Heid031

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indice - domenica 35


Trentaquattresima domenica

Il Decalogo

D. 92. Che cosa dice la legge di Dio?

Allora Dio pronunziò tutte queste parole: «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.


1. Non avere altri dèi oltre a me.

2. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.

3. Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.

4. Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato.

5.Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.

6. Non uccidere.

7. Non commettere adulterio.

8. Non rubare.

9. Non attestare il falso contro il tuo prossimo.

10. Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo» (244).


D. 93. Come si dividono questi comandamenti?

R. In due tavole, la prima delle quali ci insegna, in quattro comandamenti, come dobbiamo compor­tarci verso Dio, la seconda, in sei comandamenti, quali sono i nostri doveri verso il nostro prossimo (245).

D. 94. Che cosa esige Dio nel primo comandamento?

R. Per amore della mia stessa salvezza, devo evitare e fuggire ogni sorta di idolatria (246), stregoneria, superstizione (247), invocazione (preghiere) dei santi o di altre creature (248). Devo invece giungere a conoscere il solo vero Dio (249), porre la mia fiducia in lui solo (250), sottomettermi a Lui con ogni umiltà (251) e pazienza (252), aspettarmi da Lui solo ogni bene (253) e amarlo (254), onorarlo (255) e temerlo (256) di tutto cuore, al punto da rinunciare a tutte le creature piuttosto che fare la minima cosa contro la sua volontà (257).

D. 95. Che cos'è l'idolatria?

R. È inventare o avere, al posto del solo vero Dio che si è ri­velato nella sua Parola, o accanto a lui, qualche altra cosa in cui si ripone la propria fiducia (258).


Riferimenti biblici

  • (244) Es. 20:1-17; Cfr. De. 5:6-21.
  • (245) “Gesù gli disse: «"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge e i profeti»” (Mt. 22:47-40).
  • (246) "Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Co. 6:9,10); "Ma della maggior parte di loro Dio non si compiacque: infatti furono abbattuti nel deserto. Or queste cose avvennero per servire da esempio a noi, affinché non siamo bramosi di cose cattive, come lo furono costoro, e perché non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo quanto è scritto: «Il popolo si sedette per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi». Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila. Non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono, morsi dai serpenti. Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare. Perciò, miei cari, fuggite l'idolatria" (1 Co. 10:4-14); "Figlioli, guardatevi dagl'idoli" (1 Gv. 5:21).
  • (247) "Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio" (Le. 19:31); "Quando sarai entrato nel paese che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà, non imparerai a imitare le pratiche abominevoli di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare suo figlio o sua figlia per il fuoco, né chi esercita la divinazione, né astrologo, né chi predice il futuro, né mago, né incantatore, né chi consulta gli spiriti, né chi dice la fortuna, né negromante, perché il SIGNORE detesta chiunque fa queste cose; a motivo di queste pratiche abominevoli, il SIGNORE, il tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni dinanzi a te" (De. 18:9-12).
  • (248) "Allora Gesù gli disse: «Vattene, Satana, poiché sta scritto: "Adora il Signore Dio tuo e a Lui solo rendi il culto" (Mt. 4:10); "Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia» .. Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell'angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»" (Ap. 19:10; 22:8,9).
  • (249) “Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Gv. 17:3).
  • (250) “Così parla il SIGNORE: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE! Egli è come una tamerice nel deserto: quando giunge il bene, egli non lo vede; abita in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. Benedetto l'uomo che confida nel SIGNORE, per cui il SIGNORE è la sua fiducia” (Gr. 17:5-7).
  • (251) “Così anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo” (1 Pi. 5:5,6).
  • (252) ...non solo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, e l'esperienza speranza" (Ro. 5:3,4); "Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore" (1 Co. 10:10); "Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute" (Fl. 2:14); "...fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti” (Cl. 1:11); "Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso" (Eb. 10:36).
  • (253) "Tutti quanti sperano in te perché tu dia loro il cibo a suo tempo. Tu lo dai loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano, e sono saziati di beni" (Sl. 104:27,28); "Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il SIGNORE, sono colui che fa tutte queste cose" (Is. 45:7); "Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Gm. 1:17).
  • (254) “Tu amerai dunque il SIGNORE, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima tua e con tutte le tue forze” (De. 6:5).
  • (255) "Temerai il SIGNORE, il tuo Dio, lo servirai e giurerai nel suo nome ... Temi il SIGNORE, il tuo Dio, servilo, tieniti stretto a lui e giura nel suo nome" (De. 6:13; 10:20).
  • (256) "...così che tu tema il tuo Dio, il SIGNORE, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu, tuo figlio e il figlio di tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandamenti che io ti do, affinché i tuoi giorni siano prolungati" (De. 6:2); "Poiché il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto" (Sl. 11:7); "Il timore del SIGNORE è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la saggezza e l'istruzione. ... Il principio della saggezza è il timore del SIGNORE, e conoscere il Santo è l'intelligenza" (Pr. 1:7; 9:10); "E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l'anima; temete piuttosto colui che può far perire l'anima e il corpo nella geenna" (Mt. 10:28): "E se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno" (1 Pi. 1:17).
  • (257) "Se dunque il tuo occhio destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo. E se la tua mano destra ti fa cadere in peccato, tagliala e gettala via da te; poiché è meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, piuttosto che vada nella geenna tutto il tuo corpo ... Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà" (Mt. 5:29,30; 10:37-39); "Ma Pietro e gli altri apostoli risposero: «Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini" (At. 5:29).
  • (258) Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma il SIGNORE ha fatto i cieli" (1 Cr. 16:26); "In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi, ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo?" (Ga. 4:8,9); "Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro (che è un idolatra) ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Ef. 5:5); "...la fine dei quali è la perdizione; il loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna; gente che ha l'animo alle cose della terra" (Fl. 3:19).



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