L'Evangelo è la Potenza di Dio

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L'Evangelo è la Potenza di Dio


revisionato da John W. Robbins


Se gli venisse chiesto se credono nel proclama di Paolo che l'"Evangelo è la potenza di Dio a a salvezza di chiunque crede" (Rom 1:16) i neo-evangelicali risponderebbero prontamente "sì", anzi, probabilmente si indignerebbero con chiunque osasse rivolgere loro una tale domanda. Ma la loro risposta è credibile? E' solo una professione fatta con le labbra o è una professione di fede nell'Evangelo? Le chiese "evangelicali" sono conosciute per la loro sana, solida, chiara e accurata esposizione dell'Evangelo?

La società contemporanea è digiuna dell'esposizione e la predicazione della Parola di Dio, specialmente dell'Evangelo di Gesù Cristo. Non è digiuna di sermoni o di intrattenimento, è digiuna della predicazione dell'Evangelo. La maggior parte dei sermoni che si ascoltano oggi nelle chiese "evangelicali" sono caratterizzati da questi aspetti:

1) "Così dice il Signore" è stato rimpiazzato da "La mia opinione" o "La psicologia dice" o "Gli studiosi biblici sono d'accordo che.." o "I padri della chiesa", o "E' stato scientificamente provato". La Parola di Dio è stata accantonata, e al suo posto troviamo ogni tipo di sostituto, sia religioso, sia secolare. La verità di Dio è stata sostituita dalle opinioni degli uomini.

2) La solida esposizione dell'Evangelo è stata rimpiazzata da sermoni devozionali o ispirazionali. Questo tipo di predicazione tende all'intrattenimento, è teatrale, melodrammatica, emotiva. La sua enfasi è sull'esperienza personale. La congregazione viene dilettata con storie su storie sulla vita del predicatore, o sulla vita di qualcun'altro e o la vita di qualcuno di cui egli ha letto da qualche parte. Friedrich Schleiermacher, il teologo tedesco del diciannovesimo secolo, padre del modernismo e liberalismo teologico, diede una volta questo consiglio: "La predicazione deve sempre prendere la forma di testimonianza ... della propria esperienza". Le chiese "evangelicali" sono diventate liberali, e non sanno di esserlo!

Invece di parlare della vita e della morte di Cristo, sono le esperienze del predicatore a diventare il tema del sermone "evangelico". Le miserabili, peccaminose e spesso orgogliose esperienze degli uomini hanno preso il posto delle pure, immacolate e umili azioni del Signore. Le persone possono essere impressionate dalle esperienze del predicatore, ma queste non possono salvare, solo la predicazione dell'Evangelo può farlo. A differenza di Paolo i predicatori "evangelicali" predicano sè stessi e non Cristo crocifisso.

E siccome le chiese "evangelicali" credono che gli uomini hanno il libero arbitrio, e sono in grado di prendere decisioni per Cristo, i sermoni e i servizi "evangelistici" sono messi su per manipolare gli ascoltatori per prendere tale decisione. Anche se gli "evangelicali" dicono di credere che l'Evangelo è la potenza a salvezza, essi usano ogni trucco da manuale (e alcuni di loro hanno scritto nuovi "manuali") per manipolare l'ascoltatore per "spingendolo a Cristo", come un venditore manipola un potenziale cliente spingedolo a concludere l'acquisto. E siccome gli uomini hanno il libero arbitrio, siccome la fede non è un dono di Dio ma è una capacità insita di ogni uomo, i predicatori "evangelicali" manipolano le emozioni dei loro ascoltatori per portarli a prendere una decisione. Ed ecco così le musiche rilassanti, le luci soffuse, una storia strappalacrime... O ripetute strofe di "Così qual sono..." - un bell'inno - o di "Ho deciso di seguire Gesù" - non proprio un bell'inno. O magari un commovente canto di una [bella N.d.T] cantante soprano.

La potenza dell'Evangelo a salvezza viene implicitamente negata e l'Evangelo stesso viene disonorato con tutti questi sotterfugi ministeriali. Manipolazioni psicologiche hanno sostituito la potenza dell'Evangelo!

