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29 La morte fisica e lo stato intermedio

1. La morte fisica

La Scrittura rappresenta la morte fisica in modo vario. Se ne parla come della morte del corpo, distinta da quella dell'anima (Matteo 10:28; Luca 12:4), come il termine o la perdita della vita animale (Luca 6:9; Giovanni 12:25) e come separazione dell'anima dal corpo (Eccclesiaste 12:7; Giacomo 2:26). Non si tratta mai di un annichilimento, ma può essere descritta come il termine della vita fisica mediante la separazione del corpo dall'anima. I Pelagiani e i Sociniani insegnavano che l'essere umano sia stato creato mortale, ma questo non è in armonia con le Scritture. Esse insegnano che la morte è il risultato del peccato, la conseguenza penale del peccato (Genesi 2:17; 3:19; Romani 5:12, 17; 6:23). La morte non è "qualcosa di naturale" ma risultato dell'ira di Dio (Salmo 90:7,11), un giudizio (Romani 1:32), una condanna (Romani 5:16), ed una maledizione (Galati 3:13), cosa che riempie il cuore umano di terrore e paura. Dato però che la morte è un castigo per il peccato, ed i credenti sono redenti dalla colpa del peccato, sorge naturale la domanda: Perché ancora debbono morire? E' chiaro che per loro la morte non può essere un castigo, ma deve essere considerata un'importante elemento nel processo della loro santificazione. Si tratta della fase ultima del loro morire al peccato.

2. Lo stato intermedio

Le opinioni differiscono molto su quale sia la condizione dell'essere umano fra la morte e la risurrezione generale. Le teorie più importanti al riguardo richiedono una breve discussione.

a. L'idea moderna dello Sheol - Ades

E' diffusa oggi l'idea che al momento della morte sia i giustificati che i reprobi discendano in un luogo intermedio, che l'Antico Testamento chiama Sheol e che il Nuovo Testamento chiama Ades. Non si tratterebbe di un luogo di premio oppure di castigo, ma un luogo dove tutti condividerebbero un comune destino, una dimora oscura dove la vita non sarebbe che il debole riflesso della vita sulla terra, un luogo di consapevolezza indebolita e di inattività oziosa, dove la vita perde ogni interesse, e le sue gioie sono trasformate in tristezza.

Difficilmente però la si potrebbe ritenere una rappresentazione biblica. Seppure i termini Sceol e Ades denotino sempre il luogo dove sia i giustificati che i reprobi discendono, come potrebbe la discesa in esso essere considerata un'ammonizione per gli empi (Salmo 9:17; Proverbi 5:5; 7:27; 9:18; 15:24; 23:14)? E come potrebbe la Scrittura parlare dell'ira di Dio come qualcosa che vi arde (Deuteronomio 32:22)? Era dall'Ades che l'uomo ricco aveva "sollevato i suoi occhi" (Luca 16:23), e che egli chiama "luogo di tormenti" (versetto 28). E' meglio allora considerare come le parole Sheol e Ades non siano sempre usate nello stesso senso. Qualche volta denotano la tomba (Genesi 42:38; Salmo 16:10), qualche volta lo stato o condizione di morte, rappresentato come un luogo (1 Samuele 2:6; Salmo 89:48), e talora ancora come luogo di castigo eterno (Deuteronomio 32:22; Salmo 9:17; Proverbi 9:18).

