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D. 105. Quali sono i peccati proibiti nel primo comandamento?
R. I peccati proibiti nel primo comandamento sono:
(1) l’ateismo, vale a dire negare o non avere un Dio.
(2) l’idolatria, vale a dire avere o adorare più di un solo Dio, o chiunque altro insieme o invece del vero Dio;
(3) non considerarlo o affermarlo come Dio, e nostro Dio;
(4) l’omissione o la negligenza di qualunque cosa che a Dio sia dovuta e richiesta nel primo comandamento;
(5) l’ignoranza [volontaria], la distrazione [considerare quel che riguarda Dio con leggerezza], il fraintendimento, le false opinioni, l'intrattenere pensieri indegni e malvagi su di Dio.
Segue in: D/R 105-2
Riferimenti biblici
- Il peccato di ateismo. "Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio». Sono corrotti, fanno cose abominevoli; non c'è nessuno che faccia il bene" (Salmo 14:1).
- Coloro che sono senza Dio non hanno speranza alcuna. "...ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo" (Efesini 2:12).
- Il peccato di idolatria messo a confronto col servizio del Dio vero e vivente. "...i quali dicono al legno: "Tu sei mio padre", e alla pietra: "Tu ci hai dato la vita!" Poiché essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: "Àlzati e salvaci!". Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura! Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città" (Geremia 2:27-28) confrontato con "...perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero" (1 Tessalonicesi 1:9).
- Il peccato di respingere Dio come oggetto di suprema devozione. "Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha ubbidito" (Salmo 81:11).
- Il peccato di trascurare Dio ed il culto che Egli richiede. "Tu non mi hai invocato, Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, Israele! Tu non mi hai portato l'agnello dei tuoi olocausti e non mi hai onorato con i tuoi sacrifici; io non ti ho tormentato con richieste di offerte, né ti ho stancato domandandoti incenso. Tu non hai comprato con denaro canna odorosa per me e non mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici; ma tu mi hai tormentato con i tuoi peccati, mi hai stancato con le tue iniquità" (Isaia 43:22-24).
- Il peccato di ignoranza al riguardo di Dio e della Sua volontà. "«Veramente il mio popolo è stolto, non mi conosce; sono figli insensati, non hanno intelligenza; sono saggi per fare il male, ma il bene non lo sanno fare»" (Geremia 4:22); "Ascoltate la parola del SIGNORE, o figli d'Israele. Il SIGNORE ha una contestazione con gli abitanti del paese, poiché non c'è verità, né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese: (...) Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai rifiutato la conoscenza, anch'io rifiuterò di averti come mio sacerdote; poiché tu hai dimenticato la legge del tuo Dio, anch'io dimenticherò i tuoi figli" (Osea 4:1,6).
- Il peccato di equivocare la natura e la volontà di Dio. "Poiché, passando, e osservando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Orbene, ciò che voi adorate senza conoscerlo, io ve lo annunzio. (...) Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana" (Atti 17:23,29).
- Il peccato di intrattenere false e inadeguate opinioni al riguardo di Dio. "A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste?" (Isaia 40:18).
- Il peccato di intrattenere pensieri indegni e malvagi su Dio. "Hai fatto queste cose, io ho taciuto, e tu hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò tutto davanti agli occhi" (Salmo 50:21).
Commento
Il termine "ateismo" indica una concezione del mondo e della vita priva di Dio, che non tiene Dio in alcuna considerazione, che nega l'esistenza di Dio. Vi sono tre tipi di ateismo: (1 l'ateismo teorico; (2) l'ateismo virtuale; (3) l'ateismo pratico.
L'ateismo teorico è una concezione del mondo e della vita, elaborata teoricamente, strutturata ed insegnata, che nega l'esistenza di Dio o di divinità di sorta e che si propone come verità da credere e sostenere in modo militante. L'ateismo teorico è comparativamente raro e lo si può riconoscere facilmente e contestare.
L'ateismo virtuale, oggi molto comune, è la negazione dell'esistenza del Dio della Bibbia, il Dio che è pirito, infinito, eterno, immutabile nel suo essere, sapienza, potere, santità, giustizia, e verità; e nel quale vi sono tre Persone, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, identiche quanto a sostanza, uguali in potere e gloria. Dato che questo Dio della Bibbia è l'unico Dio vivente e vero, Egli è l'unico Dio esistente. Negare quindi ilo Dio della Bibbia equivale ad ateismo virtuale. L'ateo virtuale crede in un dio, ma non in Dio. Il suo "Dio" è un'entità finita e limitata, un'implicazione necessaria della mente umana. Questo "Dio" di solito è considerato come non avere un'esistenza assoluta e indipendente dall'essere umano e dall'universo. "Dio" e "essere umano" diventano così termini correlativi che dipendono l'uno dall'altro per aver significato. Questa credenza differisce dall'ateismo propriamente detto nel fatto che è più sottile e non sembra essere così negativo.
