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D/R 56 - indice - D/R 58


57. D. Quali benefici Cristo ha procurato attraverso la Sua mediazione?

R. Cristo, attraverso la Sua mediazione, ha procurato la redenzione, insieme a tutti gli altri benefici del Patto di Grazia..

Contents

Riferimenti biblici

  • Cristo ha ottenuto la redenzione del Suo popolo con il Suo proprio sangue. "...è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna" (Ebrei 9:12).
  • Cristo ha dato la Sua vita come prezzo di riscatto. "Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Marco 10:45).
  • Cristo ha dato Sé stesso come prezzo di riscatto per tutti. "...che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo" (1 Timoteo 2:6).
  • Molto tempo prima Giobbe aveva salutato il Cristo come proprio Redentore. "Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere" (Giobbe 19:25).
  • Noi siamo giustificati sulla base della redenzione operata da Gesù Cristo. "...ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù" (Romani 3:24).
  • Cristo è stato fatto redenzione per il Suo popolo. "Ed è grazie a lui che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione" (1 Corinzi 1:30).
  • La redenzione è attraverso il sangue di Cristo. "In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia" (Efesini 1:7).
  • Il perdono dei peccati è basato sulla redenzione attraverso il sangue di Cristo. "...In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati" (Colossesi 1:14).
  • Tutti i benefici del Patto di Grazia giungono ai credenti attraverso il Cristo. "Infatti tutte le promesse di Dio hanno il loro «sì» in lui; perciò pure per mezzo di lui noi pronunciamo l'Amen alla gloria di Dio" (2 Corinzi 1:20).

Commento

Che un'umanità tanto empia e ribelle al suo Creatore e giustamente condannata come la nostra possa solo sperare in un atto di clemenza da parte di Dio nei suoi confronti, appare davvero impossibile quando ci rendiamo conto della gravità del nostro peccato da una parte e della santità di Dio dall'altra. Che cos'è, infatti, l'umanità, se non una sorta di tumore maligno, un infetto elemento corruttore dell'armonia del creato? Siamo realisti! Che senso avrebbe concedere la grazia della salvezza anche solo ad un certo numero di creature umane, senza che inevitabilmente da esse tornasse a moltiplicarsi il virus del quale sono comunque portatori? Non è forse già successo al tempo di Noè? Dice, infatti, il libro della Genesi: "Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo. Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. E il SIGNORE disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato ... perché mi pento di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del SIGNORE" (Genesi 6:5-8). A Noè ed alla sua famiglia era stata concessa la grazia della salvezza. L'umanità, rinata con Noè, però, dopo un po', non si manifesta certo meglio di quella che era perita nella giusta condanna che le era stata inflitta. Non molto tempo dopo il "giusto" Noè, infatti, siamo daccapo: "Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno" (Salmo 14:3)!

No, Dio non è né un ingenuo né un illuso. Non si trattava tanto di concedere la grazia ad alcuni che "erano stati bravi" o "meno peggio di altri", né di dare una sorta di nuova opportunità all'umanità. Dio non ha detto: "Speriamo che la prossima volta vada meglio!". No, Dio avrebbe creato un'umanità completamente nuova in Cristo. Si tratta della "progenie" che era stata preannunciata dopo la Caduta stessa (Genesi 3:15). Noè, anzi, l'arca che salva Noè e la sua famiglia n'è la prefigurazione, così come ne è prefigurazione e preparazione l'intera storia del popolo eletto di Israele. I "figli di Abraamo" ricevono delle precise promesse al riguardo del Cristo, loro "discendenza". L'apostolo Paolo lo spiega bene: "Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo" (Galati 3:16).

