Catminwest081

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'''81. D. Che cosa si proibisce nel decimo comandamento?'''
'''81. D. Che cosa si proibisce nel decimo comandamento?'''
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'''R. Nel decimo comandamento si prescrive ogni insoddisfazione e malcontento della nostra propria condizione, invidia o avvilimento per i beni del nostro prossimo, ogni brama disordinata e voglia per tutto ciò che gli appartenga.'''
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'''R. Il decimo comandamento proibisce ogni insoddisfazione con la condizione in cui ci troviamo, invidia o dolore per i beni del nostro prossimo ed ogni sisordinata commozione d'animo o d'affetti per ciò che gli appartiene.'''
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== Riferimento biblico ==
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== Riferimenti biblici ==
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* ''"E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo"'' (1 Re 21:4);  
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*''"E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo"'' (1 Re 21:4);
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* ''"Ma tutto questo non mi soddisfa, finché vedrò quel Giudeo Mardocheo sedere alla porta del re»"'' (Ester 5:13);  
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*''"Ma tutto questo non mi soddisfa, finché vedrò quel Giudeo Mardocheo sedere alla porta del re»" (Ester 5:13);
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* ''"Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore"'' (1 Corinzi 10:10).
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*''"Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore"'''' (1 Corinzi 10:10).
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== Commento ==
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'''Commento'''
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La legge di Dio richiede più che un conformarvisi esteriore: richiede santità o rettitudine interiore di cuore. Magari non abbiamo commesso molti dei peccati che i Comandamenti condannano, ma nella nostra mente quante volte li abbiamo infranti? Il desiderio può essere inteso come la radice di tutti i mali (Giacomo 1:14,15).  
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Nel decimo comandamento si prescrive ogni insoddisfazione e malcontento della nostra propria condizione, invidia o avvilimento per i beni del nostro prossimo, ogni brama disordinata e voglia per tutto ciò che gli appartenga.  
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La brama di ciò che altri possiedono comincia da un cuore insoddisfatto, confrontandosi con altri. L'accontentarsi con ciò che Dio ci ha dato è la chiave per non commettere peccati dei quali poi ce ne dovremmo pentire. Questo non significa che non possiamo migliorare il nostro benessere e la nostra condizione esteriore: dobbiamo usare diligentemente le capacità che Dio ci ha dato. Dobbiamo però accontentarci dei limiti sia delle nostre capacità che delle nostre opportunità, senza lamentarci se qualcuno possa più di noi (Ga. 5:26; Giacomo 3:14,16). C'è un senso in cui possiamo dire che non siamo stati creati uguali.  
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La legge di Dio richiede più che un conformarvisi esteriore: richiede santità o rettitudine interiore di cuore. Magari non abbiamo commesso molti dei peccati che i Comandamenti condannano, ma nella nostra mente quante volte li abbiamo infranti? Il desiderio può essere inteso come la radice di tutti i mali (Giacomo 1:14,15).
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Come possiamo allora giungere ad essere soddisfatti di ciò che abbiamo? Non lo impareremo mai fintanto che Dio stesso non diventerà la nostra ricompensa. Quando noi troviamo in Dio il nostro tutto, cosa mai di più potremmo desiderare? Egli, e le ricchezze eterne conservate nel cielo, valgono più di tutto quanto potremmo avere qui sulla terra, e queste benedizioni sono nostre in Gesù Cristo (Matteo 6:19-21; 2 Pietro 3:12). "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Corinzi 12:31).
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La brama di ciò che altri possiedono comincia da un cuore insoddisfatto, confrontandosi con altri. L'accontentarsi con ciò che Dio ci ha dato è la chiave per non commettere peccati dei quali poi ce ne dovremmo pentire. Questo non significa che non possiamo migliorare il nostro benessere e la nostra condizione esteriore: dobbiamo usare diligentemente le capacità che Dio ci ha dato. Dobbiamo però accontentarci dei limiti sia delle nostre capacità che delle nostre opportunità, senza lamentarci se qualcuno possa più di noi (Ga. 5:26; Giacomo 3:14,16). C'è un senso in cui possiamo dire che non siamo stati creati uguali.
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Come possiamo allora giungere ad essere soddisfatti di ciò che abbiamo? Non lo impareremo mai fintanto che Dio stesso non diventerà la nostra ricompensa. Quando noi troviamo in Dio il nostro tutto, cosa mai di più potremmo desiderare? Egli, e le ricchezze eterne conservate nel cielo, valgono più di tutto quanto potremmo avere qui sulla terra, e queste benedizioni sono nostre in Gesù Cristo (Matteo 6:19-21; 2 Pietro 3:12). "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Corinzi 12:31).
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*What is forbidden in the tenth commandment? The tenth commandment forbiddeth all discontentment with our own estate, envying or grieving at the good of our neighbor, and all inordinate motions or affections to any thing that is his.
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*Quæ prohibentur decimo mandato? Mandatum decimum prohibet rerum nostrarum displicentiam, invidiam ac dolorem de bono proximi, una cum animi nostri motibus et affectionibus circa ea quæ proximi sunt inordinatis quibuscunque.

