La Predestinazione, Enunciazione della Dottrina

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La Predestinazione, enunciazione della dottrina


di Loraine Boettner

Tratto da Loraine Boettner, "The Reformed Doctrine of Predestination", cap. II


Nella Confessione di Westminster, che espone il credo delle Chiese Presbiteriane e Riformate e che è l’espressione più perfetta della Fede Riformata, leggiamo “Dio, da tutta l’eternità, per il più saggio e santo consiglio della Sua volontà, liberamente e immutabilmente ordinò qualunque cosa sarebbe esistita; tuttavia in modo tale che né Dio è l’autore del peccato, né la violenza è offerta alla volontà delle creature; né è rimossa la libertà o la contingenza delle cause seconde, ma sono piuttosto stabilite.” E più avanti, “Sebbene Dio conosca qualunque cosa potrebbe o possa accadere sulla base di tutte le supposte condizioni; tuttavia Egli non ha decretato nulla perché l’ha previsto come futuro, o come ciò che sarebbe accaduto sulla base di tali condizioni.”

La dottrina della Predestinazione rappresenta il proposito di Dio come assoluto ed incondizionato, indipendente dall’intera creazione finita, avente origine unicamente nell’eterno consiglio della Sua volontà. Dio è visto come il grande e potente Re che ha stabilito il corso della natura e che dirige il corso della storia fino ai più minuti dettagli. Il Suo decreto è eterno, immutabile, santo, saggio, e sovrano. Si estende non solo al corso del mondo fisico, ma ad ogni evento della storia umana dalla creazione al giudizio, ed include tutte le attività dei santi e degli angeli in cielo e dei reprobi e dei demoni nell’inferno. Comprende l’intera estensione dell’esistenza creata, attraverso il tempo e l’eternità, includendo insieme tutte le cose che sono state o saranno nelle loro cause, condizioni, successioni, e relazioni. Tutto ciò che al di fuori di Dio stesso è incluso in questo decreto onnicomprensivo, ed in modo molto naturale poiché tutti gli altri esseri devono la loro esistenza e la loro permanenza in essere alla Sua potenza decretiva e sostenitrice. Esso fornisce un controllo provvidenziale sotto il quale tutte le cose si affrettano al fine determinato da Dio; ed il fine è,

“Un lontano evento divino verso il quale si muove l’intera creazione.

Poiché la creazione finita in tutta la sua estensione esiste come un mezzo attraverso il quale Dio manifesta la Sua gloria, e poiché è assolutamente dipendente da Lui, essa da sé non poteva dare origine ad alcuna condizione in grado di limitare o frustrare la manifestazione di quella gloria. Da tutta l’eternità Dio si è proposto di fare esattamente ciò che sta facendo. Egli è il sovrano Governante dell’universo e “agisce come vuole con l'esercito del cielo e con gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli, Che cosa fai?” Daniele 4:35. Poiché l’universo ha avuto la sua origine in Dio e dipende da Lui per la sua ininterrotta esistenza, esso deve essere, in tutte le sue parti e in ogni epoca, soggetto al Suo controllo in modo tale che nulla possa avvenire in contrasto con ciò che Egli esplicitamente decreta o permette. In questo modo l’eterno proposito è rappresentato da un atto della sovrana predestinazione o preordinazione, e non condizionato da alcun fatto successivo o cambiamento nel corso del tempo. Di conseguenza esso è rappresentato come la base della preconoscenza divina di tutti gli eventi futuri, e non condizionato da tale preconoscenza o da alcuna cosa originata dagli eventi stessi.

I teologi Riformati logicamente e coerentemente hanno applicato alle sfere della creazione e della provvidenza quei grandi principi che furono successivamente esposti nei Canoni di Westminster. Essi videro la mano di Dio in ogni evento in tutta la storia dell’umanità e in tutti i meccanismi della natura fisica tanto che il mondo fu la completa realizzazione nel tempo dell’eterno ideale. Il mondo nel suo insieme e in ogni sua parte, movimento, e cambiamento, fu portato in un’unità dall’attività della volontà divina che governa, pervade e armonizza tutto, e il suo fine fu di manifestare la gloria divina. Mentre la loro concezione era quella di un ordine divino dell’intero corso della storia fino al minimo dettaglio, essi studiavano in modo particolare la sua relazione con la salvezza dell’uomo. Calvino, il brillante teologo sistematico della Riforma, espone la materia così: “Definiamo Predestinazione l’eterno decreto di Dio, con il quale Egli ha determinato in Se Stesso ciò che diviene di ogni individuo dell’umanità. Infatti non li crea tutti nella medesima condizione, ma ordina gli uni a vita eterna, gli altri all'eterna condanna. Così in base al fine per il quale l'uomo è creato, diciamo che è predestinato alla vita o alla morte.” [Istituzioni, Libro III, Cap. XXI, sez. 5]

