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82. D. Vi può essere qualcuno in grado di osservare perfettamente tutti i comandamenti di Dio?

R. Nessun semplice essere umano da dopo la Caduta è in grado in questa vita di osservare perfettamente i comandamenti di Dio, anzi, quotidianamente li trasgredisce in pensiero, parole ed opere.

Riferimento biblico

  • "Certo, non c'è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai" (Ecclesiaste 7:20);
  • "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi ... Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi" (1 Giovanni 1:8,10);
  • "Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste" (Galati 5:17);
  • "Il SIGNORE vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che il loro cuore concepiva soltanto disegni malvagi in ogni tempo ... Il SIGNORE sentì un odore soave; e il SIGNORE disse in cuor suo: «Io non maledirò più la terra a motivo dell'uomo, poiché il cuore dell'uomo concepisce disegni malvagi fin dall'adolescenza; non colpirò più ogni essere vivente come ho fatto" (Genesi 6:5; 8:21);
  • Leggere Romani 3:9-21; Giacomo 3:9-21.

Commento

Siamo salvati per sola grazia di Dio tramite la fede nell'opera di Gesù Cristo. Dopo essere divenuti credenti, però, non certo siamo perfetti, ancora pecchiamo in pensiero, parola ed opera. Non vogliamo peccare, ci sforziamo di non peccare, ma quello che non vorrei fare lo faccio (Confronta: Romani 7:19).

La perfezione in questa vita non è possibile, per nessuno. Vi sono due errori dai quali dobbiamo guardarci: (1) Il perfezionismo. Alcuni affermano possibile raggiungere oggi lo stato dell'essere privi di peccato. Non ci sono "santi" che abbiano acquisito meriti "da distribuire", e non ci sono segreti per raggiungere una vita di alto livello. Ci proponiamo certo di non peccare, ma peccatori rimaniamo (Confronta: Ecclesiaste 7:20; 1 Giovanni 1:10). (2) L'antinomismo. Altri dicono che in Cristo non avremmo più obbligazioni verso la Legge la legge di Dio, e non si lascerà dominare dal peccato, cadrà, ma confesserà e si rialzerà (Romani 7:22; 1 Giovanni 5:3).

Un vero credente perciò (1) lotterà quotidianamente per essere obbediente a Dio; (2) confesserà costantemente le rimanenti imperfezioni ed il peccato. Il peccato rimane una cosa seria, ed esso non può essere giustificato dicendo magari che la colpa è dell'ambiente, o di una malattia mentale... come si dice oggi. L'essere umano deve ritenersi responsabile, senza attenuanti. Per questo la riprovazione di Dio sul peccato è autentica, autentica la pena che merita, quanto mai necessaria la confessione di peccato e il ravvedimento.



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