| + | |
- | La ricerca di sé è l’esistenza. La conoscenza di noi stessi è una conoscenza nel mondo.
| + | |
- | Secondo l’esistenzialismo se un oggetto o una qualità umana non la vediamo, se non si esprime nel mondo reale, quella cosa o quella qualità non esiste nella realtà umana.
| + | |
- | Se io mi sento coraggiosa o altruista, ma se questo coraggio o altruismo non lo esprimo mai nella realtà, per l’esistenzialismo questa qualità non esiste, così come le americhe prima del 1492 o i pianeti ancora sconosciuti per l’esistenzialismo non esistono nella realtà umana.
| + | |
- | Ciò che non si manifesta non esiste. Cosa esiste? Esiste ciò che si manifesta.
| + | |
- | La scelta che l’individuo fa in un determinato spazio/tempo e che è finita, però poi torna sulle scelte successive dell’individuo condizionandolo. Il pericolo può esserci nella ripetizione; se è vero che ogni scelta che faccio mi manifesta nel mondo è vero anche che queste scelte finiscono anche per condizionare le mie scelte successive e questo può essere pericoloso.
| + | |
- | Il mio Io si trova a fare una scelta che condizionerà poi le scelte future. Gli altri sono importanti nel condizionare le mie scelte future. Se io mi vedo riflesso nell’altro come cattivo o timido o intelligente dovrò, nelle scelte successive, fare i conti con questa percezione che gli altri hanno di me. L’essere umano è condizionato dal mondo non è monolitico, perché ogni volta deve volere, deve chiedersi chi sono io? Deve scegliere. Sartre dice l’essere umano è condannato ad essere libero.
| + | |
- | Io mi manifesto nel mondo con tutta la mia totalità, io sono tutto qui e ora (per questo l’apparenza è il tutto, non nasconde nulla dietro).
| + | |
- | Se la peculiarità dell’essere umano è il poter scegliere, indice della sua libertà, se io tolgo all’individuo la possibilità di scegliere io faccio di lui un oggetto.
| + | |
- | Differenza tra la razionalità economica che si usa per i messaggi pubblicitari per cui la scelta dell’essere umano avviene in maniera inconscia.
| + | |
- | la razionalità umana che utilizziamo in campo sociale per cui io faccio l’altro partecipe, consapevole del proprio cambiamento delle proprie scelte.
| + | |