Dio stabilisce un Patto di Grazia con l'eterno Suo Figlio affinché diventasse uomo in Gesù di Nazareth e in Lui, "Secondo Adamo", si raccogliesse un popolo di persone strappate, redente, salvate dalla vecchia umanità e destinate ad essere rigenerate. Il Cristo è il Mediatore della grazia della salvezza. Dio "tratta" solo con Lui e la Sua umanità soltanto (non quella vecchia e corrotta) assurge, nell'Ascensione, all'eterna comunione con Dio Padre. Come dice un'antica dossologia, tutto è: "Per Cristo con Cristo e in Cristo", e prosegue: "...a Te Dio Padre Onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli". Dio, quindi "salva il Cristo" e con Lui, insieme a Lui, tutti coloro che sono in Lui e con Lui, tutti coloro che, redenti dalla vecchia e condannata umanità, Dio Padre Gli ha affidato. Gesù stesso lo afferma nella Sua preghiera sacerdotale: "Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo" (Giovanni 17:24).

Ecco, così, che Gesù, il Cristo, tramite la Sua mediazione, è lo strumento, l'agente per "condurre molti figli alla gloria", vale a dire, per procurare la redenzione a molti membri della famiglia umana, insieme ad innumerevoli altri benefici da essa conseguenti, com'è scritto: "Infatti, per condurre molti figli alla gloria, era giusto che colui, a causa del quale e per mezzo del quale sono tutte le cose, rendesse perfetto, per via di sofferenze, l'autore della loro salvezza" (Ebrei 2:10). I benefici del Patto di Grazia dovrebbero essere oggetto di studio e di riconoscente contemplazione per tutta la nostra vita cristiana. Non si tratta, infatti, semplicemente di una dottrina da studiare, da valutare e da riporre sullo scaffale, ma dovrebbe essere il centro stesso della costante attenzione del cristiano.

Le risposte alle domande successive del Catechismo minore di Westminster spiegano in che modo i benefici di Cristo siano comunicati al Suo popolo eletto.

Approfondimenti

Il prezzo di riscatto

Il Nuovo Testamento si riferisce ripetutamente al "prezzo di riscatto" che Cristo ha dovuto pagare per redimere dalla vecchia umanità il popolo che Gli appartiene. Le difficoltà che noi abbiamo nel comprendere questi concetti dipende dal fatto che la nostra prospettiva culturale moderna è molto lontana dal quadro concettuale a cui è associata, cioè il sistema sacrificale dell'antico Israele.

Era necessario che Cristo pagasse un prezzo di riscatto perché l'intera umanità è colpevole e condannata di fronte a Dio e secondo il giusto giudizio di Dio merita indistintamente la morte eterna. Il prezzo di riscatto è pagato a Dio. Un antico errore immagina che questo prezzo di riscatto sia stato pagato a Satana. Questo non ha alcun fondamento biblico. Cristo è venuto per distruggere le opere di Satana, è vero, ma non per pagargli un prezzo di riscatto come se ne avesse diritto. Cristo distrugge le opere di Satana pagando un prezzo di riscatto a Dio.

Alcuni si chiedono perché Dio, essendo amore, non abbia potuto semplicemente perdonare dei peccatori senza pagare un prezzo di riscatto. Certo, la Bibbia insegna che Dio è amore, ma insegna pure che Dio è un Dio di giustizia e santità che non può rinnegare Sé stesso. Se Dio perdonasse semplicemente il peccatore senza un'opera di redenzione, Egli negherebbe la propria giustizia. Le conseguenze penali del peccato dovevano quindi essere assolte. Per questo motivo il Cristo si offre di pagarle come nostro sostituto o vicario, altrimenti non potrebbe esservi alcun perdono dei peccati.

Gli altri benefici

Oltre alla redenzione, gli altri benefici del Patto di Grazia includono: la giustificazione, l'adozione, la santificazione e molti altri che in questa vita li accompagnano o fluiscono da essi, fra i quali la certezza interiore dell'amore di Dio, la pace della propria coscienza, la gioia nello Spirito Santo, la perseveranza del credente fino al compimento finale della propria salvezza. Fra questi benefici vi sono quelli dei quali il credente gode al momento della sua morte e alla risurrezione. Il Catechismo Minore di Westminster ne parla alla D/R 32, 36, 37, 38.


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