Catmagwest051
From Diwygiad
51. D. Che cosa comprende lo stato di esaltazione di Cristo?
R. Lo stato di esaltazione di Cristo comprende la Sua risurrezione, ascensione, il Suo porsi a sedere alla destra del Padre ed il Suo ritorno per giudicare il mondo.
Contents |
Riferimenti biblici
- La Risurrezione di Cristo. "...che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture" (1 Corinzi 15:4).
- L'Ascensione di Cristo al cielo. "Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo»" (Atti 1:9-11).
- Cristo si pone a sedere alla destra del Padre. "Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo" (Efesini 1:20).
- Il ritorno di Cristo a giudicare il mondo. "«Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo» ... perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti" (Atti 1:11; 17:31).
Commento
La risurrezione dai morti del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, risurrezione autentica e non metaforica, è il fondamento imprescindibile di tutta la nostra fede. Senza di essa, nulla che noi mai potremmo dire o fare in quanto cristiani avrebbe senso alcuno. La Scrittura afferma: "Se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede" (1 Corinzi 15:14). Senza la realtà storica della risurrezione del Cristo, la nostra sarebbe che una religione come le altre, vana ed impotente, fatta di vuoti rituali ed affermazioni di principio che lasciano il tempo che trovano.
Senza la risurrezione autentica di Gesù Cristo dai morti, la vita e la stessa morte di Cristo e il loro valore salvifico per quanti vi si affidano non sarebbero che buone intenzioni prive di effettiva certezza. Giovanni Calvino scrive:"Nella Sua morte abbiamo certo il completo adempimento della salvezza, dato che per essa siamo riconciliati con Dio, la giusta condanna divina è stata soddisfatta, la maledizione è stata annullata e noi siamo stati liberati da tutte le pene che avremmo dovuto scontare: tuttavia non è affermato che in virtù della Sua morte ma piuttosto della Sua risurrezione, siamo stati risuscitati ad una speranza viva (1 Pietro 1:3). Risuscitando, [il Cristo] si è dimostrato vincitore della morte, la vittoria della nostra fede è perciò basata sulla Sua risurrezione ... Come [infatti, Cristo] avrebbe potuto liberarci dalla morte soccombendo ad essa? Come avrebbe potuto acquistarci la vittoria, se fosse stato sconfitto nel combattimento? Noi dunque attribuiamo la realtà della nostra salvezza in parte alla morte di Cristo ed in parte alla sua risurrezione e diciamo che, mediante la morte è stato distrutto il peccato e la morte è stata cancellata; mediante la risurrezione, la giustizia è stata stabilita e la vita ha ripreso il sopravvento; e questo in modo che la morte ha il suo significato in funzione della risurrezione" (Calvino, Istituzione, 2:16:13).
Il Catechismo Maggiore di Westminster, dopo avere descritto l'opera della salvezza attraverso l'umiliazione abbassamento del Cristo, psssa a descrivere il suo completamento attraverso l'esaltazione o innalzamento del Cristo, e questo in quattro fasi (1) la risurrezione, (2) l'ascensione, (3) il Suo porsi a sedere alla destra del Padre e (4) il Suo ritorno glorioso per giudicare il mondo. L'Apostolo Paolo scrive: "Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù,il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome,affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra,e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre" (Filippesi 2:5-11).
Della risurrezione di Cristo, questa D/R mette in rilievo in primo luogo le sue caratteristiche, poi ciò che la risurrezione manifesta o dichiara, in terzo luogo che anche nella risurrezione il Cristo ha agito in quanto rappresentante del Suo popolo ed in loro favore.
1. Caratteristiche della risurrezione di Cristo
1.1 L'impossibilità della decomposizione del corpo di Gesù. La morte è la conseguenza del peccato ["perché il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23)].Il suo processo (separazione dell'anima del corpo, L'impossibilità della decomposizione del corpo di Gesù e dissoluzione del corpo) attua il "processo naturale" di ciò che Dio ha decretato con la Caduta di Adamo, la sua maledizione o condanna ["...finché tu ritorni nella terra da cui fosti tratto; perché sei polvere e in polvere ritornerai" (Genesi 3:19)]. Gesù, il Cristo, però, "secondo Adamo", era privo di peccato ed aveva soddisfatto pienamente alle conseguenze penali del peccato attraverso la Sua morte sacrificale. Ecco quindi che "non era possibile che egli fosse da essa trattenuto ... perché tu non lascerai l'anima mia nell'Ades, e non permetterai che il tuo Santo subisca la decomposizione" (Atti 2:24,27).
1.2 Gesù risorge con lo stesso corpo di prima. Gesù risorge con l’identico corpo che prima aveva (benché rigenerato). Come tale viene riconosciuto persino dalle cicatrici che erano rimaste sul suo corpo. "Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io! Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che ho io"(Luca 24:39).
1.3 Il corpo di Gesù è ricongiunto alla Sua anima. Con la morte di Gesù la Sua anima era discesa agli inferi, la dimora di tutti i trapassati. Essa, però, non poteva trattenerla e con la risurrezione viene reintegrata al corpo incorrotto e la natura umana di Gesù torna integra, insieme alla Sua natura divina. "...sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui" (Romani 6:9).