Current revision as of 18:05, 9 April 2013

D/R 80 - indice - D/R 82


81. D. Che cosa si proibisce nel decimo comandamento?

R. Il decimo comandamento proibisce ogni insoddisfazione con la condizione in cui ci troviamo, invidia o dolore per i beni del nostro prossimo ed ogni sisordinata commozione d'animo o d'affetti per ciò che gli appartiene.

[edit] Riferimenti biblici

  • "E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo" (1 Re 21:4);
  • "Ma tutto questo non mi soddisfa, finché vedrò quel Giudeo Mardocheo sedere alla porta del re»" (Ester 5:13);
  • "Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore"'' (1 Corinzi 10:10).

Commento

Nel decimo comandamento si prescrive ogni insoddisfazione e malcontento della nostra propria condizione, invidia o avvilimento per i beni del nostro prossimo, ogni brama disordinata e voglia per tutto ciò che gli appartenga.

La legge di Dio richiede più che un conformarvisi esteriore: richiede santità o rettitudine interiore di cuore. Magari non abbiamo commesso molti dei peccati che i Comandamenti condannano, ma nella nostra mente quante volte li abbiamo infranti? Il desiderio può essere inteso come la radice di tutti i mali (Giacomo 1:14,15).

La brama di ciò che altri possiedono comincia da un cuore insoddisfatto, confrontandosi con altri. L'accontentarsi con ciò che Dio ci ha dato è la chiave per non commettere peccati dei quali poi ce ne dovremmo pentire. Questo non significa che non possiamo migliorare il nostro benessere e la nostra condizione esteriore: dobbiamo usare diligentemente le capacità che Dio ci ha dato. Dobbiamo però accontentarci dei limiti sia delle nostre capacità che delle nostre opportunità, senza lamentarci se qualcuno possa più di noi (Ga. 5:26; Giacomo 3:14,16). C'è un senso in cui possiamo dire che non siamo stati creati uguali.

Come possiamo allora giungere ad essere soddisfatti di ciò che abbiamo? Non lo impareremo mai fintanto che Dio stesso non diventerà la nostra ricompensa. Quando noi troviamo in Dio il nostro tutto, cosa mai di più potremmo desiderare? Egli, e le ricchezze eterne conservate nel cielo, valgono più di tutto quanto potremmo avere qui sulla terra, e queste benedizioni sono nostre in Gesù Cristo (Matteo 6:19-21; 2 Pietro 3:12). "Desiderate ardentemente i doni maggiori" (1 Corinzi 12:31).

  • What is forbidden in the tenth commandment? The tenth commandment forbiddeth all discontentment with our own estate, envying or grieving at the good of our neighbor, and all inordinate motions or affections to any thing that is his.
  • Quæ prohibentur decimo mandato? Mandatum decimum prohibet rerum nostrarum displicentiam, invidiam ac dolorem de bono proximi, una cum animi nostri motibus et affectionibus circa ea quæ proximi sunt inordinatis quibuscunque.
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