b. Il purgatorio, il Limbo dei padri e il Limbo dei bambini

Secondo la Chiesa cattolica romana, le anime di coloro che al momento della morte sono "perfette" vengono ammesse subito al Paradiso (Matteo 25:46; Filippesi 1:23), ma quelle che al momento della morte non sono trovate perfettamente purificate - e questa sarebbe la condizione della maggior parte dei credenti - essi entrano in un luogo di purificazione chiamato Purgatorio. La lunghezza del loro soggiorno varia secondo il bisogno dei casi individuali, e può essere abbreviata mediante preghiere, buone opere, e messe fatte celebrare da amici pii o parenti. Questa dottrina non trova appoggio alcuno nella Scrittura. Il "Limbo dei padri" sarebbe il luogo dove, secondo la Chiesa di Roma, erano stati custoditi i santi dell'Antico Testamento fintanto che Cristo li aveva liberati fra la Sua morte e la Sua risurrezione. Il Limbo dei bambini, invece, si suppone che sia la dimora dei bambini non battezzati. Essi vi rimangono senza alcuna speranza di liberazione, ma non soffrono di fatto alcun castigo e verrebbero esclusi però dalle benedizioni celesti. Neanche queste concezioni trovano appoggio nella Scrittura.

c. Il sonno dell'anima

La nozione che alla morte l'anima entri in uno stato di riposo o sonno non consapevole, è stato proposto nel passato da diversi gruppi non ortodossi, ed è ora dottrina favorita dagli Irvingiti in Inghilterra e dai Russelliti in America. Essa appare affascinante per coloro che hanno difficoltà a credere in una continuità della consapevolezza indipendentemente dalle funzioni cerebrali. Essi vi trovano appoggio nelle Scritture nei brani che parlano della morte come di un sonno (Matteo 9:24; Atti 7:60; 1 Tessalonicesi 4:13) oppure sembrano dire che i morti siano inconsapevoli (Salmo 6:5; 30:9; 115:17; 146:4). I primi, però, parlano della morte come di un sonno a causa della somiglianza fra un corpo morto ed uno addormentato, mentre questi ultimi semplicemente mettono l'accento sul fatto che i morti non possano più rendersi conto né condividere le attività del mondo attuale. I credenti vengono rappresentati come in condizione di godere, immediatamente dopo la morte, di vita consapevole (Luca 16:19-31; 23:43; 2 Corinzi 5:8; Filippesi 1:23; Apocalisse 6:9).

d. L'annichilazionismo e l'immortalità condizionale

Secondo queste dottrine, non vi sarebbe esistenza consapevole, e forse neanche esistenza alcuna, degli empi, dopo la morte. L'annichilazionismo insegna che l'uomo era stato creato immortale, ma che coloro che perseverano nel peccato, essi sono, per esplicito atto di Dio, privati dell'immortalità ed alla fine distrutti o privati per sempre della consapevolezza. Secondo la dottrina dell'immortalità condizionale, però, l'uomo è stato creato mortale, e solo i credenti ricevono il dono dell'immortalità in Cristo. Alla fine gli empi periranno completamente o perderanno ogni consapevolezza. Il risultato è lo stesso in entrambi i casi. Queste dottrine vengono giustificate dicendo che la Bibbia rappresenti la vita eterna come un dono di Dio in Cristo (Giovanni 10:27,28; Romani 2:7; 6:23), minaccia i peccatori con la morte e la distruzione (Salmo73:27; Malachia 4:1; 2 Pietro 2:12). La Bibbia, però, insegna chiaramente che i peccatori continueranno ad esistere (Matteo 25:46; Apocalisse 14:11; 20:10), e che vi saranno gradi nel castigo degli empi (Luca 12:47,48; Romani 2:12).

e. Un secondo periodo di prova

Alcuni studiosi sostengono che coloro che muoiono nei loro peccati avranno dopo la morte un'ulteriore possibilità di accettare Cristo. Nessuno perirà senza che gli sia stato offerto un'opportunità favorevole di conoscere ed accettare Cristo. Essi fanno appello a testi come Efesini 4:8,9; 1 Corinzi 15:24-28; Filippesi 2:9-11; Colossesi 1:19,20; 1 Pietro 3:19; 4:6. La Scrittura rappresenta la condizione degli increduli dopo la morte come una condizione fisso, che non può essere alterata (Ecclesiaste 11:13; Luca 16:19-31; Giovanni 8:21,24; 2 Pietro 2:4,9; Giuda 7,13. Il loro giudizio dipende da che cosa avevano fatto nella carne (Matteo 7:22,23; 10:32,33; 25:34-46; 2 Corinzi 5:9,10; 2 Tessalonicesi 1:8).

