GEMICS 15 11 2006
From Epcs Roma Tre
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- | L''''APPARIRE''' di un oggetto non è un' | + | L''''APPARIRE''' di un oggetto non è un'apparire parziale, limitato o falso. Ciò che appare è ciò che è. L'oggetto è passivo, indifferente alla nostra percezione. Non ha un davanti o un dietro perché è al di là della percezione. Ciò che varia è l'osservatore, non la cosa in sè. Senza il manifestarsi del fenomeno non potremmo dire nulla sul'essere. |
- | Nello schema in-sè/per-sè | + | Nello schema in-sè/per-sè '''(vedi libro p.167)''' il primo termine corrisponde all''''essere''', mentre il secondo all''''esistere'''. |
- | L'essere è amorfo, indifferenziato, atemporale e acquista forma nel per-sè. ''E' nella misura di non-esserlo''. L'in-sè è l'essere senza predicato, mentre il per-sè è l'essere che è solo predicato. | + | L'essere è amorfo, indifferenziato, atemporale e acquista forma nel per-sè. ''E' nella misura di non-esserlo''. Questo significa che '''è''' quello che appare, ma è anche al di là del suo apparire, il suo essere non si limita perché in quanto in-sé è un assoluto, Quindi si deve dire che '''è nella misura di non essere'''. Ma non possiamo dire nulla sul suo non manifestarsi. |
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+ | L'in-sè è l'essere senza predicato, mentre il per-sè è l'essere che è solo predicato. | ||
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+ | In realtà lo schema in-sè/per-sè non è circolare ma '''spiraliforme''', perchè ci sono continue modificazioni reciproche che limitano l'iniziale in-sè assoluto. | ||
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Il reale precede la conoscenza. Una cosa è, prima ancora di apparire. L'apparire è totalmente l'oggetto. Questa posizione esistenzialista va contro uno dei principi cardine dell'idealismo che sosteneva che l'idea precede la realtà. | Il reale precede la conoscenza. Una cosa è, prima ancora di apparire. L'apparire è totalmente l'oggetto. Questa posizione esistenzialista va contro uno dei principi cardine dell'idealismo che sosteneva che l'idea precede la realtà. | ||
- | Quando dal per-sè si | + | Quando dal per-sè si torna all'in-sè, l'assoluto è relativo. Non è possibile tornare indietro perché il passato non è, ha l'essere dell'essere stato. Tutta la storia è un assoluto relativo. Il passato esiste nella misura in cui io lo rendo presente, lo 'riprendo'; non si modifica il passato, ma si modifica la lettura che abbiamo del passato. Per questo motivo è importante il presente, ovvero il possibile. |
- | Il per-sè è vuoto, perchè è da scegliere, è il luogo che deve essere riempito di significati. Il per-sè non ha altro essere che l'in-sè. | + | Il per-sè è vuoto, perchè il presente è da scegliere, è il luogo che deve essere riempito di significati. Il per-sè non ha altro essere che l'in-sè. |
- | L''''IMMAGINAZIONE''' è andare oltre il reale, | + | L''''IMMAGINAZIONE''' è la funzione che ci permette di andare oltre il reale, di andare oltre i nostri 'possibili'. L'immaginazione si fa attraverso un annullamento parziale del reale. Non possiamo immaginare nulla che non abbia qualche collegamento col reale. Non possiamo svincolarci da ciò che è. L'immaginazione esiste perchè è una nostra creazione (es. il panorama in un quadro). L'immagine ha una forte valenza sintetica. Il filtro della percezione implica una costruzione. |
- | PER-SE': ogni | + | PER-SE': ogni realtà umana in quanto creazione per esistere deve essere mantenuta, tenuta in vita. Tutto ciò che è stato creato, immaginato, devere essere sostenuto. Ogni creazione umana ha bisogno di ATTUALITA', del presente, del per-sè, altrimenti decade. |
Revision as of 18:11, 8 May 2007
L'APPARIRE di un oggetto non è un'apparire parziale, limitato o falso. Ciò che appare è ciò che è. L'oggetto è passivo, indifferente alla nostra percezione. Non ha un davanti o un dietro perché è al di là della percezione. Ciò che varia è l'osservatore, non la cosa in sè. Senza il manifestarsi del fenomeno non potremmo dire nulla sul'essere. Nello schema in-sè/per-sè (vedi libro p.167) il primo termine corrisponde all'essere, mentre il secondo all'esistere. L'essere è amorfo, indifferenziato, atemporale e acquista forma nel per-sè. E' nella misura di non-esserlo. Questo significa che è quello che appare, ma è anche al di là del suo apparire, il suo essere non si limita perché in quanto in-sé è un assoluto, Quindi si deve dire che è nella misura di non essere. Ma non possiamo dire nulla sul suo non manifestarsi.
L'in-sè è l'essere senza predicato, mentre il per-sè è l'essere che è solo predicato.
In realtà lo schema in-sè/per-sè non è circolare ma spiraliforme, perchè ci sono continue modificazioni reciproche che limitano l'iniziale in-sè assoluto.
Il reale precede la conoscenza. Una cosa è, prima ancora di apparire. L'apparire è totalmente l'oggetto. Questa posizione esistenzialista va contro uno dei principi cardine dell'idealismo che sosteneva che l'idea precede la realtà.
Quando dal per-sè si torna all'in-sè, l'assoluto è relativo. Non è possibile tornare indietro perché il passato non è, ha l'essere dell'essere stato. Tutta la storia è un assoluto relativo. Il passato esiste nella misura in cui io lo rendo presente, lo 'riprendo'; non si modifica il passato, ma si modifica la lettura che abbiamo del passato. Per questo motivo è importante il presente, ovvero il possibile.
Il per-sè è vuoto, perchè il presente è da scegliere, è il luogo che deve essere riempito di significati. Il per-sè non ha altro essere che l'in-sè.
L'IMMAGINAZIONE è la funzione che ci permette di andare oltre il reale, di andare oltre i nostri 'possibili'. L'immaginazione si fa attraverso un annullamento parziale del reale. Non possiamo immaginare nulla che non abbia qualche collegamento col reale. Non possiamo svincolarci da ciò che è. L'immaginazione esiste perchè è una nostra creazione (es. il panorama in un quadro). L'immagine ha una forte valenza sintetica. Il filtro della percezione implica una costruzione.
PER-SE': ogni realtà umana in quanto creazione per esistere deve essere mantenuta, tenuta in vita. Tutto ciò che è stato creato, immaginato, devere essere sostenuto. Ogni creazione umana ha bisogno di ATTUALITA', del presente, del per-sè, altrimenti decade.