Le chiese "evangelicali" fanno questo genere di cose perché non credono che l'Evangelo è la potenza di Dio per la salvezza di ogni credente. I seminari "evangelicali" e le scuole "cristiane" hanno sostituito con altre cose l'educazione dei giovani nelle dottrine della Bibbia. Dopo aver lottato per poter diventare rispettabili nel mondo dell'accademia, esse sono divenute di fatto spiritualmente riprovevoli. I loro graduati fanno di tutto e di più tranne che fare della Scrittura il loro soggetto di studio costante e diligente. Gli è stato insegnato che la Bibbia deve essere giudicata da un'altro standard: la scienza, religione, psicologia, tradizione, i concili ecclesiastici, la coscienza umana e i "Padri". Hanno imparato che ci sono molte fonti di verità, e che "ogni verità" è la "Verità di Dio", non importa dove possa essere trovata. Hanno imparato che la "fede deve essere integrata con lo studio e la preparazione", come se la fede non sia studio e preparazione,e la preparazione sia anti-cristiana. Sono stati indottrinati nei Dogmi di un Cristianesimo disarticolato, perché la Bibbia non è la sola sorgente di verità, e l'Evangelo non è la sola fonte di salvezza.

E' nella loro educazione che vediamo la sorgente degli errori dei predicatori "evangelicali". Essi o non comprendono o non credono nell'Evangelo di Gesù Cristo. Vogliono predicare sull'Antico Testamento? Allora dovrebbero essere in grado di vedervi l'Evangelo e farlo vedere agli altri. Vogliono spiegare il frutto dello Spirito? Allora dovrebbero vedere che l'Evangelo ne sta alla radice. Vogliono predicare del cielo? Allora dovrebbero predicare che nel cielo i santi canteranno in eterno le lodi dell'Agnello che fu ucciso, come l'Apostolo Giovanni scrive chiaro nell'Apocalisse. L'Evangelo non è semplicemente e solo la porta di ingresso al Cristianesimo: è anche la via stretta da percorrere. Esso è l'obiettivo, il centro della dottrina e dell'adorazione Cristiana. La determinazone di Paolo nel predicarlo deve essere anche la nostra: di conoscere nient'altro che Cristo e lui crocifisso.

La predicazione Biblica è quella che dichiara l'intero consiglio di Dio e non soltanto qualche pillola qua e là. La maggior parte delle congregazioni "evangelicali" sono malnutrite, cibandosi raccogliendo le briciole che cadono dai pulpiti. Nè le congregazioni e nè i predicatori sospettano che nelle Scritture è presente un sistema di Dottrina, un sistema costruito sulla sola rivelazione di Gesù Cristo, un sistema che risponde a tutte le domande, e supplisce a ogni bisogno. I predicatori "evangelicali" hanno rigettato l'idea che la Bibbia è sufficiente, assieme al suo corollario, la sufficienza di Cristo. Negano che l'Evangelo è la potenza di Dio a salvezza. Sono pastori oziosi che tradiscono la fiducia del loro Signore delle loro pecore. Molti di loro sono falsi pastori, che predicano come dottrine i comandamenti degli uomini.

Non ce la dobbiamo prendere solo con il seminario Gordon-Conwell per la diserzione di alcuni verso Roma. Sono rimasti in pochi se non proprio nessun collegio o seminario negli Stati Uniti che insegnano quel che hanno nel loro programma. Nessuno più di quelli con una certa fama è affidabile, che si chiami Asbury, Beeson, Calvin, Covenant, Dallas, Denver, Fuller, Gordon-Conwell, Princeton, Reformed, Wesley, Westminster, or Wheaton. Istituzioni come queste preparano annualmente migliaia di uomini nell'errore, questi uomini a loro volta insegnano gli errori che hanno appreso in queste scuole. Non dovremmo meravigliarci dele diserzioni verso Roma avvenute nel XX secolo, anzi è sorprendente che ce ne siano state così poche fino adesso, visto che non c'è più ormai alcuna sostanziale differenza teologica tra l'insegnamento di Roma e quello della maggior parte delle chiese e scuole "Protestanti" in America. In linea di principio sono già Cattoliche Romane. Hanno apostatizzato dall'Evangelo e prima o poi, a meno che un intervento sovrano di Dio le salvi, finiranno dritte nelle braccia di "Santa Romana Chiesa".

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