Che Lutero fosse tanto zelante per l’assoluta predestinazione quanto lo era Calvino è evidente nel suo commento a Romani, dove scrisse: “Tutte le cose provengono, e dipendono, dall’ordine divino; nel quale fu preordinato chi dovesse ricevere la parola di vita, e chi dovesse respingerla; chi dovesse essere liberato dai propri peccati, e chi dovesse essere indurito in essi; e chi dovesse essere giustificato e chi dovesse essere condannato.” E Melantone, suo amico e collaboratore, dice: “Tutte le cose avvengono secondo la divina predestinazione; non solo le opere che compiamo esternamente, ma anche i pensieri che concepiamo interiormente;” e ancora, “Non esiste alcuna chance, o fortuna; né vi è una maniera più appropriata per avere timor di Dio, e di riporre la nostra intera fede in Lui, dell’essere ben istruiti nella dottrina della Predestinazione.”

“L’ordine è la prima legge del Cielo.” Dal punto di vista divino vi è un ordine e un progresso ininterrotto dal principio della creazione alla fine del mondo e la manifestazione del regno celeste in tutta la sua gloria. Il proposito e piano divino non è mai sconfitto o interrotto; quello che in molti casi a noi sembra essere una sconfitta non è realmente tale, ma appare solo, perché la nostra natura finita e imperfetta non ci permette di vedere tutte le parti nell’insieme o l’insieme in ogni sua parte. Se con uno sguardo noi potessimo comprendere “il potente spettacolo del mondo naturale ed il complesso dramma della storia umana,” noi vedremmo il mondo come un’entità unica e armoniosa che manifesta le gloriose perfezioni di Dio.

“Sebbene il mondo sembri scorrere casualmente,” dice Bishop, “e le vicende sembrino avviluppate insieme nella cieca confusione e nel grossolano disordine, tuttavia, Dio vede e conosce la concatenazione di cause ed effetti, e li governa in modo tale da trarre una perfetta armonia da tutte quelle apparenti dissonanze e discordie. È necessario che noi teniamo i nostri cuori ben stabili nella ferma e risoluta fede in questa verità, che in tutto ciò che avviene, sia esso buono o cattivo, noi possiamo guardare alla mano e alla disposizione di tutto, a Dio. Rispetto a Dio, non vi è nulla di casuale o contingente nel mondo. Se un padrone mandasse un servo in un certo posto e gli comandasse di rimanere là fino ad una certa ora, e subito dopo, inviasse un altro servo nello stesso luogo, l’incontro dei due sarebbe totalmente casuale rispetto a loro, ma ordinato e previsto dal padrone che li ha inviati. Le cose avvengono in modo inaspettato per noi, ma non per Dio. Egli prevede e ordina tutte le vicissitudini delle cose.” [Citato da Toplady nella Prefazione alla Predestinazione di Girolamo Zanchi.] Il salmista esclamava, “Quant'è magnifico il nome tuo per tutta la terra, O Signore!”. E l’autore di Ecclesiaste dice, “Egli ha fatta ogni cosa bella nella sua stagione.” Nella visione che ebbe il profeta Isaia, i serafini cantavano, “Santo, Santo, Santo è il Signor degli eserciti; Tutta la terra è piena della sua gloria.” Visto da questo punto di vista divino ogni evento nel corso delle faccende umane in ogni epoca e in tutte le nazioni, non importa quanto insignificante possa apparirci, ha il suo posto nello sviluppo del piano eterno. Esso ha relazioni con le cause precedenti ed esercita un’ancor maggiore influenza attraverso i suoi effetti in modo tale da essere connesso all’intero sistema delle cose, ed ha la sua parte individuale nel mantenere il perfetto equilibrio dell’ordine del mondo. Molti esempi potrebbero essere forniti per mostrare che gli eventi della più grande importanza spesso sono dipesi da ciò che all’epoca sembravano essere eventi fra i più fortuiti e banali. L’interrelazione e la connessione degli eventi è tale che se uno di questi fosse omesso o modificato, tutto ciò che segue presto sarebbe modificato o impedito. Da cui deriva la certezza che l’amministrazione divina poggia sulla preordinazione di Dio estesa a tutti gli eventi, sia grandi che piccoli. E, in senso stretto, nessun evento è veramente piccolo; ogni evento ha il suo esatto posto nel piano divino, e alcuni sono relativamente più grandi di altri. Il corso della storia, quindi, è infinitamente complesso, e tuttavia è un unico agli occhi di Dio. Questa verità, insieme alle sue ragioni, è ben sintetizzata nel Catechismo Minore, che afferma, “I decreti di Dio sono il Suo eterno proposito, secondo il consiglio della Sua volontà, con cui per la Sua propria gloria, Egli ha preordinato tutto ciò che avviene.”