1.4 Gesù risorge per il Suo proprio potere. In quanto la Sua natura divina Lo rende sorgente di vita ["In lui era la vita" (Giovanni 1:4)], Egli non solo può darla e restituirla, ma ha lo stesso potere sulla Sua natura umana. "Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio" (Giovanni 10:18).
2. Ciò che la risurrezione manifesta o dichiara
2.1 Gesù è il Figlio di Dio. "Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 1:4). Nessun altro ha potuto, può o potrà accampare una tale risurrezione dai morti e comprovarla.
2.2 La giustizia di Dio è stata soddisfatta. Coloro che si sono affidati a Cristo ed ai meriti della Sua vita e della Sua morte espiatoria del peccato, al tribunale di Dio sono dichiarati "non colpevoli". Quello che richiede la giustizia di Dio è stato soddisfatto e la risurrezione di Cristo ne è la conferma, l’approvazione, il "timbro" di "pagato". "...Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi" (Romani 8:34).
2.3 Ha sconfitto la morte e colui che ne ha il potere, Satana. Né la morte né Satana può più accampare diritti su chi è in Cristo. Il cristiano può dire: Io appartengo a Cristo, Lui mi ha acquistato, sono Suo. "Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Galati 2:20). "Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo" (Ebrei 2:14).
2.4 Egli è il Signore dei morti e dei viventi. Il Signore Gesù Cristo è stato costituito l’unico che possa determinare il destino eterno delle creature umane, Lui e nessun altro. "Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades" (Apocalisse 1:17,18). "Tu non devi riconoscere altro Dio all'infuori di me, all'infuori di me non c'è altro salvatore" (Osea 13:4). "Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore sia dei morti sia dei viventi"(Romani 14:9).
3. Anche la risurrezione di Cristo è stata compiuta in quanto "persona pubblica"
"Persona pubblica" è l’opposto di "privato cittadino". Quello che Cristo ha compiuto non l’ha fatto per sé stesso o di Sua propria iniziativa, ma è stato legalmente stabilito da Dio come "nuovo Adamo", rappresentante della nuova umanità, coloro che Dio ha eletto a salvezza ed affidato a Lui come loro "capo supremo" o Signore. Essi hanno trovato in Lui la loro "giustificazione", ovverossia la "base legale" della loro eterna salvezza. In Lui hanno ricevuto la grazia di essere "vivificati", cioè di essere spiritualmente rigenerati mediante lo Spirito Santo. Il Cristo risorto è Colui che li protegge contro tutto ciò che potrebbe attentare alla loro condizione di "graziati" e benedetti in Lui. "Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi"(1 Corinzi 15:25-27). Infine, il Cristo risorto è la garanzia che la risurrezione a vita eterna sarà pure con certezza il loro destino finale. Quanto riguarda la chiesa cristiana sarà ampiamente trattato successivamente nelle D/R apposite.
Approfondimenti
La decomposizione (anche detta, impropriamente, putrefazione) è il processo di disfacimento dei corpi (o di parte di essi) di organismi precedentemente viventi, che si scompongono nelle forme più semplici della materia dopo la morte. È comune opinione degli studiosi che la decomposizione cominci al momento della morte, immediatamente dopo di essa, anche se la visibilità esterna dei suoi effetti sia relativamente successiva. In questa fase la decomposizione è causata principalmente da autolisi (la suddivisione dei tessuti dai propri prodotti chimici interni del corpo ed enzimi) e da putrefazione propriamente detta (scissione degli elementi costitutivi dei tessuti operata dai batteri). Questi processi rilasciano gas e sono la causa principale dell'odore ratteristico dei corpi morti. Tali gas possono presentare nella loro composizione una rilevante percentuale di metano, magnesio e potassio, una miscela che talvolta può innescare una fiammata al contatto con l'aria, nel noto fenomeno del fuoco fatuo. La rapidità ed il modo in cui un corpo umano o animale si decompone sono influenzati da diversi fattori. Insetti ed altri animali sono tipicamente gli agenti principali della decomposizione, posto che il corpo sia loro accessibile. Stanti motivazioni che fanno parte di un istinto generale ed innato dell'Uomo che comprende anche le riflessioni razionali ed irrazionali sulla morte, la decomposizione è vista come un fenomeno temuto e terribile. Uno degli istinti innati, è l'immediata repulsione alla vista ed all'olfatto di cadaveri decomposti. Una delle pratiche funebri più note, la cremazione, sottrae il cadavere alla decomposizione ordinaria decomponendolo con l'azione della combustione che ne scinde ugualmente le molecole, ma per effetto del fuoco e rapidamente. Un altro dei modi per contrastare il processo decompositivo, è l'imbalsamazione, che ne rallenta il processo decompositivo o ne preserva l’aspetto esterno. Nel caso della risurrezione di Lazzaro il processo decompositivo era già iniziato, ma la divina potenza di Gesù opera la sua rigenerazione fisica. Possiamo paragonare questo alla nostra futura rigenerazione. Nel caso Gesù è da intendersi che, per la Sua particolare natura, il processo corruttivo non sia nemmeno iniziato.
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