Da imparare a memoria

Brani che comprovano:

a. La morte come conseguenza penale del peccato

  • Romani 5:12 "Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e per mezzo del peccato la morte, così la morte si è estesa a tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato".
  • Romani 6:23 "Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore".

b. Che i credenti riportano vittoria sulla morte:

  • 1 Corinzi 15:55-57 "O morte, dov'è il tuo dardo? O inferno, dov'è la tua vittoria? Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Ma ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo".

c. Che lo Sceol - Ades è in alcuni casi un luogo di castigo

  • Salmo 9:17 "Gli empi scenderanno nello Sceol; sì, tutte le nazioni che dimenticano DIO".
  • Proverbi 15:24 "Per l'uomo prudente la via della vita conduce in alto, per fargli evitare lo Sceol in basso".
  • Luca 16:23 "E, essendo tra i tormenti nell'inferno, alzò gli occhi e vide da lontano Abrahamo e Lazzaro nel suo seno".

d. Che i credenti dopo la morte vanno immediatamente con Cristo

  • 2 Corinzi 5:8 "Ma siamo fiduciosi e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e andare ad abitare con il Signore".
  • Filippesi 1:23 "perché sono stretto da due lati: avendo il desiderio di partire a da questa tenda e di essere con Cristo, il che mi sarebbe di gran lunga migliore".

e. Che i non credenti continuano ad esistere dopo la morte

  • Matteo 25:46 "E questi andranno nelle pene eterne e i giusti nella vita eterna".
  • Luca 12:47,48 "Ora quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non si è preparato e non ha fatto la sua volontà riceverà molte battiture. Ma colui che non la conosciuta, se fa cose che meritano le battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà richiesto".
  • Apocalisse 14:11 "E il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome".

f. Che dopo la morte non esiste più alcuna "uscita di sicurezza".

  • Luca 16:26 "Oltre a tutto ciò, fra noi e voi è posto un grande baratro, in modo tale che coloro che vorrebbero da qui passare a voi non possono; così pure nessuno può passare di là a noi".
  • 2 Pietro 2:9 "il Signore sa liberare i pii dalla prova e riservare gli ingiusti per essere puniti nel giorno del giudizio".

Per lo studio ulteriore

  • Che cosa insegnano i segg. Brani sulla morte? 1 Corinzi 15:55-57; 2 Timoteo 1:10; Ebrei 2:14; Apocalisse 1:18; 20:14.
  • Pensi che i segg. brani appoggino l'idea del Purgatorio? Isaia 4:4; Michea 7:8; Zaccaria 9:11; Malachia 3:2; Matteo 12:32; 1 Corinzi 3:13-15.
  • Forse che le parole di Gesù al ladrone morente sulla croce si accordano con la dottrina del sonno dell'anima? Luca 23:43.

Domande di revisione

  • Com'è rappresentata la morte fisica nella Scrittura?
  • Come puoi provare che la morte non sia qualcosa di naturale?
  • Qual è il rapporto fra peccato e morte?
  • La morte per un credente è un castigo? A che cosa serve?
  • Qual è l'idea moderna dello Sceol - Ades?
  • Quali sono le obiezioni a questa teoria?
  • Che cosa denotano nella Scrittura questi termini?
  • In che cosa differiscono le teorie dell'annichilamento e dell'immortalità condizionale?
  • Quale presunta base biblica hanno?
  • Come potresti contestare questo?
  • Qual è la dottrina cattolica-romana sul Limbo?
  • Che cos'è la dottrina sul sonno dell'anima?
  • Quale ne è il presunto fondamento scritturale? Come lo contesteresti?
  • Che cos'è la dottrina della seconda opportunità?
  • La Scrittura appoggia o contraddice questa teoria?



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