L'ateo virtuale può anche essere una persona che si definisce religiosa a suo modo. È presente spesso fra gli "intellettuali" che considerano "primitivo" l'insegnamento della Bibbia e lo re-interpretano secondo categorie filosofiche secolari. Si trovano "atei virtuali" fra ministri di culto cristiano ed insegnanti di teologia influenzati dall'insegnamento delle università secolarizzate. È estremamente pericoloso perché è sottile ed appare religioso. Di fatto molti di questi ministri di culto e insegnanti ingannano "il popolino ingenuo" ed incolto, facendo loro supporre di credere al Dio della Bibbia e utilizzando anche terminologia biblica, mentre, di fatto, le loro concezioni si allontanano dall'insegnamento biblico.
L'ateismo pratico significa vivere come se Dio non esistesse, anche se si ammette che "magari" un Dio esista. L'ateismo pratico è la forma più diffusa di ateismo: è quella di coloro che semplicemente sono indifferenti a Dio.
L'ateismo, in qualunque sua forma, è un peccato gravissimo, perché Dio è il Creatore dell'essere umano e l'ateo rifiuta di riconoscere e rendere culto al proprio Creatore. Il rapporto fra Creatore e creatura è nella Bibbia e nella vita umana il rapporto più fondamentale. La persona che nega il più fondamentale dei rapporti è una persona del tutto malvagia e perversa, perché nega, è indifferente o combatte Quegli stesso che gli ha dato la vita e lo sostiene.
L'idolatria letteralmente significa culto di immagini o di uno o più déi attraverso rappresentazioni plastiche. Il Catechismo usa il termine "idolatria" in senso lato, includendovi il politeismo, il credere all'esistenza di più déi.
L'ignoranza al riguardo di Dio è considerata un peccato grave perché (1) solo quando abbiamo una vera conoscenza di Lui possiamo rendergli culto, amarlo e servirlo rettamente; (2) perché Dio ha rivelato Sé stesso in modo abbondante, non solo tramite le Sacre Scritture, ma anche nel libro della Natura: l'umanità può avere una vera conoscenza di Dio tanto da renderla inescusabile. Non voler conoscere Dio rimanendo così nell'ignoranza, è un atteggiamento arrogante e disonorante per Dio. Accampare scuse per non approfondire la conoscenza di Dio attraverso lo studio delle Scritture e delle opere dei teologi, tradisce una fondamentale ribellione del cuore che non rimarrà impunita. La negligenza nel conoscere Dio indica che il nostro cuore è indurito dal peccato e che di fatto di Dio a noi non importa molto.
Il fraintendimento, le false opinioni, l'intrattenere pensieri indegni e malvagi su di Dio è peccaminoso perché i nostri errori e false idee su Dio non sorgono da una semplice mancanza di intelligenza, ma dalla Caduta del genere umano nel peccato, che non solo ha indurito il nostro cuore e lo ha reso incline ad ogni sorta di malvagità, ma ha anche oscurato e confuso la nostra mente tanto da portarci a non discernere più la verità e a cadere vittime di ogni tipo di errori. Ogni idea falsa o pensiero indegno su Dio sorge dal peccato - non solo dal nostro, ma anche dalla Caduta del genere umano nel peccato in seguito alla trasgressione di Adamo contro Dio.
Ulteriori questioni
Ciascuna persona non avrebbe forse il diritto di farsi la propria opinione su Dio?
Quando parliamo di "diritti", dobbiamo fare una distinzione fra diritti civili e diritti morali. Per quanto riguarda i diritti morali, la risposta alla suddetta domanda è No. Nessuno ha il diritto morale di credere ad alcunché di falso su Dio, o di credere in modo diverso da quello che le Sacre Scritture ci rivelano. Per quanto riguarda i diritti civili, la persona che coltiva idee false su Dio possiede il diritto civile di sostenere tali false credenze senza che i propri concittadini o lo Stato interferiscano. Il governo civile non possiede alcuna giurisdizione su che cosa i cittadini pensano o credono, e non può perseguire o p8unire nessuno per le sue false credenze od opinioni, neanche di essere un ateo. Una tale persona, però, dovrà rendere conto di sé stessa davanti a Dio nel Giorno del Giudizio. Noi crediamo, però, che il magistrato civile possa giustamente, per ragioni civili, proibire la propagazione pubblica dell'ateismo e la negazione della responsabilità umana davanti a Dio. Per un tribunale civile rifiutarsi di autorizzare un'associazione che si prefigge di promuovere l'ateismo non è una reale infrazione di una libertà civile e religiosa. Il successo di una tale associazione risulterebbe nella distruzione delle fondamenta morali della società umana e dello Stato stesso. Le libertà civili e religiose non includono il diritto civile di distruggere la base stessa della civiltà umana.
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