L'ispirazione della Scrittura

From Diwygiad

Tratto dal libro "Ispirazione e rivelazione" di Benjamin B. Warfield.

Nei recenti dibattiti che lo hanno visto protagonista, il soggetto dell'ispirazione della Bibbia è stato molto confuso. Colui che, cercando di imparare la verità, raccogliesse i trattati più recenti si troverebbe in un momento, a dover seguire, allo stesso tempo, ogni direzione immaginabile. Non ci meraviglia, dunque, osservarlo perplesso davanti a queste pretese guide e confuso da una babele di voci!

Infatti, ovunque cinque "eccellenti pensatori" si riuniscono, sorgono almeno sei teorie sull'ispirazione! Questo studiosi hanno, di certo, una loro idea su ogni punto immaginabile. Anzi, più correttamente, su ogni punto immaginabile eccetto uno.

La dottrina dell'ispirazione confessata dalla chiesa, differisce dalle congetture che vorrebbero prenderne il posto in quanto segue: essa non è invenzione, né proprietà di un individuo, ma è la fede stabile della chiesa di Dio dall'origine della chiesa fino ad oggi; non è una teoria flessibile, che varia le sue affermazioni per adattarsi ad ogni cambiamento del mutevole pensiero umano, ma fin da principio è stata la ferma e costante persuasione della chiesa rispetto alla divinità delle Scritture a lei affidate.

Non è necessario descrivere minuziosamente in cosa consista l'insegnamento della chiesa. Sarà sufficiente ricordare che considera la Bibbia come oracolo divino, come la Parola di Dio, nel senso che tutto ciò che essa dice, è Dio che lo dice. E', piuttosto un libro sul quale si può fare affidamento su ogni punto, nella certezza che qualunque cosa dica è la Parola di Dio. Noi siamo tutti membri del corpo di Cristo, che è la chiesa, la sua fede e le sue idee, sono la nostra eredità naturale. Essendo cristiani, conosciamo il modo di accostarci al libro sacro: riceviamo le sue affermazioni senza discussioni; ci sottomettiamo ai doveri; tremiamo ai suoi avvertimenti sui giudizi di Dio e riposiamo confidando nelle sue promesse.

Inoltre, sarà sufficiente ricordare a noi stessi che questa completa fiducia in tutte le parole della Scrittura, è stata una caratteristica del popolo di Dio fin dalla fondazione della chiesa. Possiamo risalire questo torrente fino alla sorgente e, ovunque, udremo riecheggiare la confessione di fede nell'attendibilità delle Scritture di Dio.

Anche i riformatori hanno creduto e insegnato esattamente le stesse cose; da Lutero, Calvino, il pio Rutherford, Baxter, Charles Hodge e Henry B. Smith. La chiesa non ha certamente trascurato di esprimere questa sua fede in modo formale, mediante le sue solenni confessioni di fede. La fede semplice di credenti è anche la dottrina confessata dalle chiese. Il riconoscimento della divina autorità di ciò che insegna la Scrittura è il presupposto di tutti gli articoli di fede della chiesa, poiché tutti si basano formalmente sulla Bibbia.

Sembra superfluo dire che una non meno ferma convinzione dell'assoluta autorità delle Scritture, è alla base delle confessioni protestanti. E' nostra grande gioia dire che, come cristini riformati e, quindi, come eredi del pensiero riformato più ricco e completo, possediamo come parte di tale eredità la confessione di Westminster, che è la più esauriente, ammirabile e perfetta raccolta delle dottrine cristiane, che sia mai stata composta. La confessione di Westminster dichiara che le Scritture sono la Parola di Dio, nel senso che egli è il loro autore e, quindi, essendo state da lui direttamente ispirate, sono verità infallibili e sono rivestite di una autorità divina. Il cristiano deve credere che tutto ciò che rivelano è verità, poché in esse è Dio che parla autorevolmente.

Noi crediamo fermamente nella dottrina dell'ispirazione plenaria delle Scritture, principalmente perché è la dottrina che Cristo e che i suoi apostoli hanno creduto e ci hanno insegnato. A volte può sembrare difficoltoso schierarsi a fianco di Cristo e degli apostoli, ma questo sarà sempre il posto più sicuro.

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