Il dott. Abraham Kuyper, dell’Olanda, il quale è riconosciuto come uno dei maggiori teologi Calvinisti degli anni recenti, ci ha fornito un valido pensiero nel seguente paragrafo: “La determinazione dell’esistenza di tutte le cose che devono essere create, o di cosa debba essere una camelia o un ranuncolo, un usignolo o un corvo, un cervo o un maiale, e ugualmente tra gli uomini, la determinazione delle nostre proprie persone, se uno debba nascere maschio o femmina, ricco o povero, sciocco o intelligente, bianco o colorato, o perfino se Abele o Caino, è la più tremenda predestinazione concepibile in cielo o in terra; e tuttavia la vediamo realizzarsi davanti ai nostri occhi ogni giorno, e noi stessi ne siamo soggetti nella nostra intera personalità; tutta la nostra esistenza, la nostra stessa natura, la nostra posizione nella vita, dipendono interamente da essa. Questa predestinazione che comprende ogni cosa, il Calvinista la pone, non nelle mani dell’uomo, e ancor meno nella mano di una cieca forza naturale, ma nella mano dell’Onnipotente Iddio, sovrano Creatore e Padrone del cielo e della terra; ed è nella figura del vasaio e dell’argilla che la Scrittura dai tempi dei profeti ci ha esposto questa elezione che domina tutto. L’elezione nella creazione, l’elezione nella provvidenza, e quindi l’elezione anche nella vita eterna; l’elezione nella sfera della grazia così come nella sfera della natura.” [Conferenze sul Calvinismo, pag. 272.]

Non possiamo apprezzare adeguatamente questo ordine del mondo finché non lo vediamo come un unico potente sistema mediante il quale Dio sta realizzando i Suoi piani. Il teismo chiaro e coerente di Calvino gli fornì un acuto senso dell’infinita maestà dell’Onnipotente Persona nelle cui mani giacciono tutte le cose, e lo rese un assertore molto convinto della predestinazione. In questa dottrina del proposito eterno ed incondizionato dell’Iddio onnisciente e onnipotente, egli trovò il programma della storia della caduta e della redenzione del genere umano. Egli si avventurò con coraggio ma anche con riverenza sull’orlo dell’abisso della speculazione dove tutta la conoscenza umana è persa nel mistero e nell’adorazione.

La Fede Riformata, quindi, ci offre un Dio grandioso il quale è realmente il Governante sovrano dell’Universo. “Il suo grande principio,” dice Bayne, “è la contemplazione dell’universo di Dio rivelato in Cristo. In tutti i luoghi, in ogni epoca, da eternità in eternità, il Calvinismo vede Dio.” La nostra epoca, con la sua enfasi sulla democrazia, non ama questa vista, e forse nessun’altra epoca l’ha amata meno. La tendenza oggi è di esaltare l’uomo e dare a Dio solo una parte molto limitata negli affari del mondo. Come ha detto il Dott. A. A. Hodge, “La nuova teologia, affermando la ristrettezza di quella vecchia, esclude la preordinazione di Geova come un’invenzione logora delle scuole, screditata dall’avanzamento della cultura odierna. Questa non è la prima volta che i gufi, scambiando l’ombra di un’eclisse di passaggio per la loro notte, abbiano fischiato alle aquile, convinti che ciò che è invisibile a loro non possa esistere.” [Conferenze Popolari sui Temi Teologici, pag. 158.]

Questa, in generale, è la concezione della predestinazione come è stata sostenuta dai grandi teologi delle chiese Presbiteriane e Riformate.

La preordinazione è affermata esplicitamente nella Scrittura.

Atti 4:27, 28 “Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero.”

Efesini 1:5 “avendoci predestinati ad essere adottati come suoi figli per mezzo di Gesù Cristo secondo il beneplacito della sua volontà”

Efesini 1:11 “In lui siamo anche stati scelti per un'eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà”

Romani 8:29-30 “Poiché quelli che egli ha preconosciuti, li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del suo Figlio affinché egli sia il primogenito fra molti fratelli. E quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati, quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati.”

1 Corinzi 2:7 “ma parliamo della sapienza di Dio nascosta nel mistero, che Dio ha preordinato prima delle età per la nostra gloria.”

Atti 2:23 “egli, dico, secondo il determinato consiglio e prescienza di Dio, vi fu dato nelle mani e voi lo prendeste, e per mani di iniqui lo inchiodaste alla croce e lo uccideste.”

Atti 13:48 “I gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la parola del Signore; e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero.”

Efesini 2:10 “Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.”

Romani 9:23 “E questo per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso dei vasi di misericordia, che lui ha già preparato per la gloria,”

Salmo 139:16 “I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano già scritti tutti i giorni che erano stati fissati per me, anche se nessuno di essi esisteva ancora.”

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